UN CIRCUITO
SPETTACOLARE: A CASA DI MAX
Tra le dune
olandesi. Sulle rive del Mare del Nord. A casa di Max. È da qui che riprende il
tour mondiale della Formula 1, da un circuito spettacolare, old style, un
ottovolante ricco di dislivelli dove si vede il vero manico dei piloti. Un
circuito che richiede flow, fiducia nella monoposto, capacità di adattamento
veloce e una certa dose di follia. Perché per tenere giù il piede nelle
montagne russe dei Paesi Bassi serve anche quella. Max Verstappen è il Re
assoluto dell’era moderna, ma la McLaren quest’anno è insaziabile e, a casa del
nemico, vuole essere padrona. Ci attende un weekend di fuoco e fiamme, in pieno
stile Formula 1. Signore e signori, benvenuti a Zandvoort.
IL RITORNO
DALLE VACANZE ESTIVE: SI RIPARTE DALL’OLANDA
Eccoci tornati,
finalmente, a respirare l’aria che più ci piace. Dopo tre lunghe settimane di
vacanza estiva, per il circus della Formula 1 è ora di fare ritorno sui banchi
di scuola. Il campionato 2025 riprende il suo viaggio, facendo tappa in uno dei
luoghi più spettacolari del mondiale, teatro fin dal lontano 1948 di accese
battaglie per la gloria. Il Circuit Zandvoort ospita la 35° Edizione del Gran
Premio d’Olanda, 15° round del Campionato del Mondo di Formula 1 2025, nonché
terz’ultima tappa europea della stagione.
Saranno gli
appuntamenti di Italia e Azerbaijan, successivamente, a chiudere il viaggio nel
Vecchio Continente, per poi lasciare la scena alle Americhe e al Medio Oriente,
dove andrà in scena il gran finale. Ma ora, restiamo concentrati sul fine
settimana olandese e sui temi che lo accompagnano.
LA CADILLAC
ANNUNCIA LA LINE-UP DEL SUO ESORDIO: IL RITORNO DI DUE VETERANI
La pausa estiva
di questa stagione è stata abbastanza tranquilla: tranne un po’ di chiacchiere
sul 2026 e, ovviamente, i bilanci riguardo le prime 14 gare del mondiale, non
ci sono stati grossi annunci o scombussolamenti. Almeno fino all’inizio di
questa settimana.
Martedì 26
agosto, la Cadillac, che esordirà in Formula 1 la prossima stagione come 11°
team in griglia, ha annunciato la sua line-up piloti del 2026. L’annuncio ha di
fatto confermato i numerosi rumours già esplosi da mesi sull’argomento. I due
piloti che rappresenteranno i colori del team statunitense saranno Sergio Perez
e Valtteri Bottas. Per entrambi, ormai veterani nel mondo della Formula 1, si
tratta di un ritorno nel circus dopo un anno di assenza.
Li avevamo
salutati al termine della stagione 2024, tutti più o meno convinti che si
trattasse di un addio, e invece eccoli di nuovo in pista, pronti ad
intraprendere una nuova avventura, per la prima volta come compagni di squadra,
con un team che comincia dalle basi la sua storia in Formula 1.
La Cadillac,
sotto la direzione del Team Principal britannico Graeme Lowdon (che in
precedenza aveva già ricoperto questo ruolo nei team Virgin e Marussia,
2010-2015) e del CEO americano Dan Towriss, è andata quindi sulla via
dell’esperienza, affidandosi, almeno per la prima stagione della sua storia, a
due piloti già molto esperti. Perez si appresta a disputare la 15° stagione
della sua carriera, con il quinto team diverso (dopo Sauber, McLaren, Force
India-Racing Point e Red Bull); per Bottas sarà, invece, la 13° stagione in
carriera, con il quarto team diverso (dopo Williams, Mercedes e Sauber).
Entrambi avranno la possibilità di riscattarsi dopo un finale deludente della
prima parte di carriera: tutto dipenderà, ovviamente, dalla competitività della
monoposto.
Ora che anche
la Cadillac ha svelato la sua coppia per la prossima stagione, rimangono ancora
sei sedili da assegnare: è atteso a breve il rinnovo del contratto dei due
piloti Mercedes, Russell e Antonelli; vedremo se Colapinto riuscirà a
guadagnarsi il sedile in Alpine anche per il 2026; vedremo quale sarà il futuro
del secondo pilota Red Bull (per il momento Tsunoda), dal quale dipenderà anche
quello dei due piloti della Racing Bulls, Lawson e Hadjar. Ferrari, McLaren,
Aston Martin, Haas e Williams, invece, manterranno la line-up attuale. Stesso
discorso per Audi, che subentrerà a Sauber e troverà già alla guida Hulkenberg
e Bortoleto.
ZANDVOORT: UN
FUTURO LONTANO DALLA FORMULA 1
L’edizione del Gran Premio d’Olanda che ci apprestiamo a vivere
questo weekend sarà la penultima, almeno per il momento. Dal 2027, infatti, il
circus non farà più tappa a Zandvoort, nemmeno nel quadro delle rotazioni dei
GP. La decisione, presa quest’anno dal governo locale, nasce quasi esclusivamente
da questioni economiche. L’innalzamento dei costi per l’organizzazione di un
evento così rilevante come un Gran Premio di Formula 1 non è più sostenibile
per un modello economico, come quello attorno al Circuit Zandvoort, che non
riceve alcuna sovvenzione pubblica. Inoltre, l’evento era entrato in calendario
nel 2021, sulla scia dell’entusiasmo per i successi di Max Verstappen: ora che
Verstappen non ha più a disposizione una monoposto vincente (e le prospettive
per il 2026 non sono rosee), probabilmente l’entusiasmo è un po’ calato.
Zandvoort va
quindi incontro ad un futuro lontano dalla Formula 1, ma punta ad ospitare
altri campionati di rilevanza internazionale, come la Formula E o, addirittura,
l’IndyCar. Per la Formula 1, invece, si è parlato dell’interessamento nei
confronti del circuito di Assen, storico teatro della MotoGP, che garantirebbe
la permanenza in calendario del Gran Premio d’Olanda. Ma, per il momento, non
c’è ancora nulla di ufficiale.
PIRELLI FA
500: TRA STORIA E SUCCESSI SI FESTEGGIA UNA RICORRENZA SPECIALE
Con la gara di
domenica, la Pirelli festeggerà il suo 500° Gran Premio come fornitore di
pneumatici in Formula 1. La casa milanese è attiva in Formula 1 (a più riprese)
fin dagli albori di questo sport: nel 1950 equipaggiava le dominanti Alfa Romeo
158, guidate da piloti del calibro di Nino Farina, Luigi Fagioli e Juan Manuel
Fangio.
Dopo aver
contributo ai trionfi della Ferrari di Alberto Ascari, dal 1957 la Pirelli ha
abbandonato per un periodo il circus, per poi fare ritorno negli anni ’80 con
l’avvento delle gomme slick; in quegli anni erano presenti anche la Michelin e
la Goodyear. Dopo un secondo ritiro, alla fine del 1991, Pirelli è tornata in
Formula 1 nel 2011, quando è stato imposto il regime della monogomma slick. Da
quella stagione è Global Tyres Partner della massima categoria del motorsport.
75 anni di
storia leggendaria, tra successi, domini e innovazione tecnologica. Alla
vigilia della rivoluzione tecnica del 2026, che rappresenta anche per la casa
milanese una grande sfida, la Pirelli festeggia questa ricorrenza con un logo
speciale applicato alle gomme, simbolo di una partnership storica che guarda al
futuro.
LA VELOCITÀ
IN PIT LANE E GLI AGGIORNAMENTI TECNICI
In occasione di
questa Edizione del Gran Premio d’Olanda, la FIA ha deciso di aumentare il
limite di velocità da rispettare all’interno della pit lane da 60 km/h a 80
km/h, nonostante la larghezza ridotta della corsia box. Questa modifica riduce
la perdita di tempo durante tutta l’operazione di pit stop e potrebbe indurre i
team a programmare una strategia a due soste. Ad avvalorare questa tesi è la
scelta di Pirelli di portare per questo weekend la terna C2-C3-C4: uno step più
morbido rispetto alla passata stagione.
A Zandvoort
nessun team ha portato grandi pacchetti di aggiornamento. Le poche modifiche
presenti sulle monoposto sono, più che altro, degli adattamenti al circuito.
La Red Bull è
l’unico top team ad aver portato qualcosa di nuovo; nello specifico, un’ala
anteriore con delle corde dei flap più lunghe, per ricercare maggiore carico
aerodinamico.
L’Alpine
presenta delle nuove prese d’aria nei freni posteriori, oltre a dei winglets
ridisegnati nel loro profilo.
Anche per la
Sauber, nuove prese d’aria al posteriore, che agiscono sulla circolazione dei
flussi d’aria nella zona del diffusore e delle ruote posteriori.
LE
ASPETTATIVE PER IL WEEKEND D’OLANDA E L’INCOGNITA METEO
Quello di
Zandvoort è un circuito da medio-alto carico: presenta dei tratti molto veloci,
curve in successione, curve con un banking molto accentuato, ma anche zone
lente e tortuose, come l’inizio del secondo settore. Serve, quindi, un giusto
bilanciamento tra velocità massima e alto carico aerodinamico.
Inutile dire
che, anche questo weekend, la favorita d’obbligo deve essere la McLaren. Già
l’anno scorso il team britannico aveva dominato la gara con Lando Norris e,
vista la stagione che stanno conducendo quest’anno, c’è da aspettarsi un
dominio ancora più netto, anche in caso di pioggia. Lando Norris e Oscar
Piastri sono in piena lotta mondiale, separati da appena 9 punti in classifica,
e sarà molto interessante vedere se ai due verrà finalmente dato il via libera
per battagliare, dato che la McLaren è ormai a un tiro di schioppo dal titolo
costruttori (che potrebbe arrivare già in Azerbaijan, tra due weekend).
Storicamente, Norris è sempre andato fortissimo su questo circuito, ma abbiamo
visto la grande crescita di Piastri durante questo 2025: sarà una sfida
serrata.
Data la McLaren
come irraggiungibile, Ferrari, Mercedes e Red Bull si giocheranno il ruolo di
seconda forza. Potrebbe essere anche questa una sfida molto serrata, perché
tutti e tre i team hanno un motivo per cui andare forte a Zandvoort.
La Ferrari
arriva da una serie di gare che l’hanno vista costantemente seconda forza
dietro la McLaren, e in Ungheria ha sorpreso tutti, soprattutto nel passo gara
della domenica. Il problema avuto a Budapest, tuttavia, rimane un importante
campanello d’allarme.
Sarà
interessante anche vedere la Mercedes, perché con il ritorno alla sospensione
posteriore pre-Imola sembra aver ritrovato performance, costanza e guidabilità.
Inoltre, per questo weekend sono attese basse temperature atmosferiche, e la
Mercedes è sempre andata molto forte in queste condizioni. Per quanto riguarda
i piloti, Russell può puntare al podio, essere il primo dietro i due McLaren,
mentre Antonelli deve eseguire un weekend pulito, senza errori e sempre in top
10.
La Red Bull è
una monoposto molto efficace nei tratti veloci, ma, come abbiamo visto in
Ungheria, fa molta fatica nei tratti più guidati e tortuosi. Sarà importante
per loro trovare il giusto assetto e non ricadere nelle delusioni di Budapest.
Verstappen gioca in casa, è sempre andato fortissimo a Zandvoort e sicuramente
farà di tutto per ottenere un grande risultato davanti alla sua “marea orange”.
Tsunoda, invece, deve ritrovare sé stesso dopo alcuni weekend complicati;
sarebbe già un buon risultato tornare in top 10.
La lotta del
centro gruppo sarà, come sempre, molto accesa. Tra i team di metà classifica,
l’Aston Martin dovrà dimostrare che il bellissimo weekend di Budapest non è
stato solo un caso; la Williams è chiamata a riprendere con decisione il ruolo
di quinta forza; la Sauber cercherà di ottenere ancora dei punti dopo il
clamoroso salto di qualità da Barcellona in poi; la Haas e la Racing Bulls
devono cercare più concretezza; l’Alpine si aggrapperà come sempre al talento
di Gasly, nella speranza di ritrovare un Colapinto più competitivo.
A rendere
ancora più interessante questo weekend sarà il meteo. A Zandvoort è prevista
pioggia e vento forte per le giornate di sabato e domenica, con il possibile
arrivo dell’uragano Erin anche sull’Olanda. L’attività in pista potrebbe
subire, quindi, dei ritardi o delle modifiche negli orari, per via della troppa
acqua sul tracciato.