
Gran Premio di Gran Bretagna: il Post Gara.
INTRODUZIONE
A Silverstone è caos totale, ma a dominare è sempre la McLaren. Lando Norris conquista la sua prima vittoria in casa, trionfando in una gara folle, caratterizzata da un meteo estremamente variabile che ha regalato tante sorprese. La McLaren conquista la quinta doppietta stagionale, ma se Norris può godersi il grande risultato, Oscar Piastri è consapevole di aver di fatto regalato la vittoria al compagno a causa di un errore alquanto incomprensibile. Ma a Silverstone non è solo la McLaren a fare la storia. Con una gara epica, Nico Hulkenberg conquista finalmente il suo primo podio in carriera, riportando la Sauber in top 3 dopo 13 anni. Il tedesco è riuscito a battere con grande freddezza il padrone di casa, sir Lewis Hamilton, che fino all’ultimo ha provato ad agguantare il primo podio con la Ferrari. Mentre Max Verstappen deve arrendersi a una Red Bull per nulla adatta alle condizioni di bagnato, possono esultare Gasly, Stroll e Albon, che riescono a sfruttare tutte le occasioni per ottenere punti preziosi. Gara da dimenticare, invece, per Charles Leclerc e per la Mercedes.
Benvenuti al Post Gara della 76° Edizione del Gran Premio di Gran Bretagna, in scena sul leggendario Silverstone Circuit nel piovoso pomeriggio inglese di domenica 06 luglio 2025.

PARLA LA PISTA
PROVE LIBERE.
Prendono parte alla FP1 due rookies, entrambi al loro debutto assoluto in Formula 1. Paul Aron, alla guida della Sauber di Hulkenberg, e Arvin Lindblad, sulla Red Bull di Tsunoda. Lindblad è ancora minorenne e, per farlo scendere in pista, la Red Bull ha dovuto chiedere un’autorizzazione speciale alla FIA. Nella prima mezz’ora della FP1, fatta eccezione per le due Haas, sono tutti in pista con gomma media e, nelle prime posizioni, sembra esserci un grande equilibrio: McLaren, Ferrari, Russell con la Mercedes e, addirittura, i due piloti della Racing Bulls si scambiano più volte il miglior tempo. Verstappen, invece, per il momento sembra un po’ in difficoltà, tanto che, passato a gomma soft, non riesce a battere il tempo di Hadjar e Leclerc. Nella simulazione di qualifica, McLaren e Ferrari prevalgono sul resto del gruppo. Leclerc e Hamilton si trovano molto bene con la vettura: il nuovo fondo sembra lavorare al meglio tra i curvoni di Silverstone. Hamilton ottiene la prestazione migliore della sessione: è la prima volta per lui al volante della Ferrari. Seguono Norris, Piastri e Leclerc; Russell segna il 5° tempo, mentre Antonelli è 9°, davanti a Verstappen; Lindblad si posiziona 13°, mentre Aron è 17° davanti a Bortoleto. La Ferrari si dimostra in ottima forma anche nella breve simulazione di gara, soprattutto con Hamilton, che tiene un buon ritmo nonostante le gomme usurate. La McLaren, però, arriva presto sul passo di Lewis, tenendo un ritmo molto costante, mentre Verstappen e le Mercedes sono un po’ in difficoltà.
I primi minuti della FP2 confermano il grande equilibrio visto in mattinata: con gomme medie, Ferrari, Mercedes, McLaren e Verstappen migliorano i loro tempi giro dopo giro e sono tutti molto vicini. Sainz, intanto, va in testa-coda con la sua Williams e rientra in pista in un modo un po’ pericoloso ma, fortunatamente, non provoca nessun incidente. Nella simulazione di qualifica, Norris mette insieme un buon giro e dà il primo strappo del weekend: due decimi di vantaggio su Leclerc e Hamilton. La Ferrari si conferma però ottima, dato che i due piloti, pur con gomme usurate, riescono comunque a migliorare non poco i loro tempi. La SF25 sembra finalmente riuscire ad esprimere il suo potenziale grazie al nuovo fondo, che le permette di viaggiare ad un’altezza da terra minore rispetto agli scorsi weekend. Con l’altra McLaren Piastri è 4°, mentre Verstappen riesce a piazzarsi 5° dopo un po’ di difficoltà, davanti a un buon Antonelli, 6°, a un ottimo Stroll e a Russell. In top 10 ci sono anche le due Racing Bulls, mentre le Williams faticano un po’ e le Alpine sembrano disperse, con Gasly 18° e Colapinto 20°. La simulazione di gara dà ragione alla McLaren, che tiene un passo estremamente costante e veloce per parecchi giri. La Ferrari, invece, è competitiva a tratti: Hamilton soffre un po’ di graining, dopo dei giri molto veloci, mentre Leclerc è più costante, ma mai quanto la McLaren. La Mercedes dopo i primi giri crolla coi tempi, mentre Verstappen accende la sua sessione con un ottimo ritmo negli ultimi minuti.
Nella giornata di sabato, il clima a Silverstone cambia notevolmente: le temperature sono molto più basse rispetto al venerdì e si è alzato il vento. Questo obbliga tutti i team a rivedere i setup delle monoposto per adattarli alle nuove condizioni. L’inizio della FP3 viene ritardato di cinque minuti: i commissari devono ripulire la pista in alcune zone dai marbles (pezzetti di gomma) lasciati da monoposto di altre categorie. I primi ad uscire in pista sono Hamilton e i due piloti Alpine, mentre Alonso e Stroll fanno il loro consueto lavoro di rodaggio gomme. I due Alpine verificano l’assetto della monoposto: Gasly dice che la situazione è migliorata parecchio rispetto al venerdì, ma lamenta ancora una carenza di grip. Hamilton invece va in pista molto presto rispetto agli altri big per avere a disposizione più run per lavorare sul setup. Nel primo run, la McLaren appare un po’ sottotono, addirittura battuta da Bearman e Albon: una McLaren troppo brutta per essere vera. Chi si prende la scena è ancora la Ferrari, ma questa volta con Leclerc, davanti di pochi millesimi a un buon Verstappen, mentre Russell è 3° davanti a Hamilton. Le due frecce papaya, però, ristabiliscono presto la loro leadership, ma grazie a un giro effettuato con pista nettamente migliore. Infatti, Leclerc non è da meno e chiude la sessione da leader, davanti a Piastri, Verstappen e Norris, tutti racchiusi in poco più di un decimo. I due piloti Mercedes e Hamilton, invece, non hanno potuto concludere il loro giro, a causa di una bandiera rossa causata da Bortoleto. Sulla Sauber del brasiliano ha ceduto una sospensione anteriore. Poco dopo, in pit lane, Bearman perde il controllo della sua Haas, danneggiando il musetto. Per questo grave errore, causato da una velocità eccessiva in pit lane, i commissari infliggono a Bearman una dura penalità: 10 posizioni in griglia e quattro punti tolti sulla superlicenza.
Si va, quindi, verso una qualifica che promette tanto spettacolo, grazie ai distacchi minimi tra i piloti top: trovare un favorito per la conquista della pole position è impossibile!

QUALIFICHE.
Per le qualifiche tutti temono l’arrivo della pioggia, ma essa non sarà mai protagonista della sessione. Nel primo tentativo della Q1, Piastri è il più veloce, davanti a Verstappen e a un super Alonso; seguono Norris e Russell, mentre la Ferrari non sembra così competitiva come nelle prove libere. A circa sei minuti dal termine, Colapinto alla penultima curva perde il posteriore della sua Alpine e va in ghiaia. L’argentino prova a riportare la vettura ai box, ma è costretto ad abbandonarla a bordo pista: è bandiera rossa. Nell’ultimo tentativo, Verstappen batte Piastri, mentre un super Bearman è 3° davanti ad Albon. Accede al Q2 anche Ocon con l’altra Haas e Gasly con l’Alpine, mentre Hamilton rischia una clamorosa eliminazione in Q1. Gli eliminati, invece, sono: Lawson (ancora in difficoltà nei confronti di Hadjar), Bortoleto, Stroll, Hulkenberg e, naturalmente, Colapinto. Una Sauber, dunque, deludente dopo le ottime prestazioni negli ultimi weekend.
Per il primo tentativo della Q2 sono su gomma usata le Ferrari, Tsunoda, Antonelli e Albon. Norris ottiene la miglior prestazione davanti a Verstappen, Piastri e Russell, mentre è ottimo il giro di Albon, 5°. Le Ferrari e Antonelli, invece, sono fuori dalla top 10. Nel secondo tentativo, però, con gomma nuova, Hamilton e Leclerc tingono di “rosso” Silverstone, con un 1-2 che fa sognare i tifosi. Sono fantastici Bearman e Gasly, che accedono alla Q3, mentre vengono eliminati Sainz, Tsunoda, Hadjar, Albon e Ocon.
In Q3, per il primo tentativo, solo le due Mercedes e Gasly montano gomma usata. Il miglior tempo è di Piastri, davanti a Hamilton, Norris, Verstappen e Leclerc. Antonelli è 9°, davanti soltanto a Gasly. Nel secondo tentativo ci si gioca la pole position. Mentre i due piloti Ferrari pasticciano nel loro giro, tutto sembra preludere a una festa papaya, ma Verstappen non è d’accordo. Con un giro magico, l’olandese tira fuori il coniglio dal cilindro e conquista una clamorosa pole position, la 44° della sua carriera e la 3° in Gran Bretagna, dopo quelle del 2021 e del 2023. Max eguaglia così Vettel come numero record di pole conquistate con la Red Bull (44). Le due McLaren seguono in 2° e 3° posizione, con Piastri davanti a Norris.
Russell, come sempre velocissimo quando conta, è 4° davanti alle due Ferrari di Hamilton e Leclerc, molto delusi dal risultato considerato il potenziale della monoposto. Antonelli è 7°, davanti a Bearman, Alonso e Gasly.
Antonelli, però, partirà 10°, per via delle tre posizioni di penalità a seguito dell’incidente con Verstappen in Austria; Bearman, invece, sarà 18° in griglia, per la penalità presa dopo le FP3.

GARA.
Scelta gomme: la pista di Silverstone è umida, quindi tutti scelgono le intermedie. Tuttavia, dopo il giro di formazione, alcuni piloti decidono di giocare l’azzardo delle gomme d’asciutto, contando in un miglioramento delle condizioni: Bearman e Russell vanno su gomma hard, mentre Hadjar e Leclerc su gomma media. Naturalmente partiranno dalla pit lane; in griglia rimangono quindi 16 monoposto. Colapinto non prende il via della gara per problemi al motore della sua Alpine.
Allo spegnimento dei semafori, Piastri cerca subito l’attacco su Verstappen, ma l’olandese chiude la porta e tiene la testa della gara. Mentre Hamilton tenta invano il sorpasso su Norris, nelle retrovie Lawson e Ocon si scontrano e il neozelandese è costretto al ritiro. Tre giri dopo è Bortoleto, che nel frattempo aveva montato gomme d’asciutto, ad abbandonare la corsa, a causa di un testa-coda che lo spedisce contro le barriere. L’Aston Martin sfrutta il regime di Virtual Safety Car per fermare Stroll ai box per montare gomme soft. Approfittando del caos in partenza, Hulkenberg è già risalito in 10° posizione, mentre Gasly è 5° davanti ad Alonso. Anche la Mercedes sfrutta la VSC per montare gomme d’asciutto sulla vettura di Antonelli.
Davanti, Piastri si fa sempre più minaccioso alle spalle di Verstappen, che sta facendo una vera magia nel domare la sua Red Bull dall’assetto scarico. Ma anche Max è umano e, infatti, perde per un attimo il controllo della monoposto alla curva Becketts e Oscar ne approfitta per andare in testa. L’australiano dà sfogo alla superiorità della McLaren e guadagna su Verstappen 5 secondi in tre giri. Nei giri successivi, quasi tutti effettuano la prima sosta, montando nuove intermedie. Stroll, Hulkenberg, e Gasly, che si erano già fermati in precedenza, si trovano così nelle posizioni a ridosso del podio.
Verso il 15° passaggio, però, a Silverstone riprende a piovere copiosamente. Al 18° giro, Hadjar tampona Antonelli, perde il controllo della sua Racing Bulls e impatta violentemente contro le barriere: la direzione gara invia in pista la Safety Car. Antonelli riporta danni alla sua monoposto dopo l’incidente ed è costretto al ritiro. Si riparte al 21° giro, ed è proprio questo il momento che cambia la gara. Piastri, prima di dare lo strappo per ripartire, rallenta molto, fino quasi a fermarsi, tanto che Verstappen, forse un po’ distratto, quasi lo tampona. Per questa inspiegabile azione, i commissari infliggono ad Oscar 10 secondi di penalità. Ma i colpi di scena non sono finiti: Verstappen perde il controllo della sua Red Bull e scivola in 9° posizione; in zona podio sale così Stroll, portandosi dietro Hulkenberg e Gasly. Russell è intanto risalito 7°, mentre Leclerc si trova 12°, dietro le due Williams.
Nove giri dopo, Hamilton rompe gli indugi e passa Gasly, mettendosi all’inseguimento della coppia Stroll-Hulkenberg. Recupera entrambi fino ad arrivare in zona DRS al 35° giro, ma proprio in quel momento Hulkenberg supera Stroll salendo incredibilmente in zona podio, dietro alle due inarrivabili McLaren. Subito anche Hamilton si sbarazza di Stroll: il suo passo sembra davvero ottimo e il suo obiettivo è il podio.
Intanto, non piove più da un po’ e la pista si sta asciugando sempre di più. Tutti, allora, passano alle gomme d’asciutto. Piastri, per via della penalità, perde la posizione su Norris. A causa di un po’ di errori di guida e di un timing non perfetto ai box, Hamilton si trova ora a sette secondi da Hulkenberg, quando mancano otto giri alla bandiera a scacchi. Russell è sceso in 10° posizione, mentre Leclerc è solo 14°. Hamilton prova a recuperare lo svantaggio su Hulkenberg e avrebbe la velocità per farlo, ma commette delle sbavature che non glielo consentono; Verstappen passa Stroll per la 5° posizione. Il canadese, proprio all’ultimo giro, deve arrendersi anche all’attacco di Gasly.
Lando Norris vince così per la prima volta in carriera il Gran Premio di Gran Bretagna, dopo una gara complicata ma gestita alla grande. Oscar Piastri completa la 5° doppietta stagionale per la McLaren, ma quell’errore gli è costato una vittoria sicura. Il team di Woking torna al successo in Gran Bretagna dopo 17 anni. L’eroe di giornata è, però, Nico Hulkenberg, che conquista il suo primo podio in carriera dopo 239 Gran Premi. Con una gara magica, riporta la Sauber sul podio dopo 12 anni: un risultato clamoroso!
Seguono Hamilton, autore della sua gara più bella da quando corre per la Ferrari, Verstappen, che rimedia ad una gara deludente con un 5° posto, Gasly, Stroll, Albon, Alonso e Russell, solo 10° a causa di scelte strategiche assurde da parte del team. Domenica da incubo per Leclerc che, tra errori e strategie sbagliate, chiude in 14° posizione una delle gare più deludenti della sua carriera.

I TOP DEL WEEKEND
1. NICO HULKENBERG
Ci sono giorni in cui tutto il circus della Formula 1 gioisce per una grande impresa attesa da tempo, a prescindere dal tifo o dall’appartenenza a una squadra. È stato così, per esempio, per la prima vittoria in carriera di Norris, a Miami nel 2024, una vittoria che sembrava potesse non arrivare mai, nonostante il grande talento di Lando.
Questa domenica a Silverstone è accaduta una cosa molto simile, perché finalmente, dopo 239 Gran Premi, l’attesa più lunga nella storia della Formula 1, Nico Hulkenberg ha conquistato il suo primo podio in carriera, dopo ben 14 stagioni. Un risultato che ha del clamoroso, ma che conferma ancora una volta la grande crescita della Sauber e il grande talento di Hulkenberg.
Dopo una qualifica disastrosa (19°, anche dietro al suo compagno di squadra Bortoleto), Nico ha sfruttato tutta la sua esperienza e ha guidato in modo spettacolare, supportato anche da una monoposto sorprendentemente veloce nel passo gara. Una rimonta eccezionale, grazie anche alla strategia perfetta della Sauber, gli ha permesso di risalire il gruppo fino ai piedi del podio; il sorpasso su Stroll e la risposta al recupero di Hamilton hanno poi fatto il resto.
Una magia vera e propria, che riporta sul podio la Sauber dopo 13 lunghi anni (Giappone 2012, con Kamul Kobayashi al volante). Per la scuderia svizzera, capitanata da Mattia Binotto, e per Hulkenberg, questo è sicuramente il modo migliore per prepararsi all’arrivo di Audi nel 2026.

2. LEWIS HAMILTON
Per Lewis, il primo podio in Rosso ancora non arriva, ma non c’è dubbio che il campione inglese sia il Re assoluto di Silverstone. Nessuno guida come lui su questo circuito: lo ha dimostrato già dal venerdì, quando è stato il primo ad affrontare in pieno la curva Copse.
Per tutto il weekend, finalmente, Hamilton si è trovato a suo agio con la sua Ferrari, sempre vicino alle prestazioni di Leclerc e, a volte, persino meglio. Peccato per la qualifica: senza l’errore all’ultimo giro del Q3, avrebbe potuto ambire alla prima fila e la sua gara, forse, sarebbe stata molto diversa.
Domenica, l’obiettivo vittoria è improponibile, perché la McLaren vola sul bagnato e la Ferrari non è adatta alle condizioni di pista umida, ma la sua gara è comunque ottima. Con lui, il team segue una strategia più conservativa rispetto a quella adottata con Leclerc, che alla fine paga. Hamilton, poi, ci mette del suo: veloce, aggressivo nei sorpassi e attento ai rischi.
Peccato per quelle sbavature commesse in fase di rimonta, che gli costano il primo podio con la Ferrari in Gran Bretagna, ma vedere un Hamilton così pimpante, dopo un deludente inizio di stagione, è sicuramente di ottimo auspicio per il futuro.

3. MAX VERSTAPPEN
A Silverstone la Red Bull ha puntato tutto sull’asciutto, con un assetto molto scarico che permette alla monoposto di volare sui rettilinei. La monoposto risulta sempre un po’ nervosa alla guida, ma a domarla ci pensa Verstappen con il suo talento da fuoriclasse.
La scelta paga alla grande in qualifica: Max tira fuori dal cilindro un giro pazzesco, da extraterrestre, che gli vale una pole position che nessuno si aspettava.
La domenica, però, la pioggia rovina i piani della Red Bull. Verstappen si ritrova al volante di una monoposto inguidabile e nei primi giri solo lui sa come è riuscito a tenere la prima posizione. Tuttavia, per quanto sia un pilota fenomenale, anche Verstappen è umano e commette due errori che lo tagliano fuori dalla lotta per il podio.
Nonostante ciò, quando torna il sole e la pista si asciuga, riesce a recuperare fino alla 5° posizione, un risultato non certo soddisfacente per un campione del suo calibro, ma comunque buono, considerato l’assetto da asciutto.

4. PIERRE GASLY
A Silverstone, Gasly ha salvato il weekend dell’Alpine con delle ottime prestazioni, mentre Colapinto, tra errori e problemi tecnici, è risultato praticamente invisibile.
In qualifica, Pierre arpiona il Q3, che per il momento è l’obiettivo massimo a cui può aspirare l’Alpine.
La domenica, poi, sfrutta la sua esperienza per costruire una gara da punti. La strategia è ottima e, con un buon ritmo, riesce a stare costantemente in top 10. Solo nel finale è costretto a cedere il passo a Verstappen, ma al traguardo è comunque 6°, un risultato fantastico che regala alla squadra punti preziosi e un po’ di morale.

I FLOP DEL WEEKEND
1. CHARLES LECLERC
Non è stato un weekend facile per Charles, sia dal punto di vista dei risultati sia da un punto di vista emotivo. Sin dalle prove libere, la SF25 ha dato belle sensazioni ai piloti e nel box l’ottimismo era ben giustificato: i due piloti puntavano ad un risultato importante, addirittura a giocarsela con la McLaren.
Ma in qualifica hanno commesso entrambi degli errori nel momento decisivo, e soprattutto Charles era molto deluso da sé stesso. Il suo atteggiamento alle interviste è stato come sempre fortemente autocritico, ma forse, almeno secondo la mia opinione, troppo autocritico. E con questi pensieri assolutamente non positivi, il suo weekend si è trasformato in un incubo.
La sua gara è stata compromessa fin dall’inizio con la scelta di montare la gomma d’asciutto; scelta, col senno di poi, sbagliata. Condannato alle posizioni di bassa classifica, Leclerc non è riuscito mai più a rimontare, restando imbottigliato nel traffico delle due Williams. Alcuni errori di guida, poi, hanno definitivamente cancellato ogni ambizione di conquistare dei punti.
Ha concluso in 14° posizione una delle gare più deludenti della sua carriera, e la sua intervista post gara dice più di mille parole. Da un po’ di tempo, Leclerc sembra aver perso gran parte delle sue motivazioni: spero di sbagliarmi.

2. MERCEDES
Questo flop della Mercedes è tutto dedicato alla domenica. Le qualifiche, infatti, non sono andate male, al netto della penalità di Antonelli: Russell ha svolto il suo solito lavoro fantastico, piazzandosi 4° davanti alle Ferrari e subito a ridosso delle McLaren; un risultato che, probabilmente, è andato ben oltre il potenziale della monoposto.
Ma il vero problema è arrivato in gara: con la pioggia, la Mercedes è andata nel pallone più totale. L’azzardo giocato all’inizio con Russell ci stava: molti l’hanno provato. Ma la cosa incomprensibile è stata la scelta di fermare anche Antonelli un paio di giri dopo, quando ormai era chiaro che quella strategia non avrebbe funzionato, perché stava tornando la pioggia. In questo modo, il team si è messo nelle condizioni di avere entrambi i piloti fuori dalla top 10 e con una gara tutta in salita.
Poi, un’altra scelta incomprensibile: montare gomme hard a Russell quando ormai i giri alla bandiera a scacchi stavano per terminare. George è comunque riuscito ad arrivare in zona punti, ma la sua gara, non per colpa sua, è stata un vero disastro.

3. OLIVER BEARMAN
Il primo weekend di casa per Ollie Bearman ha dimostrato che il ragazzino britannico è un gran bel talento. Avrebbe potuto essere un fine settimana molto positivo per Bearman, perché la velocità di certo non è mancata: una qualifica straordinaria, chiusa in 8° posizione.
Ma quell’errore in FP3 ha rovinato tutto. Un errore dettato forse dall’inesperienza, ma molto grave e pesante. Arrivare così veloce dentro la corsia box non è accettabile e può essere estremamente pericoloso: penalità severa ma sacrosanta, che però non ha permesso ad Ollie di costruire una gara da punti. Un gran peccato, considerato quanto è andato forte il giovane britannico per tutto il weekend.

4. RACING BULLS
Disastro totale in Gran Bretagna per la Racing Bulls, che già prima di metà gara ha preparato le valigie per il Belgio. Anche la qualifica non è stata proprio entusiasmante, con Lawson addirittura escluso in Q1 e Hadjar soltanto 13°: prestazioni ben lontane da quelle di alcuni weekend fa.
In gara, poi, un’ecatombe. Lawson si ritira subito per un contatto sfortunato con la Haas di Ocon: ha provato il sorpasso all’esterno del “The Loop”, ma in quella curva è impossibile passare in tre, dato che all’interno di Ocon c’era anche Tsunoda. Poi, Hadjar, probabilmente condizionato da una scarsissima visibilità a causa della pioggia, ha tamponato malamente l’incolpevole Antonelli, e anche per lui il ritiro è stato inevitabile.

VERSO IL BELGIO
Con una gara pazza, sicuramente la più caotica di questo campionato, va in archivio anche l’appuntamento di Silverstone, che anche quest’anno ha saputo deliziarci con un weekend ricco di emozioni. Una cosa, però, è chiara: può accadere di tutto in pista, può esserci anche la gara più pazza della storia, ma la McLaren è sempre e comunque la monoposto più forte di tutte, soprattutto su circuiti come Silverstone, dove si esalta in modo particolare e risulta imbattibile. L’impresa di Hulkenberg, tuttavia, ci fa capire quanto anche questo campionato possa essere imprevedibile, soprattutto quando le gare non sono lineari e il pilota e la strategia possono davvero fare la differenza.
Dopo il round d’Inghilterra, il circus si concede una pausa di due settimane, prima di tornare in azione e continuare il lungo viaggio in Europa. Tra due weekend, sarà un altro storico circuito ad essere protagonista del mondiale: il leggendario Circuit National de Francorchamps è pronto ad ospitare la 70° Edizione del Gran Premio del Belgio. Il weekend di Spa sarà caratterizzato dalla disputa della 3° Sprint della stagione. Tornerà, dunque, il format Sprint dopo un’assenza di quasi tre mesi, a rendere ancora più interessante e frizzante l’appuntamento delle Ardenne.
