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Gran Premio di Monaco 2025: il Post Gara

Di Giovanni Nulchis

INTRODUZIONE

“Era il mio sogno fin da bambino”: così Lando Norris ha commentato la sua prima vittoria a Monaco, un grande trionfo, arrivato dopo un weekend perfetto da parte sua. Il britannico, dopo un inizio di stagione sofferto, mette a segno un gran colpo, battendo nettamente Piastri in termini di velocità pura. La McLaren torna al successo nel Principato dopo 17 anni e rafforza la sua leadership nel mondiale. Ci ha provato fino alla fine Charles Leclerc, ma quest’anno la sua magia non è bastata per compiere l’impresa. La Ferrari porta a casa un bel weekend con entrambi i piloti: a lei ora il compito di dimostrare che la prestazione di Monaco non è stata solo un lampo solitario. Le due soste obbligatorie hanno reso la gara molto interessante, ma anche molto confusionaria: la Racing Bulls e la Williams sono state senza dubbio le migliori interpreti di questa novità, mentre la Red Bull ha sorpreso tutti, con una strategia di lunga attesa che ha permesso a Verstappen di consolidare la 4° posizione. Weekend da dimenticare in casa Mercedes: qualifica disastrosa, strategia incomprensibile ed entrambi i piloti fuori dalla top 10, con Antonelli addirittura ultimo.

Benvenuti al Post Gara della 71° Edizione del Gran Premio di Monaco, la gara più lenta del mondo, in scena sul leggendario Circuit de Monaco nel pomeriggio di domenica 25 maggio 2025, giorno della 109° Edizione della 500 Miglia di Indianapolis, la gara più veloce del mondo.

 

PARLA LA PISTA

 

PROVE LIBERE

Nei primi minuti della FP1 i top team scendono in pista tutti con gomme diverse: la Ferrari con le medie, la McLaren e la Mercedes con le soft, la Red Bull con le hard. Durante il primo run, Leclerc tampona Stroll, che, non avvisato dal team dell’arrivo della Ferrari, occupa il centro pista proprio quando sopraggiunge Charles. Il canadese è costretto ad abbandonare la sessione per danni al retrotreno della sua Aston Martin e riceve una penalità di una posizione in griglia di partenza; Leclerc, invece, rimedia soltanto dei danni all’ala anteriore, ma riparabili in tempi brevi. In simulazione di qualifica il migliore è Leclerc, che denuncia tuttavia un po’ di difficoltà di guida, a causa di una Ferrari che va sia in sottosterzo sia in sovrasterzo. Verstappen è 2°, davanti a Norris, Russell 6°, Hamilton 8°; più in difficoltà sono Antonelli e Tsunoda, mentre è ottima la Williams con entrambi i piloti. Nella breve simulazione di gara, la McLaren mostra un passo molto costante e veloce con la gomma media, mentre quello di Leclerc è un po’ altalenante. In questa sessione, la Mercedes prova un’ala anteriore più rigida, in vista dei grandi cambiamenti di Barcellona.

Nel pomeriggio la FP2 si apre con Hadjar che tocca il muro alla Nouvelle Chicane: nessun grosso danno per il francese, ma bandiera rossa per ripulire la pista. Per il primo run sono tutti su medie, tranne Leclerc che vola con le hard. Piastri va a muro alla Saint Devote, ma riparte subito avendo danneggiato solo l’ala anteriore. In questa prima parte di sessione, Antonelli si piazza 3° davanti a Russell. Nella vera e propria simulazione di qualifica con le gomme soft, Leclerc segna il miglior tempo, ma sembra già molto al limite a livello di guida (a differenza dei due piloti della McLaren). Piastri è 2°, molto vicino al tempo di Charles, davanti a Hamilton e Norris. Brilla la Racing Bulls, con il 5° tempo di Lawson e il 6° di Hadjar; in top 10 ci sono anche Alonso e Albon, mentre Sainz è 13°. Male, invece, le Red Bull e le Mercedes, che occupano le posizioni dalla 9° alla 12°. Delude anche l’Alpine, solo 17° con Gasly e ultima con Colapinto. Nella simulazione di gara, Leclerc è veloce e costante con le hard, mentre Hamilton è in linea con Verstappen e le McLaren; la Mercedes appare un po’ più lontana. Nel corso della sessione, Bearman ha superato Sainz in regime di bandiera rossa: sarà penalizzato di 10 posizioni in griglia di partenza. Penalità pesantissima.

Nella terza sessione di prove libere, il sabato mattina, tutti sono già focalizzati sulle qualifiche. Si gira tantissimo in pista, per trovare il giusto feeling con la monoposto. La prima parte della sessione vede una lotta serrata tra Ferrari e McLaren, ma una Red Bull nettamente migliore rispetto al venerdì si dimostra velocissima con la gomma media con entrambi i piloti. Mentre la McLaren sembra un po’ sottotono con la gomma soft, Leclerc tiene testa a Verstappen. Chi delude, invece, sono la Racing Bulls, che naviga nella seconda metà della classifica, e la Mercedes, sempre ai margini della top 10. Nel secondo run con gomme soft, come era successo ad Imola, le prestazioni stentano a migliorare; addirittura, Verstappen risulta essere più veloce con le medie. La McLaren si dimostra, invece, efficacissima nel secondo settore. Leclerc, comunque, chiude da leader anche questa sessione, davanti a Verstappen, le McLaren e Hamilton. Ottimo il tempo di Lawson, che gli vale la 7° posizione, mentre Hadjar resta lontano, solo 17°. Le FP3 si chiudono con una bandiera rossa causata da Hamilton, che, distratto dalle vetture che si trova davanti, va a muro al Massenet: i danni, però, non sono pesanti.

Leclerc chiude in testa alla classifica tutte e tre le sessioni di prove libere: l’ultima volta è successo in Spagna nel 2022.

 

QUALIFICHE

Sabato pomeriggio arriva il momento più adrenalinico e atteso del weekend di Monaco: le qualifiche.

Nella Q1 è subito battaglia serratissima tra Ferrari, McLaren e Verstappen, che sembrano davvero alla pari. Russell dà un bel segnale rispetto alle scarse prestazioni della Mercedes nelle prove libere, andando in 5° posizione davanti a Hamilton. Leclerc segna il miglior tempo davanti alle due McLaren e a Verstappen. Ocon con la Haas e Hulkenberg con la Sauber passano in Q2. Negli ultimi secondi della sessione, Antonelli va a muro alla Nouvelle Chicane: bandiera rossa. Il bolognese non prenderà parte, ovviamente, alla Q2. Intanto i piloti eliminati sono: Bortoleto, Gasly, Colapinto, Stroll e Bearman (gli ultimi due sono penalizzati, rispettivamente, di cinque e dieci posizioni).

Per il primo tentativo della Q2, le Williams, le Ferrari e Russell scendono in pista con gomma media; tutti gli altri con soft. Ma c’è subito un colpo di scena: Russell è costretto ad abbandonare la sessione per un problema elettrico sulla sua monoposto. Per la Mercedes è notte fonda. Si riparte dopo la bandiera rossa: questa volta sono tutti con soft tranne Alonso, che monta le medie. Norris segna il miglior tempo, di un nulla davanti a Leclerc. Albon fa un lavoro eccezionale ed è 3°, davanti a Verstappen e Hamilton. Passano il taglio le due Racing Bulls, Alonso e uno splendido Ocon. A sorpresa, sono eliminati Sainz e Tsunoda; con loro, anche Hulkenberg e, ovviamente, Russell e Antonelli.

Nella Q3, la McLaren mostra i muscoli: è 1-2 Norris-Piastri, davanti a Leclerc, Verstappen e Hamilton. Per il secondo tentativo, la McLaren sceglie di uscire prima dai box per avere a disposizione due giri lanciati. È l’arma vincente. Norris abbassa ulteriormente il suo tempo: è il primo pilota nella storia a scendere sotto il muro del minuto e dieci secondi a Monaco.

Con il record della pista in tasca, Norris conquista la sua prima pole position nel Principato, la seconda in stagione dopo quella in Australia e l’11° in carriera (11 pole in 11 circuiti diversi).

Con un gran giro, Leclerc arpiona la prima fila, davanti a Piastri. Seguono Hamilton, Verstappen, uno straordinario Hadjar (6°), Alonso, Ocon, Lawson e Albon, con una Williams un po’ spenta nel finale.

A fine sessione, Hamilton viene retrocesso di tre posizioni in griglia per aver commesso un impeding su Verstappen durante le qualifiche: partirà 7°. Guadagnano, così, una posizione Verstappen, Hadjar e Alonso.

GARA.

In griglia di partenza la scelta gomme è molto varia: non è chiaro quale possa essere la strategia migliore con la grande novità della doppia sosta. In top 10, Verstappen, Alonso e Hamilton partono con la hard, Lawson con la soft e gli altri con la media.

Al via, Leclerc parte meglio di Norris e lo affianca nella salita della Saint Devote, ma Lando tiene la posizione con un mega bloccaggio, che quasi lo spedisce a muro. Le posizioni non cambiano, fino a quando Bortoleto cerca un sorpasso folle su Antonelli al Grand Hotel Hairpin: Kimi risponde con un contro attacco al Portier, che obbliga Bortoleto ad andare a muro. Il brasiliano riesce comunque a ripartire.

Al 9° giro, Gasly tampona Tsunoda a causa di un problema ai freni: per il francese è ritiro; Tsunoda invece continua la gara. Proprio in quel giro, Verstappen tenta il sorpasso su Piastri, che ha rallentato il suo ritmo in modo anomalo con l’intento di aprire il gap con il duo di testa.

Nel corso dei primi giri, la Racing Bulls attua una strategia molto aggressiva, chiedendo a Lawson di rallentare i piloti che ha alle spalle per dare la possibilità ad Hadjar di effettuare la prima sosta e rientrare sempre in 8° posizione. La strategia riesce alla perfezione, con Hadjar che in questo modo si ritrova 6° (dopo la sosta di Alonso e Ocon) con uno dei due pit stop obbligatori già effettuato. La stessa tattica viene adottata dalla Williams: Sainz rallenta il gruppo per permettere ad Albon di avere una sosta “gratuita”.

Al 19° giro Hamilton è il primo pilota di testa a fermarsi: Lewis monta un altro treno di hard e guadagna la posizione su Hadjar. La Racing Bulls fa di nuovo il suo giochino: Lawson blocca il gruppo permettendo ad Hadjar di effettuare anche la seconda e ultima sosta (e siamo solo al 20° giro). Nel frattempo, si fermano ai box per la prima sosta anche Norris, Leclerc, Piastri e Verstappen: le posizioni rimangono invariate, con Norris che approfitta dei doppiaggi per prendere vantaggio su Leclerc. Al 38° giro Alonso, autore fin qui di una bellissima gara, si ritira per un guasto al motore della sua Aston Martin.

In tutto questo, all’appello della prima sosta mancano ancora le due Mercedes e Sainz: la strategia Mercedes è incomprensibile, perché con le due soste ancora da fare i due piloti sono condannati al fondo gruppo. Russell, preso forse dalla frustrazione di aver passato 50 giri dietro le Williams, fa una manovra assurda: taglia di netto la Nouvelle Chicane per superare Albon. Questa azione gli costerà un drive through.

La Mercedes, allora, decide di sacrificare la gara di Antonelli, chiedendogli di rallentare il gruppo: in questo modo, Russell ha la possibilità di fermarsi ai box e non perdere la sua posizione. Inevitabilmente Antonelli, dopo il suo doppio pit stop, scivola in ultima posizione. A questo punto della corsa, tutti i piloti dalla 6° posizione in giù sono doppiati: sembra una gara degli anni ’50!

Gli ultimi giri di gara sono spettacolari. Verstappen e 1°, deve effettuare ancora la sua seconda sosta e sta aspettando una Safety Car o una bandiera rossa per fare il colpaccio. Norris ha un passo nettamente superiore e presto gli è alle calcagna, portandosi dietro un Leclerc estremamente veloce. Charles è letteralmente incollato al posteriore della McLaren e sta mettendo pressione a Norris per indurlo all’errore. Anche Piastri, nel frattempo, si è unito alla festa. Norris, però, ha tanto sangue freddo ed è bravissimo a sfruttare la miglior trazione della McLaren nei punti in cui Charles potrebbe tentare un folle attacco. La situazione è ad altissima tensione, perché Leclerc è veramente vicino a Norris, soprattutto nella parte più veloce del circuito (Tabac, Piscine). Ma Lando è un mastino e non commette il minimo errore. Quando finalmente Verstappen va ai box per la seconda sosta, Lando può dare sfogo alla forza della sua McLaren e, nel corso dell’ultimo giro, guadagna tre secondi a Leclerc.

Lando Norris vince per la prima volta in carriera il Gran Premio di Monaco: una vittoria importantissima per lui, che potrebbe rappresentare un punto di svolta del suo campionato.

Leclerc chiude in 2° posizione una gara fantastica, dove ha dato davvero tutto quello che aveva. Come nel 1950, anno della prima edizione del Gran Premio, nonché gara d’esordio del team di Maranello, la Ferrari conquista il 2° gradino del podio nel Principato. Piastri completa il podio.

Seguono Verstappen, Hamilton, Hadjar, Ocon, Lawson e le due Williams di Albon e Sainz. Disastro clamoroso in casa Mercedes: Russell 11°, Antonelli ultimo.

 I TOP DEL WEEKEND

 

1.     LANDO NORRIS

Weekend capolavoro di Lando Norris. Questa volta niente critiche, solo applausi. A Monaco Lando è tornato quello di un tempo: un pilota estremamente veloce e concreto. Ha guidato da vero campione, non ha sbagliato un colpo. Va bene, la McLaren anche a Monaco è stata di gran lunga la migliore monoposto in griglia e l’unico pilota in grado di impensierire la leadership papaya è stato Leclerc. Ma in un circuito come Monte Carlo non è sufficiente avere a disposizione la vettura migliore: la devi anche saper sfruttare al massimo. E Lando l’ha guidata alla grandissima.

Nelle prove libere non è mai uscito troppo allo scoperto, lasciando che Leclerc si prendesse tutta la scena. Ma poi, in qualifica, quando tutti ormai ci aspettavamo la pole di Charles, arriva la zampata: una pole position che a Monaco vale oro.

In gara, nonostante una partenza non perfetta, è stato glaciale, impeccabile, soprattutto nel finale, con tutta la pressione della Ferrari alle spalle. Lando torna alla vittoria per la 2° volta in stagione, dopo il successo di Melbourne, la prima gara stagionale; per la prima volta trionfa a Monaco, dove la McLaren non vinceva dal 2008. Una vittoria che potrebbe rappresentare una svolta per il campionato di Norris, in un weekend in cui Piastri non ha potuto far altro che stare a guardare.

La McLaren, comunque, a Monaco volava: l’ultimo giro di gara, quando Lando ha dato tre secondi a Leclerc, è abbastanza eloquente.

 

2.     CHARLES LECLERC

Credo che tutti concordino sul fatto che, dei piloti che corrono attualmente in griglia, Charles Leclerc sia il migliore in assoluto a Monaco. Sarà l’aria di casa, sarà che queste strade le conosce come le sue tasche, sarà che ama i circuiti cittadini: come guida Charles a Monaco non lo fa nessuno. Lo ha dimostrato gli anni scorsi, quando ha lottato per la pole con delle monoposto a cui non avresti dato nemmeno un euro. E lo ha dimostrato anche quest’anno, con un weekend, oserei dire, perfetto, al pari di quello di Norris.

Durante le prove libere ha sempre volato, ogni giro era migliore del precedente, mai un errore, un solo momento di panico con l’incidente con Stroll, ma a parte quello la perfezione totale.

In qualifica la McLaren ha estratto tutto il potenziale che aveva nascosto durante le prove libere, ma Charles non ha lasciato nulla al caso. L’uomo contro la macchina: Charles contro la McLaren. La pole position sarebbe stata un’impresa pazzesca, ma la McLaren era decisamente superiore alla sua Ferrari. Ha fatto comunque un capolavoro, inserendosi tra le due monoposto papaya, battendo il tempo di Piastri.

E poi, ma che gara ha fatto? Un leone. Fino all’ultimo giro ha provato a cercare un varco per tentare una follia, ma a Monaco sorpassare è impossibile. Ha chiuso comunque in 2° posizione un weekend magico, durante il quale ha surclassato sir Lewis Hamilton, rifilandogli quasi un minuto di distacco, in un circuito dove il pilota fa una grandissima differenza.

 

3.     RACING BULLS

Un altro weekend al top per il team di Faenza, che anche a Monaco si conferma in lotta con la Williams per il ruolo di quinta forza (in questo caso potremmo dire quarta, visto il disastro della Mercedes).

La magia arriva soprattutto in qualifica: entrambi i piloti in Q3, con addirittura Hadjar 6° subito alle spalle di Verstappen. Bene, comunque, anche Lawson, finalmente veloce e concreto dopo le difficoltà di inizio stagione.

In gara, poi, il team si inventa una strategia fantastica, forse non troppo rispettosa nei confronti delle altre squadre, ma estremamente efficace. Tutto ciò si traduce in una 6° e 8° posizione: punti che valgono oro nella lotta del centro classifica.

 

4.     ESTEBAN OCON

A differenza dei piloti Racing Bulls e Williams, Ocon non ha mai avuto il supporto del suo compagno di squadra; eppure, il suo weekend è stato straordinario.

In qualifica, mentre Bearman viene escluso in Q1, Ocon fa un capolavoro, portando la sua Haas in Q3, dove batte sia Lawson che Albon e conquista una fantastica 8° posizione.

In gara, come detto, si ritrova da solo nel bel mezzo dei giochi di squadra della Racing Bulls e della Williams, ma porta a casa un’ottima 7° posizione. Un weekend da top driver.

 

 I FLOP DEL WEEKEND

 

1.     MERCEDES

La Mercedes a Monaco è stata inesistente, un weekend terribile. Si sa, nel Principato la qualifica fa il 90% della gara, e la qualifica della Mercedes è stata un disastro.

Già dalle prove libere, in realtà, si è capito che il team tedesco non ha trovato il giusto assetto e che la W16 non era per niente a suo agio tra le curve del Principato, ma la top 10 era un obiettivo raggiungibile, quantomeno per Russell.

Invece, al sabato sono arrivati due colpi da KO, prima con l’incidente di Antonelli alla Nouvelle Chicane, poi con il guasto elettrico sulla vettura di Russell. Risultato: 14° e 15° posizione in griglia, che a Monaco significa niente punti in gara.

A questo punto tutti si aspettavano che dalla testa degli strateghi della Mercedes uscisse una strategia folle, magari una sosta molto anticipata con almeno uno dei due piloti per smarcare subito il primo pit stop obbligatorio. Invece hanno attuato una strategia davvero incomprensibile, con il primo pit stop che non arrivava mai. Un’attesa lunghissima che ha condannato i due piloti ad una gara tutta nel traffico. Assurda anche la reazione di Russell, che ha tagliato di netto la Nouvelle Chicane per superare la Williams. Anche la Mercedes ha poi attuato il giochino del “tappo”, chiedendo a Kimi di rallentare il gruppo per permettere a Russell di rimanere quantomeno in 11° posizione, comunque fuori dalla zona punti, sacrificando la gara dell’italiano, che è arrivato ultimo al traguardo.

La Mercedes ha vissuto senza dubbio uno dei weekend peggiori della sua storia in Formula 1.

 

2.     YUKI TSUNODA

Dopo Imola, un altro weekend complicato per Yuki. C’è da dire che a Monaco la Red Bull è stata la terza forza in pista, e nemmeno Verstappen è riuscito a compiere la sua consueta magia, ma Yuki non si è mai trovato a suo agio con questa vettura nelle stradine del Principato.

In qualifica è stato eliminato in Q2, battuto anche dalla Williams di Sainz.

Partito 12°, in gara non ha potuto fare granché, rimanendo bloccato nel gruppo delle due Mercedes e con la monoposto non totalmente in forma a causa del contatto con Gasly. La strategia del pit stop a fine gara funziona con Max ma, naturalmente, distrugge la gara di Yuki, che scivola irrimediabilmente in fondo al gruppo.

A prescindere da questo, comunque, Monaco è stato il secondo weekend consecutivo di difficoltà per Tsunoda: a Barcellona servirà una risposta positiva da parte di Yuki.

 

3.     LANCE STROLL

Il weekend di Stroll è stato compromesso fin da subito: l’inspiegabile incidente con Leclerc nelle FP1 gli è costato una posizione in griglia.

La sua qualifica è stata molto deludente: fuori subito in Q1, con ulteriori cinque posizioni di penalità per aver commesso un impeding.

Partito 19°, la sua gara non è stata malvagia, ma nemmeno super: il sorpasso su Hulkenberg all’ultimo giro è stato molto buono e gli è valso la 15° posizione, ma comunque ancora una volta la differenza di performance tra lui e Alonso è stata abissale.

 

4.     ALPINE

Anche a Monaco è disastro Alpine. Qualifica pessima, con entrambi i piloti fuori in Q1.

In gara, Gasly si ritira a causa di un contatto con Yuki Tsunoda al termine del rettilineo del tunnel, mentre Colapinto rimane l’unica speranza per l’Alpine. La sua gara è ottima, ma comunque non sufficiente per la zona punti.

Un altro weekend complicato per il team di Briatore: in classifica costruttori, l’Alpine è 9°, con solo un punto di vantaggio sulla Sauber.

VERSO LA SPAGNA

Termina dunque con il fantastico ritorno alla vittoria di Lando Norris un altro weekend di Formula 1 a Monaco. Complicato dire se la regola delle due soste ha davvero reso più avvincente la gara di Monte Carlo. Le due soste sono state sicuramente un motivo di interesse in più, ma alla fine verrebbe da dire che hanno reso il tutto un po’ più caotico… per nulla! La qualifica è stata come sempre determinante e continua a rimanere il momento clou del weekend, mentre la difficoltà di sorpasso non ha regalato tantissime emozioni la domenica. Una soluzione a questo problema sembra essere ancora lontana, perché nemmeno la regola delle due soste ha portato i cambiamenti sperati. Tuttavia, una cosa è certa: vedere i piloti girare a Monaco sarà sempre uno spettacolo ineguagliabile e, in fin dei conti, è giusto che questo evento rimanga ancora in calendario.

Ma adesso non c’è più tempo per le chiacchiere: il viaggio in Europa continua. Il prossimo weekend si torna in pista: il Circuit de Barcelona-Catalunya è pronto ad ospitare la 55° Edizione del Gran Premio di Spagna. L’attesa è alle stelle per l’appuntamento catalano: potrebbe rivelarsi un vero e proprio punto di svolta del campionato. In Spagna entra in vigore la nuova direttiva tecnica sulle ali flessibili. La domanda che tutti si pongono è: ci troveremo di fronte a una rivoluzione dei valori in pista, o sarà ancora dominio papaya?