
Gran Premio d'Olanda: il Post Gara
INTRODUZIONE
Oscar Piastri domina a casa della Marea Orange. L’australiano firma un weekend da campione, cominciato un po’ in difficoltà, ma concluso nel migliore dei modi. Tanta sfortuna, invece, per Lando Norris, tradito dal primo problema di affidabilità della stagione per la McLaren: non è ancora un ko mondiale, ma è un duro colpo. Una gara rocambolesca vede Max Verstappen conquistare il 5° podio consecutivo nella sua gara di casa. Ma il pilota di giornata è sicuramente Isack Hadjar che, grazie ad una gara spettacolare, sale per la prima volta in carriera sul podio con la sua Racing Bulls. Grandissima prestazione anche per la Haas, a punti con entrambi i piloti grazie ad una vincente visione strategica. Domenica terribile, invece, per la Ferrari: un doppio ritiro che pesa tantissimo alla vigilia del weekend di casa. Errore da rookie per Kimi Antonelli, che rovina la sua gara e anche quella di Charles Leclerc, a sua volta autore di due sorpassi straordinari su George Russell.
Benvenuti al Post Gara della 35° Edizione del Gran Premio d’Olanda, 72 giri di pura adrenalina in scena sul Circuit Zandvoort nel pomeriggio di domenica 31 agosto 2025.

PARLA LA PISTA
PROVE LIBERE
Per la sessione del venerdì pomeriggio è prevista pioggia pesante; nella FP1, quindi, tutti scendono in pista subito per sfruttare il più possibile la pista asciutta. Nei primi minuti montano tutti gomme medie, tranne Tsunoda, che va con le hard. Piastri piazza il miglior tempo; molto buona la Williams e anche Tsunoda non sembra male, vicino ai tempi di Verstappen nonostante la differenza di mescola. Sembra faticare, invece, la Ferrari, che però sta probabilmente seguendo un programma di lavoro diverso dagli altri. Alcuni piloti commettono degli errori. Hamilton va in testa-coda in curva 3, Tsunoda è protagonista di un’escursione fuori pista, mentre Antonelli affonda nella ghiaia a causa di un bloccaggio in frenata. Per l’italiano la sessione è già terminata; viene esposta la bandiera rossa. La McLaren è il primo top team a cominciare la simulazione di qualifica con la soft: i tempi che i due piloti fanno registrare sono estremamente veloci, già molto vicini al tempo pole della passata stagione. Norris è costantemente più veloce di Piastri. La Ferrari delude tanto, perché si ferma ad oltre un secondo e mezzo dai tempi McLaren; i due piloti non riusciranno più a migliorarsi, scalando addirittura in 14° e 15° posizione. Sorprendono Aston Martin e Williams. La top 10 recita: Norris, Piastri, Stroll, Alonso, Albon, Verstappen, Russell, Sainz, Bortoleto, Gasly. Gli unici due team che mancano all’appello della top 10 sono Racing Bulls (comunque appena fuori) e Ferrari, davvero dispersa nella simulazione qualifica. La simulazione gara dà ragione a Norris, molto veloce e costante, mentre Piastri risulta più attardato. La Ferrari dà dei segnali positivi e sembra essere quantomeno in linea con i tempi di Verstappen e Russell; ottimo anche il passo dell’Aston Martin con Alonso, mentre Norris, giusto per far capire agli avversari che non c’è storia nemmeno in Olanda, chiude con un tempo spaventoso. A fine sessione, Verstappen affonda nella ghiaia dopo la sua prova di partenza dalla griglia: non il modo ideale per terminare la FP1.
La pioggia prevista per la FP2, in realtà, non arriva: dal cielo cade solo qualche gocciolina, ma la sessione si svolge interamente su pista asciutta. Per il primo run, quasi tutti sono in pista con gomma media: Antonelli, invece, va con le soft per recuperare il lavoro perso nella prima sessione. Norris si mette subito a dettare il passo, ma l’attività in pista viene fermata poco dopo con la bandiera rossa: Stroll è protagonista di un pesante incidente in curva 3, dovuto a un errore di traiettoria. Il pilota è ok, ma la monoposto è tutta da ricostruire. Nemmeno il tempo di ripartire che l’azione viene nuovamente fermata, questa volta con la Virtual Safety Car: Hadjar deve accostare a bordo pista a causa di problemi al motore della sua Racing Bulls. Dopo poco tempo si riparte con la simulazione di qualifica con gomma soft. Hamilton, dopo il secondo testa-coda di giornata, riesce a battere il tempo di Leclerc; questa volta entrambe le Ferrari sono in top 10, ma comunque lontane dalle migliori prestazioni. La sessione viene nuovamente interrotta con la bandiera rossa: Albon va in ghiaia con la sua Williams e danneggia l’ala anteriore. Alla ripartenza ci sono gli ultimi assalti al tempo; l’Aston Martin si conferma molto veloce. Norris si assicura la leadership della classifica davanti ad un super Alonso. Seguono Piastri, Russell, Verstappen, Hamilton, un buon Tsunoda, Leclerc, un buon Colapinto e Hulkenberg. Gli unici piloti a non avere provato il giro secco con le soft sono stati Gasly e Sainz. Durante le simulazioni di passo gara, Norris ribadisce la sua superiorità anche nei confronti di Piastri, che appare un po’ in difficoltà. Verstappen e Russell non sono lontani dal ritmo McLaren; il passo di Alonso è buono, mentre la Ferrari continua a non convincere. Durante la sessione, si è verificato un episodio particolare in pit lane: Piastri ha confuso la sua piazzola con quella di Norris e, nel rientrare in corsia, ha ostacolato Russell, che ha dovuto frenare all’improvviso per evitare un grosso contatto. L’episodio è stato messo sotto investigazione: con una manovra simile (in pista) nei confronti di Leclerc, Stroll a Monaco era stato penalizzato di due posizioni in griglia di partenza. Dopo l’analisi del fatto, i commissari decidono di non infliggere una penalità al pilota australiano, che se la cava con una multa di 5.000$.
Dopo un forte temporale notturno, non c’è pioggia nella mattina di sabato e la sessione FP3 va in scena sull’asciutto, anche se la pista è “green”. Hadjar e Stroll fanno un primo giro con gomme intermedie, mentre la Ferrari scende in pista per rodare le gomme hard. Antonelli è il primo top driver a cominciare l’attività, anche per recuperare il tempo perso nella FP1, e completa tanti giri con gomme medie. La McLaren utilizza subito le soft: al primo assalto al tempo, Norris è più veloce di Piastri. Verstappen è il migliore degli altri, mentre la Ferrari è dietro anche la Mercedes, con Hamilton ancora davanti a Leclerc. I migliori del centro gruppo sono Sainz, costantemente più veloce di Albon, e Hadjar, mentre Tsunoda fatica ad entrare in top 10. Nell’ultimo tentativo con gomme soft, Norris è ancora il più veloce, con un giro mostruoso, e quasi batte il record del circuito (Verstappen 2021); Piastri si ferma a due decimi dal tempo del compagno di squadra. Le due McLaren fanno un altro sport: gli altri team le guardano col binocolo. Russell è 3°, davanti a un ottimo Sainz, Verstappen, Leclerc, Albon, Stroll, Hadjar e Alonso. Ottima, dunque, la prestazione di Stroll dopo il brutto incidente nella FP2. Tsunoda si ferma in 12° posizione, mentre Hamilton, dopo aver sbagliato il primo tentativo, non ha più gomma per migliorare il tempo e rimane in una deludente 14° posizione. Antonelli, invece, ha trovato tanto traffico nel suo ultimo giro ed è solo 17. Disastrosa l’Alpine, che occupa le ultime due posizioni della graduatoria.
Si va verso una qualifica per la quale la McLaren è candidata a monopolizzare la prima fila, con Norris favorito d’obbligo per la conquista della pole position. È attesa un’accesa battaglia per essere il primo degli inseguitori tra Russell, Verstappen e i due piloti Ferrari, e anche per l’accesso in Q2 e Q3.

QUALIFICHE.
Le due Ferrari sono le prime vetture in pista in Q1: ancora una volta, Hamilton è davanti a Leclerc, a conferma di un buon feeling con la monoposto su questo circuito. Dal canto suo, però, il giro del monegasco non è stato ottimale, tanto che anche Bearman con la Haas gli sta davanti. Mentre gli altri top stanno per cominciare la loro attività, Stroll è autore di un’escursione in ghiaia, con la quale danneggia in modo irreparabile la monoposto: le sue qualifiche sono già terminate. Nel frattempo, anche gli altri top vanno in pista: Verstappen, Russell e Antonelli battono entrambe le Ferrari, mentre Norris è leader davanti a Piastri. Uno straordinario Gasly segna il 6° tempo e resiste anche nel secondo tentativo, accedendo bene alla Q2, così come i due piloti della Racing Bulls e un fantastico Bortoleto. Gli eliminati, invece, sono: Colapinto, Hulkenberg, i due piloti Haas Ocon e Bearman e, naturalmente, Stroll.
Anche nella Q2 sono le Ferrari ad uscire per prime, con gomma usata: questa volta è Leclerc a stare davanti ad Hamilton. Russell, anche lui con soft usate, li batte entrambi, mentre il giro di Verstappen, seppur ottimo, non è sufficiente ad evitare l’1-2 McLaren, con ancora Norris davanti a Piastri. Hadjar, con un gran giro, è addirittura 6°, mentre Tsunoda e Antonelli, per il momento, restano in top 10. Intanto, con gomma nuova, le due Ferrari si mettono a ridosso del tempo di Verstappen: in questo modo sono sicure di passare il taglio anche senza un secondo tentativo. Accedono alla Q3 Alonso, Sainz e i due piloti della Racing Bulls. Antonelli, invece, viene eliminato per pochissimi millesimi, così come Tsunoda; non passano il taglio nemmeno Bortoleto, Gasly e Albon.
Nel primo tentativo della Q3, Piastri si sveglia tutto d’un colpo: batte Norris per la prima volta nel weekend, nel momento più importante del fine settimana. Verstappen comanda il resto del gruppo davanti a Russell, mentre Hamilton torna davanti a Leclerc. Hadjar batte il tempo di Sainz, Alonso e Lawson. Nel secondo tentativo Norris non riesce a migliorarsi. Piastri conquista così la 5° pole position della sua carriera, la prima a Zandvoort. La McLaren torna in pole in Olanda per la seconda volta consecutiva. Norris completa l’intera prima fila papaya, mentre Verstappen apre la seconda fila con la sua 3° posizione.
Hadjar fa una magia clamorosa e conquista una splendida 4° posizione con la sua Racing Bulls. Il rookie francese precede Russell, Leclerc, Hamilton, Lawson (a conferma di un’ottima Racing Bulls), Sainz e Alonso, che chiude con un po’ di delusione la top 10.

GARA.
Durante i giri di allineamento in griglia, Hamilton non rispetta un regime di doppia bandiera gialla. Visto il risultato della gara (ritiro), dovrà scontare cinque posizioni di penalità nella griglia di partenza di Monza.
Scelta gomme: la maggior parte dei piloti è su gomma media; scelgono la soft Verstappen, Tsunoda, Colapinto e Hulkenberg, mentre partono con la hard le due Haas di Ocon e Bearman. Bearman prende il via dalla pit lane per la sostituzione di alcuni componenti della Power Unit in regime di parc fermé.
Al via, Piastri tiene la leadership del gruppo, mentre Verstappen affianca subito Norris, superandolo in curva 1; l’olandese tenta di attaccare anche Piastri, ma in curva 3 perde per un attimo il controllo della sua Red Bull, riuscendo con grande maestria a tenere in pista la vettura e restare davanti a Norris. Dietro di loro, Hadjar tiene la 4° posizione, mentre Leclerc beffa Russell con un gran sorpasso in curva 3. Anche la partenza di Albon è splendida: il thailandese è già 10°, a ridosso di Sainz.
Verstappen cerca di fare l’impossibile per restare aggrappato a Piastri, ma si deve arrendere alla schiacciante superiorità della McLaren: Oscar vola via, mentre Norris supera Max al 9° giro. Lando cerca un recupero sul compagno di squadra e, a suon di giri veloci, si avvicina tanto a Piastri, ma mai abbastanza per provare un attacco.
Intanto Leclerc, pur essendo più veloce di Hadjar, non riesce a superarlo. Al 23° giro, il team lo chiama così ai box, nel tentativo di fare un undercut sul francese e, possibilmente, anche su Verstappen. Ma la strategia aggressiva della Ferrari viene vanificata subito: Hamilton è contro le barriere di curva 3 al giro successivo. Per il britannico si tratta di un grave errore di valutazione della traiettoria in curva ed è il primo ritiro in gara da quando guida per la Ferrari. Naturalmente si entra in regime di Safety Car e tutti ne approfittano per la loro prima sosta: Leclerc, da un possibile undercut su due rivali, perde così la posizione su Russell. Verstappen va su gomma media, mentre tutti gli altri sono su hard.
Alla ripartenza, le posizioni di testa rimangono invariate, mentre a centro gruppo Sainz e Lawson vengono a contatto tra di loro e sono entrambi costretti ai box per una foratura: Carlos è ritenuto responsabile del fatto e riceve una penalità di 10 secondi. Al 32° giro, Leclerc si inventa un sorpasso micidiale su Russell all’esterno di curva 11 e sale 5° all’inseguimento di Hadjar; Antonelli attacca Albon in curva 1 e sale 7°. La gara procede abbastanza lineare nei giri seguenti, con Piastri che tiene Norris a distanza e Leclerc che non riesce a recuperare Hadjar: il francese sta facendo una gara splendida, perché riesce a tenere addirittura il ritmo di Verstappen. È ottima anche la gara di Stroll che, grazie ad una grande strategia da parte dell’Aston Martin, si ritrova in 9° posizione dietro Albon.
I piloti McLaren sono nelle condizioni di andare fino in fondo con le gomme hard, mentre al 52° giro ai box va Antonelli, per montare gomma soft. Al giro successivo è il turno di Leclerc, che passa anche lui alle soft. Quando rientra in pista, Leclerc si trova appena davanti ad Antonelli; Kimi tenta subito l’attacco in curva 3, ma arriva troppo largo. Il contatto è inevitabile e a rimetterci è il monegasco, che va contro le barriere, mentre Antonelli continua senza danni, ma con una penalità di 10 secondi sul groppone (a cui se ne aggiungeranno altri 5 per non aver rispettato il limite di velocità in pit lane). Per la Ferrari è un disastroso doppio ritiro, il primo da Canada 2024.
La gara riparte al 58° giro e le due McLaren, pur avendo gomme hard a differenza dei diretti avversari, volano via, con Piastri che ancora una volta non dà alcuna possibilità a Norris di provare un attacco. Bearman, intanto, sale in 8° posizione grazie al sorpasso su Stroll. La gara sembra procedere tranquilla nei suoi ultimi giri, ma è in arrivo un altro clamoroso colpo di scena: Norris è costretto al ritiro a causa di una perdita d’olio della sua McLaren. Un duro colpo per il mondiale: Piastri ha il via libera per vincerne un’altra in tranquillità e allungare in classifica.
Oscar Piastri vince così il Gran Premio d’Olanda, conquistando la sua 9° vittoria in carriera, la prima a Zandvoort. Per la McLaren è la seconda vittoria consecutiva a casa della Marea Orange e la 12° stagionale: sfuma, però, per Woking la possibilità di conquistare la 5° doppietta consecutiva, come solo Ferrari e Mercedes nella storia. Verstappen sale sul podio per la 5° volta consecutiva a casa sua, ma il pilota del giorno è Hadjar, che conquista il suo primo podio in Formula 1 alla sua stagione d’esordio, al termine di una gara superlativa con la sua Racing Bulls. Per il team di Faenza è il quinto podio della sua storia, il primo podio dopo quello di Azerbaijan 2021.
Seguono Russell, un grande Albon, Bearman, con una gara splendida, Stroll, Alonso, Tsunoda, che torna finalmente a punti, e Ocon. Colapinto chiude 11°, a un passo dalla zona punti, mentre, per via della penalità, Antonelli chiude solo 16°, davanti a Gasly.

I TOP DEL WEEKEND
1. OSCAR PIASTRI
Oscar Piastri in Olanda ha firmato un weekend da campione. Il suo fine settimana non è cominciato benissimo: nelle prove libere Norris aveva dimostrato come questo circuito si addica perfettamente al suo stile di guida e sembrava davvero destinato a conquistare pole e vittoria, riaprendo così definitivamente il campionato. Ma poi Piastri è stato impeccabile nei momenti più importanti. Ha conquistato una pole position spettacolare, battendo Lando di soli 12 millesimi, quanto basta per avere aria libera in partenza.
In gara è stato semplicemente perfetto. Ha gestito alla grande la partenza e tutte le successive ripartenze dalla Safety Car, non offrendo mai il fianco a Verstappen e facendo capire a Norris che ogni recupero sarebbe stato vano. Il ritiro di Lando è stato, infine, un colpo di fortuna che potrebbe essere decisivo per la lotta al titolo.
Ma mancano ancora nove gare al termine del campionato, e tutto può ancora succedere. Il problema di affidabilità avuto da Norris è un campanello d’allarme anche per Oscar.

2. ISACK HADJAR
Ma che cosa possiamo dire sul weekend firmato da Isack? Semplicemente spettacolare! Perfetto in ogni circostanza, nessun errore, una velocità da vero fenomeno. Il rookie francese ha sorpreso tutti a Zandvoort.
In qualifica compie una clamorosa magia: 4° posizione, seconda fila con Max Verstappen, davanti alla Mercedes di Russell e alle Ferrari di Leclerc e Hamilton.
La sua gara, poi, è da incorniciare. Un ritmo uguale a quello di Verstappen, tanto che gli è rimasto incollato per tutta la gara, una grande difesa su Leclerc nei primi giri, un passo superiore a Ferrari e Mercedes nella seconda metà della corsa. Sarebbe stata già fantastica una 4° posizione, ma poi il ritiro di Norris è stata la ciliegina sulla torta.
Un primo podio in carriera super meritato per il rookie francese, che sta dimostrando gara dopo gara tutta la sua forza. Si parla già di una possibile promozione in Red Bull per il 2026: sinceramente non glielo auguro, almeno per il momento, visto il recente passato dei compagni di squadra di Max Verstappen.

3. ALEXANDER ALBON
Top anche per Alex, non tanto per il weekend in generale, quanto per la splendida gara che ha portato a casa. In qualifica, infatti, non è riuscito ad accedere alla Q3, mentre Sainz, con un gran giro, si è piazzato 9°.
In gara, però, Albon è stato impeccabile. Una partenza fenomenale lo ha portato a recuperare subito cinque posizioni e lo ha messo già a ridosso di Sainz. Grazie ad una grande strategia della Williams, si è ritrovato in top 6 dopo il pit stop di Antonelli e Leclerc. Dopodiché il ritiro di Norris gli ha fatto guadagnare una splendida 5° posizione, con cui rafforza la sua 8° posizione in campionato, raggiungendo addirittura Antonelli a pari punti. La stagione di Albon è spettacolare.

4. HAAS
Ogni qualvolta vada in scena una gara folle, con mille colpi di scena, la Haas è sempre una garanzia. Il reparto strategico del team statunitense funziona alla grande e anche in Olanda sono stati magici a ribaltare un weekend che sembrava da dimenticare.
Dopo una qualifica così disastrosa, era impossibile pensare ad una gara da punti. Invece la Haas ha puntato su una strategia molto aggressiva. Entrambi i piloti sono partiti con le hard e hanno allungato tantissimo il primo stint, fino a rientrare in top 10.
Dopodiché, hanno approfittato della Safety Car causata da Antonelli per eseguire la loro unica sosta della gara. A quel punto, Bearman è stato molto veloce e ha recuperato in fretta le due Aston Martin, raggiungendo l’8° posizione, diventata poi 6° grazie alla penalità di Antonelli e il ritiro di Norris. Ocon, autore anche lui di bei sorpassi, è risalito fino alla 10° posizione, portando anche la seconda Haas a punti.

I FLOP DEL WEEKEND
1. LEWIS HAMILTON
Dopo un finale molto deludente della prima parte di stagione, Hamilton è tornato dalle vacanze con l’obiettivo e l’obbligo di reagire. E lo ha fatto. Fin dalla prima sessione di prove libere è stato molto aggressivo, come se volesse subito trovare il limite con la sua monoposto senza limitarsi al compitino.
E questo approccio, al netto dei due testa-coda nelle prove libere, ha pagato. In qualifica, terreno di caccia per Leclerc, è stato sempre vicinissimo a Charles, talvolta anche davanti, terminando la sessione 7° a soli 50 millesimi dal tempo del monegasco. In partenza non si è preso grossi rischi e nei primi giri ha cercato anche il sorpasso su Russell.
Poi, però, è arrivato l’errore che ha vanificato tutto, un errore che non ti aspetti da un sette volte Campione del Mondo, un errore che non può essere giustificato da quelle due goccioline di pioggia. Ancora una volta, Lewis torna a casa con zero punti e con una penalità da scontare a Monza; il tutto alla vigilia del suo primo Gran Premio d’Italia a bordo della Ferrari.

2. ANDREA KIMI ANTONELLI
Il weekend di Kimi Antonelli è cominciato nel peggior modo possibile, con un errore in FP1 che gli ha fatto saltare tutta la sessione del venerdì mattina. Poi, in realtà, Kimi si è ripreso molto bene, compiendo il suo solito percorso graduale fino alle posizioni top. Ha mancato l’accesso alla Q3 per un nulla, 21 millesimi, e la sua gara in rimonta è stata davvero ottima, il suo ritmo era molto veloce, tanto che il team, ad un certo punto della corsa, ha acconsentito allo swap di posizione con Russell.
Poi però, purtroppo, l’incidente con Leclerc ha rovinato tutto. Un incidente che è solo responsabilità di Kimi e che, oltre a mettere fuori gioco la Ferrari, ha compromesso anche la sua gara. Nelle ultime otto gare, quello di Zandvoort è il sesto arrivo fuori dai punti. Per Kimi è arrivato il momento di una svolta: il talento è immenso, la velocità di certo non gli manca, ma serve tornare a quella concretezza che avevamo visto con grande piacere ad inizio anno. Il prossimo weekend, a Monza, è un’ottima occasione per invertire la tendenza.

3. SAUBER
Dopo un finale di prima parte di stagione entusiasmante, la seconda parte di campionato comincia per la Sauber con una sorta di passaggio a vuoto. A Zandvoort non si sono mai viste le prestazioni da top 10 delle scorse gare.
In qualifica Hulkenberg è stato addirittura escluso in Q1; Bortoleto è stato bravo a passare il taglio e a battere Colapinto e Albon, ma la Q3 è rimasta un obiettivo lontano.
Nonostante i tanti colpi di scena, in gara la Sauber non è stata in grado di approfittare delle situazioni, probabilmente proprio per mancanza di prestazione; i due piloti hanno terminato in 14° e 15° posizione, lontani dalla top 10.
Resta da capire se a Monza la Sauber tornerà alle prestazioni rivelatorie delle gare precedenti, o se c’è qualche problema da risolvere.

4. LIAM LAWSON
Il weekend di Liam non è stato poi così male. In qualifica ha guadagnato un’ottima 8° posizione e poi, va beh, in gara tanta sfortuna con Sainz, però può capitare a tutti, sono le corse. Sarebbe stato un weekend accettabile, se solo non ci fosse stato Hadjar!
La differenza di prestazione con Isack è stata abbastanza importante, sia in qualifica sia in gara. Dopo alcuni weekend molto forti per Lawson, in Olanda si è tornati alla situazione di inizio campionato, con il francese a fare davvero tanta differenza. Speriamo sia stato solo un weekend no per il neozelandese.

VERSO L’ITALIA
Così, con l’ennesimo dominio papaya, va in archivio anche il weekend di Zandvoort, 15° appuntamento della stagione. La McLaren è ormai ad un passo dalla conquista del suo 10° titolo costruttori e Oscar Piastri comincia già, forse, in lontananza, a vedere l’arrivo della coppa mondiale, ma il problema di affidabilità avuto da Norris è un campanello d’allarme non di poco conto. Lo strapotere di Woking, comunque, non accenna a dare segni di cedimento e gli altri team non possono far altro che lottare tra di loro per essere il migliore degli umani.
Intanto, il viaggio della Formula 1 in Europa continua senza sosta. Il prossimo weekend il circus raggiungerà un luogo magico, speciale, un luogo dove da oltre un secolo gli uomini più veloci sul pianeta Terra compiono imprese leggendarie, un luogo che ha fatto e continua a fare la storia del motorsport. Il mitico Autodromo Nazionale di Monza è pronto ad ospitare la 76° Edizione del Gran Premio d’Italia. La Racing Bulls arriva nella sua Italia sulla scia dell’entusiasmo del podio fantastico di Hadjar, mentre Kimi Antonelli e la Ferrari avranno un solo obiettivo: rimediare alla delusione olandese facendo emozionare il loro pubblico, proprio come l’anno scorso fece Charles Leclerc con quella splendida follia.
