Gran Premio di San Paolo 2025: Introduzione al Weekend
UN CIRCUITO CHE È LEGGENDA: LA MAGIA DI INTERLAGOS
Un circuito leggendario, dove ogni curva e ogni rettilineo, se potesse parlare, riempirebbe pagine e pagine di libri di storia. Dalla vittoria di Fittipaldi del 1973 alla clamorosa rimonta di Verstappen del 2024, passando per la magia incredibile di Senna del 1991, il caos della gara del 2003 e i titoli mondiali di Alonso, Raikkonen, Hamilton, Button e Vettel. In più di 50 anni di storia, il circuito di Interlagos è stato teatro di Gran Premi epici, che hanno fatto appassionare tantissime persone al mondo della Formula 1. Grazie al suo particolare layout, offre molteplici punti di sorpasso, e ciò fa sì che le gare siano sempre avvincenti e ricche di sorprese. L’attesa per il weekend che ci apprestiamo a vivere è, dunque, alle stelle. Con una lotta mondiale così serrata tra tre piloti, il round di San Paolo promette tanto show e potrebbe essere, in qualche modo, già decisivo. Non ci resta, allora, che metterci comodi e goderci lo spettacolo che ha da offrirci l’Autódromo José Carlos Pace. Signore e signori, benvenuti in Brasile.
LA FORMULA 1 TORNA IN BRASILE: A SAN PAOLO È SHOW ASSICURATO CON LA SPRINT
Il circus della Formula 1 continua il suo tour americano. Dopo aver fatto visita al Nord America, con la tappa del Texas, e al Centro America, con quella del Messico, è arrivato il momento dei Paesi del Sud, per uno degli appuntamenti più attesi della stagione. Il leggendario Autódromo José Carlos Pace ospita la 5° Edizione del Gran Premio di San Paolo, 21° e quart’ultimo round del Campionato del Mondo di Formula 1 2025.
Ad Interlagos, per la quinta stagione consecutiva, il weekend di gara sarà caratterizzato dal format Sprint. Sarà il quinto e penultimo weekend Sprint di questo mondiale: ritroveremo la gara breve anche in Qatar, quando si correrà sul circuito di Losail a fine novembre. Fin dal 2021, anno dell’esordio del format Sprint, Interlagos ha sempre ospitato la gara breve del sabato. Questo è un dato significativo. Il circuito brasiliano, di quelli presenti in calendario, è forse il più adatto per il format Sprint: il suo layout è sinonimo di spettacolo e azione in pista, e ogni anno la Sprint regala tante emozioni. Dispiace, quindi, che nel 2026 Interlagos non farà parte delle sei tappe Sprint della stagione: un’assenza, questa, che ha colpito e fatto riflettere molti appassionati.
Nel paddock di Interlagos è tornato un personaggio amatissimo da tutti gli appassionati: Sebastian Vettel. Il quattro volte Campione del Mondo tedesco è a San Paolo per promuovere un’altra sua importante iniziativa dedicata alla tutela dell’ambiente. Denominata “F1REST”, l’iniziativa ha l’obiettivo di sostenere l’Amazzonia, per proteggere la foresta e la sua popolazione, attraverso dei disegni prodotti dai fan della Formula 1 e dagli alunni delle scuole.
ADDIO AD ANDREA DE ADAMICH: L’EX PILOTA ITALIANO CI HA LASCIATI ALL’ETÀ DI 84 ANNI
Prima di proseguire con lo sviluppo dei temi del weekend, un pensiero doveroso va alla memoria di Andrea de Adamich, che ci ha lasciati mercoledì 05 novembre all’età di 84 anni.
De Adamich è stato un pilota di Formula 1 dal 1968 al 1973, e ha corso per team di alto rango: Ferrari, McLaren, Brabham, March e Surtees.
Prima della sua avventura in Formula 1 ha corso con le vetture Sport. Dopo il ritiro dalle corse, ha condotto per tanti anni la trasmissione sportiva Grand Prix, non solo riguardo la Formula 1 ma anche il Motomondiale; inoltre, è stato anche telecronista dei Gran Premi di Formula 1 dal 1991 al 1996 e voce dei videogiochi ufficiali della F1 dal 1997 al 2006.
Molti appassionati italiani ricordano con affetto Andrea de Adamich, la voce che accompagnò tante persone alla scoperta del mondo della Formula 1.
WILLIAMS CAMBIA VOLTO: OMAGGIO AL PASSATO E SGUARDO VERSO IL FUTURO
La settimana del Gran Premio di San Paolo si è aperta con una notizia legata al 2026, ma non riguardo al cambio regolamentare, bensì ad un team in particolare. Un team che ha fatto la storia della Formula 1, che nelle ultime stagioni ha vissuto momenti molto complicati, momenti di crisi profonda che, tuttavia, gli ultimi anni l’anno vista risollevarsi, e sembra aver imboccato finalmente la strada giusta per tornare a scrivere la storia.
Stiamo parlando, naturalmente, della Williams, una squadra, nata nel 1977 sotto la direzione di Sir Frank Williams, che insieme a McLaren e Ferrari forma una triade dal grandissimo valore storico.
Lunedì 03 novembre, la Williams ha annunciato, tramite il suo sito ufficiale, che dal 2026 cambierà nome e logo. Una sorta di rebranding, che guarda al futuro omaggiando la gloriosa storia del team britannico.
Da “Atlassian Williams Racing” diventerà “Atlassian Williams F1 Team”. In questo modo, come il team stesso ha comunicato, il main sponsor Atlassian, società tech australiana, assumerà sempre di più un ruolo di primo piano all’interno del team. La dicitura “F1 Team” ricomparirà sul nome dopo parecchi anni di assenza.
Anche il logo subirà una rivisitazione. Verrà, infatti, riportata in auge la “Forward W”, il classico logo Williams che appariva nelle monoposto dei primi anni di vita del team, voluta da Frank Williams fin dalla fondazione della squadra. Un omaggio al passato, alla storia gloriosa della Williams e alla memoria del fondatore sir Frank.
James Vowles, attuale Team Principal della Williams, in carica dal 2023, ha commentato il rebranding del team con queste parole: questo cambiamento ha l’obiettivo di “ricordare chi siamo, verso dove siamo indirizzati e riporta alla luce una storia leggendaria in F1, anche per gli spettatori che non hanno potuto vedere una Williams competitiva. […] Come squadra, siamo ispirati dal nostro passato e abbiamo l'obiettivo di scrivere una nuova pagina vincente nella storia della Williams” (Fonte: sport.sky.it).
SFIDA MONDIALE: LA STAGIONE ORMAI È AGLI SGOCCIOLI
Così come abbiamo fatto nell’Introduzione al weekend del Messico, per le gare che rimangono da qui al termine del campionato dedicheremo un paragrafo dell’Introduzione al weekend alla stupenda sfida mondiale che sta infiammando, inaspettatamente, questo finale di stagione. Lo facciamo perché è importante monitorare la situazione mondiale gara dopo gara: ogni round può essere fondamentale per l’assegnazione del titolo piloti 2025.
Il weekend del Messico è stato estremamente rilevante ai fini mondiali. Innanzitutto, dopo 15 Gran Premi, abbiamo avuto un cambio della leadership della classifica. Ora è Lando Norris il leader, con un punto di vantaggio su Oscar Piastri e 36 su Max Verstappen. La lotta tra i due piloti della McLaren è, dunque, serratissima, mentre Verstappen, seppur stia continuando a recuperare punti sulla leadership mondiale, è ancora un po’ attardato.
In Messico la McLaren è tornata a fare quello che ha fatto per tutta la stagione: dominare. Lo ha fatto con un grandissimo Norris, tornato alla vittoria dopo cinque gare di digiuno e, soprattutto, tornato leader del campionato dopo 15 gare. Norris è passato quindi da essere inseguitore, insieme a Verstappen, di Piastri, ad essere preda e, di conseguenza, ad essere il favorito d’obbligo per la conquista del titolo; non solo perché è leader, ma anche per l’andamento generale degli ultimi weekend di gara. Sarà molto interessante vedere come Lando gestirà la pressione della leadership, dato che ad inizio stagione non è stato molto concreto e ha subìto la pressione di Piastri, pur avendo tanta esperienza in più. Se riuscirà a conquistare questo titolo, tanto di cappello: vorrà dire che è davvero maturato. C’è da considerare un altro aspetto. In questo intenso finale di stagione saranno importantissime, ovviamente, le gare, ma avranno un ruolo cruciale anche le qualifiche. Infatti, la McLaren è ingiocabile quando ha aria pulita davanti, ma fa fatica a girare in aria sporca, cioè dietro altre vetture, e quindi fa fatica a rimontare: lo abbiamo visto in Texas con Norris e, ancor di più, in Messico con Piastri. Quindi, fondamentale per i due piloti è riuscire a piazzarsi il più avanti possibile in griglia (possibilmente davanti a Verstappen!).
Passiamo ad Oscar Piastri. Un dato statistico ci aiuta a comprendere il periodo di crisi in cui è entrato l’australiano. Dopo la vittoria in Olanda, il suo vantaggio su Norris era di 34 punti. In cinque gare ne ha persi 35, passando dall’essere il grande favorito per la conquista del titolo all’essere inseguitore di Norris. Da Monza a Città del Messico, Piastri è sempre arrivato alle spalle di Norris, e ha conquistato un solo podio, contro i quattro del compagno di squadra. Sulla sua classifica pesa tanto, ovviamente, il ritiro in Azerbaijan, ma a preoccuparlo devono essere anche, forse soprattutto, i weekend degli Stati Uniti e del Messico, dove Oscar non ha mai brillato e non è andato oltre la 5° posizione. Il weekend messicano, inoltre ha messo molto in evidenza la difficoltà di Oscar di portare al limite la vettura, come faceva Norris. Ricordiamoci inoltre che lo scorso anno, dopo un’ottima prima metà di stagione, nel finale Piastri non riusciva più ad esprimere quella velocità. Sarà importante vedere se la mancanza di fiducia nella vettura dimostrata in Messico era soltanto un fattore legato al circuito, oppure se c’è qualche altra ragione tecnica più profonda. Ciò che è certo è che Oscar deve cambiare passo in queste ultime quattro gare per lottare fino in fondo per il campionato (ricordandoci sempre che questa è soltanto la sua terza stagione in carriera).
Infine, veniamo all’inseguitore dei due piloti McLaren: Max Verstappen. Non c’è dubbio: il tentativo di rimonta mondiale di Verstappen sta rendendo unico questo finale di stagione. Tuttavia, dopo il netto dominio di Norris in Messico, in Max qualche speranza ha cominciato un po’ a vacillare. È vero che l’olandese ha comunque continuato a guadagnare punti sulla leadership del mondiale, ma ha guadagnato soltanto quattro punti, e soprattutto ha visto una McLaren veramente imbattibile. Questo non significa che il sogno mondiale sia tramontato ma, man mano che le gare al termine diminuiscono, per Max sarà sempre più dura tenere vive le speranze. Il weekend del Brasile rappresenta per lui un viatico. Se la McLaren dovesse dominare anche ad Interlagos, e Verstappen dovesse tornare a perdere punti sul leader della classifica, forse il suo sogno mondiale tramonterà definitivamente. Se invece dovesse uscire da San Paolo con un’altra vittoria, o comunque davanti ad entrambe le McLaren, sarebbe per lui una grande iniezione di fiducia per provare a portare a termine un’impresa che avrebbe del leggendario. Ricordiamoci anche che l’anno scorso in Brasile Verstappen ha conquistato una vittoria magica, impronosticabile dopo le qualifiche, con la quale ha apposto il sigillo sul suo quarto titolo mondiale consecutivo. A San Paolo può accadere davvero di tutto.
Per concludere, possiamo dire che: Norris è il favorito, ma deve gestire la pressione di essere leader; Piastri è obbligato ad uscire da questo momento di crisi, altrimenti il sogno mondiale rimarrà soltanto un sogno; Verstappen è obbligato a vincere e a ricorrere a tutte le sue doti di campione affermato qual è, supportato sempre da un team pazzesco come la Red Bull.
LE NOVITÀ TECNICHE PER IL WEEKEND DI SAN PAOLO: PIRELLI PORTA MESCOLE PIÙ RESISTENTI
Per il weekend del Brasile, nessun team ha portato aggiornamenti alle vetture. In questo finale di stagione, il lavoro di sviluppo tecnico sulle monoposto 2025 si è praticamente fermato per tutti, se non per ultimi dettagli e aggiustamenti: si pensa già, quasi esclusivamente, al 2026.
Sul lato tecnico, tuttavia, c’è da rilevare che Pirelli ha portato ad Interlagos le mescole C2-C3-C4, di uno step più dure rispetto alla scorsa stagione. In questo modo si intende contrastare il più possibile il degrado in gara, specialmente sull’asse posteriore.
LE ASPETTATIVE PER IL WEEKEND DEL BRASILE: MCLAREN FAVORITA D’OBBLIGO, MA ATTENZIONE A MAX
L’Autódromo José Carlos Pace è un circuito da medio-alto carico aerodinamico. Presenta due anime contrapposte. Il primo e il terzo settore sono caratterizzati da lunghi rettilinei, dove servirebbe disporre di un basso carico. Tuttavia, il settore centrale è molto tecnico, formato da curve da media-bassa velocità: qui servirebbe disporre di alto carico. È necessario, dunque, trovare il giusto bilanciamento d’assetto, in modo da avere una monoposto agile in curva ma, allo stesso tempo, veloce in rettilineo. Inoltre, esiste anche un fattore altitudine (per quanto meno marcato rispetto al Messico), poiché il circuito si trova a circa 800 metri s.l.m. In aggiunta a ciò, in seguito alle diverse riasfaltature, l’asfalto è sconnesso e presenta numerosi bump: importante, perciò, trovare la giusta altezza della monoposto.
La grande favorita del weekend non può che essere la McLaren, una monoposto che ha nella percorrenza in curva e nella gestione delle temperature i suoi punti forti. C’è un fattore, però, che potrebbe andare contro il team papaya: il meteo. Se le temperature ambientali dovessero essere basse, il vantaggio della MCL39 potrebbe assottigliarsi. Per quanto riguarda i piloti, ne abbiamo già parlato approfonditamente nel paragrafo precedente: Piastri deve ritrovare la velocità che ha perso negli ultimi weekend, mentre Norris deve gestire la pressione della leadership.
Attenzione, però, alla Red Bull. Sulla carta con la McLaren non ci dovrebbe essere storia, ma la RB21 è migliorata tanto grazie agli ultimi sviluppi. Inoltre, è una monoposto che ha sempre avuto un’ottima top speed, fattore che potrebbe aiutare in gara, qualora i piloti riuscissero a fare una grande qualifica. Su Verstappen, nulla da dire. La stratosferica vittoria del 2024 parla da sola, ma in realtà lui ad Interlagos si è sempre esaltato particolarmente, autore di controlli incredibili e di sorpassi da capogiro. E forse questa per Max sarà la gara decisiva per rimanere ancora aggrappato al sogno mondiale.
La Ferrari arriva da due weekend positivi e in Brasile è chiamata a confermare il suo buon stato di forma. Tuttavia, Interlagos non è un circuito che si sposa con le caratteristiche della SF-25. Tra curvoni veloci e sconnessioni dell’asfalto, la Rossa dovrebbe soffrire. Ma avevamo detto lo stesso per Austin, dove poi gli ingegneri hanno trovato un grande assetto e il weekend è svoltato. La presenza della Sprint, quindi, potrebbe essere d’aiuto. Per Hamilton deve essere il weekend della svolta, in un circuito dove è sempre andato fortissimo, mentre Leclerc sogna il terzo podio consecutivo, anche per concludere al meglio la settimana dell’annuncio del matrimonio con Alexandra Saint Mleux (congratulazioni!).
Anche la Mercedes dovrebbe trovare difficoltà ad Interlagos, per via dei curvoni, ma potrebbe avere un alleato nelle basse temperature atmosferiche. Sarà interessante anche la sfida interna tra Russell e Antonelli, visto ciò che è successo in Messico. George dovrà prendersi una rivincita dal weekend non esaltante del Messico, mentre Kimi dovrà confermare il suo ritrovato ottimo stato di forma.
A centro gruppo sarà un fine settimana speciale per Bortoleto, che corre per la prima volta in carriera nel suo Brasile (un pilota brasiliano torna a correre ad Interlagos dopo sette anni: l’ultimo è stato Felipe Massa nel 2017), ma la sua prestazione dipenderà tanto dal livello di performance della Sauber. Vedremo anche se la Haas si confermerà veloce come negli ultimi weekend: sarebbe la prova che gli aggiornamenti portati ad Austin hanno funzionato alla grande. Sempre in tema Haas, Ocon deve cercare di migliorare le sue prestazioni, dato che ultimamente Bearman lo sta surclassando in termini di risultati. Occhi puntati, naturalmente, anche sulla Williams, che rimane sempre la regina del centro gruppo.
Le previsioni per il weekend brasiliano non sono delle migliori. Il rischio di precipitazioni è abbastanza alto per la giornata di sabato, ma anche gli altri giorni potrebbero non essere esenti da scrosci di pioggia. Come ben sappiamo, e come abbiamo visto anche la passata stagione, con pista bagnata i valori in campo potrebbero cambiare e i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo.