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Gran Premio del Qatar 2025: il Post Gara

Di Giovanni Nulchis

INTRODUZIONE

Le “papaya rules” tengono aperta la sfida mondiale. Max Verstappen vince in Qatar grazie ad una strategia perfetta da parte della Red Bull, e rimane in corsa per il titolo fino all’ultima gara. La McLaren esce sconfitta da un weekend dominato a livello di performance. Per non rischiare di favorire nessuno dei due piloti, combina un disastro strategico e favorisce la clamorosa rimonta di Max. Un ritrovato Oscar Piastri torna sul podio, ma il leader della classifica Lando Norris è solo 4°, rallentato anche da un danno al fondo. Uno straordinario Carlos Sainz conquista il suo secondo podio con la Williams dopo una gara magica, mentre Antonelli è 5°, ancora una volta davanti a Russell. Ottimo anche Alonso, autore di un grande weekend con la sua Aston Martin, e buono anche Tsunoda, finalmente a punti dopo una fantastica Sprint. Peccato per Hulkenberg e Gasly, che a causa di un incidente nei primi giri hanno sprecato la grande opportunità di arrivare a punti. Disastro totale, invece, in casa Ferrari, che chiude uno dei weekend più deludenti della sua storia recente, con un Leclerc sconsolato e un Hamilton disperso.

Benvenuti al Post Gara della 4° Edizione del Gran Premio del Qatar, 57 giri tra le curve del deserto in scena sul Lusail International Circuit nella notte di domenica 30 novembre 2025, giorno in cui Leonardo Fornaroli conquista all’esordio il Campionato di Formula 2 con il team Invicta Racing (è il terzo italiano a riuscire nell’impresa dopo Giorgio Pantano, 2008, e Davide Valsecchi, 2012); Fornaroli conquista il suo secondo titolo consecutivo, dopo aver vinto il Campionato di Formula 3 nel 2024.

 

PARLA LA PISTA

 

PROVE LIBERE.

Il venerdì pomeriggio è tempo dell’unica sessione di prove libere a Lusail. Come sempre accade nei weekend Sprint, nella FP1 tutti si concentrano sul lavoro con gomma hard nella prima parte, per poi andare su gomma soft per simulare la qualifica.

Nei primi minuti di sessione, la McLaren è in difficoltà con l’assetto. Norris e Piastri non sono tra i piloti più veloci, e la vettura è poco bilanciata e complicata da guidare. Norris trascorre molto tempo ai box, e solo con l’ultimo run riesce a posizionarsi in top 4, mentre Piastri resta in 10° posizione. Russell sembra particolarmente competitivo, ma anche Verstappen va forte. Danno ottimi segnali la Williams, la Racing Bulls e l’Aston Martin con Alonso. La Ferrari, invece, delude: come performance sul giro è ai margini della top 10, o addirittura fuori. Al termine dei run con gomme hard, Russell è leader davanti a Verstappen, Hadjar, Norris, Alonso, Albon, Sainz, Tsunoda, Antonelli e Piastri; le Ferrari sono 12° e 14°, con Hamilton davanti a Leclerc.

A metà sessione, alcuni team provano il passo gara. La McLaren fa paura e sembra su un altro pianeta, ma non si conosce il carico di benzina utilizzato. Verstappen e la Mercedes sono più o meno sullo stesso ritmo, ma anche la Ferrari non è malvagia.

Durante la simulazione di qualifica con gomma soft, Verstappen si lamenta molto della guidabilità della sua Red Bull e denuncia anche dei problemi di potenza. Russell non riesce a completare un giro pulito; Antonelli è 10°, con una Mercedes che scivola tanto. Male la Ferrari: i due piloti riescono a malapena ad entrare in top 10; ci riesce in extremis Leclerc, mentre Hamilton è solo 12°. Davanti, Norris e Piastri si sfidano per la leadership della sessione. Piastri, con un gran giro, batte il tempo di Norris, che sembrava inarrivabile. Fanno segnare ottimi tempi Alonso, addirittura 3°, Sainz e Hadjar.

La top 10 vede, quindi, Piastri leader davanti a Norris, Alonso, Sainz, Hadjar, Verstappen, Albon, Leclerc, Stroll e Antonelli. Hamilton termina la sessione in 12° posizione davanti a Tsunoda e Russell.

 

SHOOTOUT.

Il venerdì sera è già tempo di fare sul serio a Lusail, con le qualifiche Sprint.

Nella SQ1, Verstappen è il primo ad uscire in pista, ma dopo il primo tentativo è subito 1-2 McLaren, con Piastri a guidare la doppietta papaya. Sono ottimi, come nelle prove libere, Alonso, Sainz e Hadjar. La Ferrari ha scelto di differenziare gli assetti tra le due monoposto: Hamilton ha una configurazione più carica rispetto a Leclerc. Sta di fatto che la SF25 non è per nulla competitiva e a pagarne le spese maggiormente è Hamilton, che non riesce a passare il taglio. Nel corso della manche, la pista si migliora di continuo, e la nuova top 10 vede Verstappen leader davanti ad Alonso, Piastri, Hulkenberg, Norris, Hadjar, Russell, Sainz, Tsunoda e Bearman. Antonelli è 11°, Leclerc 13°. Passano il taglio entrambe le Sauber e le Haas. Gli eliminati sono: Stroll, Lawson, Hamilton (18°, disastro), Gasly e Colapinto (Alpine molto male).

Nel primo tentativo della SQ2 (ancora con gomma media), davanti a tutti ci sono ancora le McLaren. Seguono Russell e Verstappen, che si lamenta tantissimo dell’assetto della vettura e soffre di bouncing. Leclerc è 8°, dietro ad Antonelli e davanti a Tsunoda. Ancora molto veloci Hadjar e Sainz. Nel secondo tentativo, Norris commette un errore e abortisce il giro, ma è comunque leader davanti a Piastri, Verstappen, Russell, Tsunoda, Sainz, Leclerc, Albon e Alonso. Il tempo di Hadjar viene cancellato a causa dei track limits, e il francese diventa il primo degli eliminati, con Antonelli che, grazie a questo fatto, entra in extremis in SQ3. Vengono eliminati, insieme ad Hadjar, anche Bearman, Bortoleto, Hulkenberg e Ocon. Fuori, dunque, entrambe le Haas e le Sauber.

Nella SQ3 tutti montano le soft. Verstappen è in crisi totale con il bouncing, e nel primo tentativo esce fuori pista, danneggiando il fondo della sua Red Bull. Piastri è, intanto, leader davanti a Norris, Russell, Leclerc (4°, non si sa come!) e le due Williams.

Nel secondo tentativo, Piastri ribadisce un super giro e conquista la sua 2° pole position Sprint della stagione (dopo quella del Belgio), tornando a respirare aria di leadership dopo un periodo di sofferenza totale. È l’unico pilota, in questa stagione, ad aver conquistato almeno due pole position per la Sprint. Un fantastico Russell si infila nel sandwich papaya ed è in prima fila davanti a Norris, non particolarmente brillante ma in una posizione di assoluto controllo in ottica mondiale.

Seguono uno splendido Alonso, un fantastico Tsunoda (5°, per la prima volta, incredibilmente, davanti a Verstappen), un Verstappen furioso (solo 6°), Antonelli, Sainz, Leclerc (probabilmente con la Ferrari peggiore della stagione) e Albon.

 

SPRINT.

Il primo appuntamento della giornata di sabato è con la Sprint, una gara di 19 giri che assegna punti ai primi otto classificati.

Scelta gomme: tutti i piloti affrontano i 100 km della Sprint con gomme medie; sono per tutti gomme usate, tranne che per Hamilton, Gasly e Colapinto. Hamilton prende il via dalla pit lane: sulla sua Ferrari viene modificato il setup, violando il regime di parc fermé. Come Hamilton, anche Gasly e Colapinto, con le due Alpine, e Stroll, con l’Aston Martin, partiranno dalla pit lane, per le modifiche effettuate alle loro vetture.

 

Al via, Piastri tiene il comando davanti a Russell e Norris. Con un grande lavoro di squadra, le due Red Bull passano subito Alonso, e Tsunoda cede la posizione a Verstappen, che si trova così a ridosso di Norris. Leclerc commette un errore e va lungo, perdendo quattro posizioni: si ritrova 13°.

All’inizio del 3° giro, Verstappen tenta il sorpasso su Norris in fondo al rettilineo, ma non c’è abbastanza spazio e il britannico tiene la posizione. Russell cerca di non far fuggire Piastri, ma il suo ottimo ritmo nei primi giri è solo un’illusione: la McLaren ne ha di più.

All’11° giro, Leclerc perde il controllo di una Ferrari totalmente inguidabile e va sulla sabbia. Lawson lo passa, ma nel farlo eccede i limiti della pista: restituirà la posizione al monegasco al termine del rettilineo dei box.

Due giri più tardi, Alonso commette un piccolo errore all’uscita dell’ultima curva: Antonelli ne approfitta subito e sale in 6° posizione. Nei giri successivi, sia Tsunoda sia Antonelli ricevono una penalità di 5 secondi per track limits, ma non perdono la posizione su Alonso, che non riesce a tenere il loro passo.

Negli ultimi giri la situazione rimane invariata, con Sainz che tiene su Hadjar l’ultima posizione valida per i punti. Leclerc resta 13°.

Oscar Piastri vince così la Sprint del Qatar, ottenendo il secondo successo stagionale nella gara breve, dopo quello del Belgio. È l’unico pilota a poter vantare almeno due vittorie Sprint in stagione, ed è l’unico ad aver vinto la gara Sprint in Qatar da quando questa viene disputata, ossia dal 2023, a dimostrazione del suo feeling straordinario con il circuito di Lusail. Un fantastico Russell chiude 2°, davanti a Norris, che limita i danni in ottica campionato.

Seguono Verstappen (sempre più appeso a un filo nella sfida mondiale), un rinato Tsunoda (ottimo in partenza), Antonelli, Alonso e Sainz, che chiude la zona punti. Hadjar e Albon chiudono la top 10. Disastro Ferrari: Leclerc 13°, Hamilton 17°, dopo una gara trascorsa a lottare con una SF25 inguidabie.

 

In classifica mondiale, Piastri si porta a -22 punti da Norris. Verstappen, a -25 da Lando, deve sperare in un miracolo per restare in corsa fino ad Abu Dhabi. Norris sarà Campione del Mondo dopo la gara di domenica se guadagnerà 4 punti su Piastri e 1 su Verstappen.

 

QUALIFICHE.

La giornata di sabato prosegue con la disputa delle qualifiche, che decideranno la griglia di partenza del Gran Premio di domenica.

Già dalla Q1, Verstappen ha sensazioni nettamente migliori rispetto alla Sprint, segno che il team, come molto spesso accade, è riuscito a ribaltare l’assetto in maniera efficace. Le due McLaren, però, sono ancora troppo veloci, e Piastri lo dimostra subito facendo segnare il miglior tempo. Norris, un po’ più in difficoltà, è solo 11°, ma riesce in seguito a completare l’1-2 papaya. Gasly, con un giro magico, si mette in salvo dall’eliminazione; buoni anche i tempi di Sainz, Alonso, Hulkenberg e Bearman. In casa Ferrari, Leclerc raggiunge a fatica la top 10, mentre Hamilton, ancora una volta, la terza consecutiva (contando la Sprint), è eliminato in Q1, 18°. Anche Tsunoda non riesce a passare il taglio, tornando a faticare tanto nei confronti di Verstappen. Eliminati sono anche Ocon, Stroll e Colapinto, anche loro con grosse differenze rispetto ai propri compagni di squadra.

All’inizio della Q2, il primo a far segnare un tempo è Bearman, e non è niente male, ma non sarà comunque sufficiente per la qualificazione. Leclerc fa ancora tanta fatica, mentre Piastri piazza un tempo da urlo con gomma usata, dando mezzo secondo di distacco a Verstappen e Norris. Al britannico, però, viene cancellato il tempo per track limits. Lando ha quindi a disposizione un solo tentativo, e la tensione è altissima. Con un gran giro, riesce a tornare 2°, mentre Leclerc si salva all’ultimo dall’eliminazione. Hanno accesso alla Q3 uno straordinario Gasly, Sainz, Alonso e Hadjar. Sono eliminati, invece, Hulkenberg, Lawson, Bearman, Bortoleto e Albon.

Nella Q3, Verstappen è il primo ad uscire dai box, ma nel primo tentativo comandano ancora le McLaren, con Norris davanti a Piastri e Russell. Leclerc, con gomma usata, finisce in testa-coda dopo un passaggio su un cordolo. Tra il primo e il secondo tentativo, una bandiera rossa interrompe la sessione per permettere ai commissari di rimuovere dal circuito una striscia di plastica portata in pista dalla Williams di Sainz. Nel secondo tentativo, Norris commette un errore e vanifica il suo giro.

Piastri, invece, non sbaglia un colpo e conquista la sua 6° pole position in stagione e in carriera, la prima in Qatar (nella gara della domenica) e la prima dopo un digiuno di tre mesi (l’ultima l’aveva conquistata in Olanda, a fine agosto). Norris limita i danni con la 2° posizione (la McLaren torna a monopolizzare la prima fila dopo sette gare), mentre Verstappen è 3°, ben consapevole di aver tratto il massimo potenziale dalla sua Red Bull.

Seguono Russell, un buon Antonelli, un fantastico Hadjar, Sainz, Alonso, Gasly (il pilota di giornata) e Leclerc (solo 10°, con una Ferrari davvero disastrosa).

Bortoleto, qualificatosi 14°, viene retrocesso in 19° posizione, in virtù della penalità di 5 posizioni in griglia per aver causato l’incidente con Stroll alla partenza del precedente Gran Premio di Las Vegas.

 

GARA.

Scelta gomme: in top 10 partono tutti con gomme medie. Montano le soft Hulkenberg e Hamilton, mentre su hard sono solo Albon e Colapinto. Colapinto prende il via dalla pit lane: la sua Alpine è stata modificata in regime di parc fermé.

Al via, Piastri tiene la leadership, mentre Norris ha un leggero pattinamento. Ne approfitta subito Verstappen, che si infila nel sandwich papaya. Dietro, Russell ha poco grip e viene passato da Antonelli, Sainz e Alonso, scivolando 7°. Leclerc resta 10°, ma nel corso dei primi giri subisce l’attacco di Hulkenberg; Hamilton, invece, è già salito 13°. Ocon, intanto, riceve 5 secondi di penalità per falsa partenza, che sconterà al primo pit stop.

Al 7° giro, il colpo di scena che cambia la gara. Hulkenberg attacca Gasly per l’8° posizione, ma i due si toccano. Il tedesco è costretto al ritiro, il francese torna ai box per sostituire la gomma forata. Entra in pista la Safety Car e si apre la finestra per la prima delle due soste obbligatorie. Piastri non rientra ai box, ma la Red Bull gioca l’azzardo e chiama Verstappen. La McLaren, inchiodata nelle sue “papaya rules”, per non favorire nessuno dei due piloti, non copre la mossa del rivale con Norris, che resta in pista. È scacco matto da parte della Red Bull: ora Max sarà subito alle spalle dei due papaya, ma con una sosta in meno da fare.

Nel frattempo, tutti gli altri piloti seguono la strategia Red Bull, tranne Ocon, che rientra ai box un giro più tardi, tornando in pista in fondo al gruppo. Nel caos della corsia box non mancano le situazioni di “unsafe release”, mentre Russell perde la posizione su Hadjar ed è ora 8°, davanti alla Ferrari di Leclerc. Tsunoda si ritrova 12°, mentre Hamilton è 14°, dietro Albon.

Piastri e Norris hanno ora soltanto un obiettivo: imprimere alla gara un ritmo forsennato per guadagnare quanto più vantaggio possibile su Verstappen. Ma la superiorità McLaren non è così netta e Max riesce a perdere solo pochi secondi, rimanendo aggrappato al treno papaya.

Sainz è 4° e gestisce bene il ritorno di Antonelli, allungando un po’ sul pilota italiano. Dietro di loro, Alonso è capotreno di una fila di piloti che da Hadjar arriva fino a Stroll, 16°. Nel trenino DRS, in un circuito come Lusail, è impossibile superare.

Tra il 25° e il 26° giro, Piastri e Norris sono ai box per la loro prima sosta, lasciando la leadership della gara nelle mani di Verstappen. Max e tutti gli altri piloti hanno tempo fino al 32° giro per effettuare la seconda sosta. Quando tutti hanno completato la seconda sosta tranne le due McLaren, la situazione in classifica vede Piastri davanti a Norris, Verstappen, Sainz e Antonelli. Alonso, a causa di un testa-coda, perde la posizione su Hadjar e Russell, rientrando 8° davanti a Leclerc.

Le due McLaren non possono aspettare molto per il loro secondo pit stop, perché poi non avrebbero più il tempo per tentare un recupero su Verstappen. Come se non bastasse, Norris, a causa di un violento passaggio su un cordolo, danneggia il fondo della sua McLaren, perdendo svariati punti di carico. Nel frattempo, Bearman è costretto al ritiro dalla gara, dopo essere stato protagonista di un pit stop poco fortunato, per il quale è stato anche penalizzato con uno stop&go di 10 secondi.

Tra il 44° e il 45° giro, Piastri e Norris lasciano il comando della corsa a Verstappen per effettuare la loro seconda sosta. Piastri rientra in pista 2°, ma a oltre 15 secondi da Max, quando mancano 12 giri al termine. Decisamente più critica è la situazione di Norris: il leader della classifica mondiale è 5° dietro Sainz, che si trova incredibilmente in zona podio, e Antonelli. Negli ultimi giri, Norris si incolla al posteriore della Mercedes e sfrutta una piccola sbavatura di Kimi per recuperare quantomeno la 4° posizione. Hadjar è costretto al ritiro a causa di una foratura; Stroll, invece, deve abbandonare per dei danni riportati sulla sua Aston Martin. Davanti non c’è storia: Verstappen si invola verso un’altra vittoria.

Max Verstappen vince così il Gran Premio del Qatar, trionfando a Lusail per la 3° volta consecutiva. Conquista la 70° vittoria della sua carriera, la 7° della stagione (eguaglia Norris e Piastri), e tiene vive le sue speranze mondiali fino ad Abu Dhabi: incredibile. Piastri ritrova il podio finalmente dopo 7 gare di digiuno, ma l’amarezza è tanta per una vittoria che sembrava poter essere solo sua. Uno straordinario Sainz conquista il suo secondo podio con la Williams, dopo quello di Baku, al termine di una gara formidabile.

Seguono un delusissimo Norris (che comunque rimane il favorito per la conquista del titolo), Antonelli, Russell, Alonso (autore di una gara solida ma un po’ pasticciata), Leclerc (che fa il possibile con una Ferrari davvero pessima), Lawson (bene a punti) e Tsunoda, che chiude comunque in top 10 per l’8° volta in stagione dopo un weekend dalle due facce contrapposte. Hamilton è 12° al traguardo, a conferma di un weekend disastroso da parte della Ferrari.

In classifica mondiale, Verstappen supera Piastri per la 2° posizione e si porta a 12 punti di distacco da Norris. I tre sono racchiusi in un fazzoletto di 16 punti: si deciderà tutto all’ultimo appuntamento stagionale, nella notte di Abu Dhabi.

 

I TOP DEL WEEKEND

 

1.     RED BULL

“Never give up”: mai arrendersi. Con questo motto si può riassumere la stagione 2025 della Red Bull, ma anche soltanto questo weekend del Qatar. A Lusail, la RB21 non è stata la monoposto da battere: la McLaren è stata nettamente superiore in termini di performance, in tutte le sessioni. Sembrava destinato ad essere il weekend della resa mondiale per Max Verstappen. E invece, mai dare per sconfitta la Red Bull, un team di veri “racer” che non molla mai.

Durante la prima parte del weekend, Max ha sofferto una monoposto troppo rigida, e il fenomeno del bouncing lo ha messo davvero in crisi, al punto che, per la prima volta in stagione, è stato battuto da Tsunoda nelle qualifiche per la Sprint.

Nella gara breve, strategia eccellente da parte del team, con un fantastico Tsunoda a bloccare prima Alonso e poi smaterializzarsi per lasciare via libera a Verstappen. Tuttavia, Max arriva solo 4° al traguardo, perdendo altri punti fondamentali sui piloti McLaren e restando appeso alla lotta mondiale per un nulla.

Tra Sprint e qualifiche, il team ribalta l’assetto della vettura, a discapito, purtroppo, di Tsunoda, che piomba di nuovo nel fondo classifica. Verstappen, però, ritrova il feeling ed è pronto alla lotta.

In qualifica le McLaren sono imbattibili, ma Max riesce a stare davanti a Russell per 11 millesimi, e questo sarà fondamentale per la gara. Partendo dal lato pulito, infatti, non perde l’occasione e attacca subito Norris, mettendosi a sandwich tra le McLaren. La Safety Car causata da Gasly e Hulkenberg è poi un jolly clamoroso per la Red Bull, che lo sfrutta con una strategia perfetta mettendo sotto scacco la McLaren. A quel punto i giochi sono fatti: Max vince la gara e tiene aperta la sfida mondiale. Tsunoda, nonostante la brutta qualifica, riesce comunque ad arrivare in zona punti, per l’8° volta in stagione.

Ad Abu Dhabi, Max Verstappen avrà la possibilità di difendere la corona e conquistare il suo 5° titolo piloti consecutivo, senza essere mai stato in testa alla classifica mondiale. Il favorito rimane senza dubbio Norris, ma la Red Bull non si arrenderà fino all’ultimo metro di gara. La battaglia è più viva che mai!

 

2.     OSCAR PIASTRI

Nonostante la sconfitta in gara, che tra l’altro non è stata responsabilità sua, non possiamo non inserire Oscar Piastri nei top di questo weekend. Un redivivo Piastri, tornato a respirare aria di gloria dopo sette lunghi weekend in cui era stato davvero irriconoscibile. Il circuito di Lusail è il giardino di casa di Piastri: è qui che ha ottenuto il suo primo successo in carriera nel 2023, pur trattandosi di una Sprint, e, in generale, è sempre andato tremendamente forte tra le curve qatariote. Non c’è da stupirsi, quindi, che proprio questo sia stato il weekend della rinascita per l’australiano.

Oscar ha, di fatto, dominato l’intero fine settimana. Sempre più veloce di Norris, è stato primo in tutte le sessioni ufficiali, imbattibile, grazie anche ad una McLaren a sua volta imbattibile. Nella Sprint dominio totale su Russell e Norris; ha conquistato anche quest’anno la gara breve del Qatar, restando ancora l’unico pilota a riuscirci da quando si corre la Sprint a Lusail. In qualifica super pole position, grazie anche all’errore di Norris. In gara è il favorito n.1 alla vittoria, ma il fatto di trovarsi in testa al 7° giro gli si ritorce contro, perché il team non rischia di perdere la track position con la sosta. Nonostante lo scacco matto della Red Bull, la sua gara è comunque fantastica e il ritorno sul podio dopo 7 gare di digiuno è strameritato.

Con questo risultato, tuttavia, Piastri arriva ad Abu Dhabi con le chance più basse di laurearsi Campione del Mondo, avendo perso anche la 2° posizione in classifica nei confronti di Max Verstappen. Con 16 punti di ritardo da Norris, servirà un vero miracolo.

 

3.     CARLOS SAINZ

Un altro weekend da “matador” per Carlos Sainz, ormai lontano parente di quel Sainz anonimo di inizio campionato, finalmente in sintonia con una Williams che continua a convincere.

Per tutto il fine settimana del Qatar, lo spagnolo è stato più veloce di Albon ed è stato sempre in grado di raggiungere la top 10, e nella Sprint anche i punti.

In gara, poi, è stato magico. Un ritmo ottimo gli ha consentito di staccarsi subito dal trenino di Alonso e lottare con Antonelli per la 4° posizione. Staccato anche Kimi, ha sfruttato la strategia fallimentare di Norris per conquistare il suo 2° podio stagionale, dopo quello di Baku. Semplicemente spettacolare!

 

4.     FERNANDO ALONSO

Anche per il “ragazzino” della Formula 1, un weekend splendido in Qatar. Fernando è sempre in top 10, e ottiene il miglior risultato nelle Qualifiche Sprint, con un magico 4° posto.

Non esente da errori, commette piccole sbavature nelle due gare, ma in entrambe arriva comunque 7°, abbondantemente a punti. Bel modo di chiudere il weekend dell’annuncio della promozione di Newey a Team Principal dal 2026. Che sia un dolce antipasto prima del ritorno alla gloria per Nando?

 

 

I FLOP DEL WEEKEND

 

1.     FERRARI

Che il 2025 della Ferrari sia stato fallimentare ormai era chiaro a tutto il mondo, ma il Qatar ce l’ha voluto ribadire ancora una volta, e questa volta in modo davvero eloquente. A Lusail Hamilton e Leclerc si sono ritrovati alla guida di una SF25 per nulla competitiva e molto complicata da guidare.

Se non fosse stato per la maestria di Charles, questo weekend la Ferrari non si sarebbe mai nemmeno avvicinata alla top 10, e lo abbiamo visto con Hamilton, costantemente nelle ultime posizioni.

Vedendo le prestazioni del britannico viene da chiedersi come abbia fatto Leclerc a raggiungere quasi sempre la top 10, se non buttando il cuore oltre l’ostacolo e rischiando ad ogni giro di perdere il controllo della macchina. Il punto più basso del weekend è stata la Sprint, con entrambi i piloti abbondantemente fuori dalla top 10, ma l’intero fine settimana deve far riflettere sul fallimento totale, non solo del Qatar, ma di tutto il campionato.

Un buon risultato ad Abu Dhabi darebbe morale, sì, ma non cambierebbe nessun giudizio in merito al 2025. Serve un inverno di totale silenzio e lavoro, e un 2026 di risposte concrete in pista.

 

2.     HAAS

Dopo gli ultimi weekend positivi, in Qatar la Haas non ha mai avuto le prestazioni da top 10, rimanendo esclusa in Q2 in entrambe le qualifiche e molto lontana dai punti nella Sprint.

Sul fronte dei piloti, Bearman è stato sempre più veloce di Ocon, il quale nelle qualifiche per la gara è stato addirittura escluso in Q1.

In gara, una strategia non ottimale porta Ocon in fondo al gruppo (anche a causa della penalità per falsa partenza), mentre il team non è perfetto al pit stop di Bearman, che riparte troppo presto ed è costretto a fermarsi subito. La penalità inflitta al britannico, poi, è pesantissima, e il team decide per il ritiro definitivo. Ocon chiude in 15° posizione un weekend molto difficile per la Haas.

 

3.     LANCE STROLL

Weekend nero per Lance Stroll, e non per la notte del Qatar, ma per le prestazioni deludenti che ha portato a casa. Il canadese non si è mai schiodato dalle ultime posizioni.

In entrambe le qualifiche è stato escluso in Q1; nella Sprint ha tagliato il traguardo in penultima posizione, nel sandwich delle due Alpine, e in gara è stato costretto al ritiro per danni riportati a seguito di contatti vari nel corso dei giri.

Un disastro per Stroll, insomma, che non vedrà l’ora di abbandonare definitivamente questa vettura per salire sulla prima Aston Martin progettata dal genio Adrian Newey.

 

4.     ALPINE

In Qatar l’Alpine è stata l’ultima forza in pista, tranne nell’ultima parte del weekend, quando gli ingegneri ribaltano l’assetto e forniscono, quantomeno a Gasly, una monoposto addirittura da top 10. Pierre è magico nelle qualifiche, dove raggiunge la Q3 per piazzarsi poi 9°, davanti anche alla Ferrari di Leclerc.

Peccato, però, che in gara l’incidente con Hulkenberg mandi in fumo le concrete possibilità di arrivare a punti, relegando Gasly al 16° posto. Colapinto, partito dalla pit lane, riesce a recuperare fino alla 14° posizione, ma la zona punti ancora una volta sfugge ad un Alpine che, ormai, è totalmente orientata verso la rivoluzione 2026.

 

 

VERSO IL GRAN FINALE DI ABU DHABI

Siamo arrivati al termine anche del penultimo appuntamento di questa stagione. Il primo match point di Norris si è trasformato in un’occasione d’oro per Verstappen, che clamorosamente rimane in corsa per il titolo mondiale. La McLaren, a causa di un errore incomprensibile in Qatar, rischia di perdere un mondiale piloti praticamente già vinto a fine estate. Sarebbe una delle più grandi figuracce della storia di questo sport, e dall’altra parte sarebbe per Verstappen la consacrazione di una carriera leggendaria.

Per la resa dei conti finale, il circus fa tappa negli Emirati Arabi Uniti nel primo weekend di dicembre. Il Yas Marina Circuit è pronto ad ospitare la 17° Edizione del Gran Premio di Abu Dhabi, 24° e ultimo round di una stagione spettacolare. Tre piloti si daranno battaglia fino all’ultima bandiera a scacchi per la conquista del titolo mondiale: non accadeva dal 2010. Lando Norris, Max Verstappen e Oscar Piastri infiammeranno la notte di Yas Island, ma soltanto uno di loro salirà sul trono del Campione del Mondo 2025. Max difende un titolo che i due papaya non possono perdere. Lando ha il mondiale in pugno: gli basta una 3° posizione. Oscar deve sperare in un miracolo per coronare il sogno della sua vita. La battaglia è infuocata e ad Abu Dhabi sarà show: questo campionato ha ancora una pagina di storia da scrivere.