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Gran Premio del Made in Italy e dell'Emilia.Romagna: il post gara

Di Giovanni Nulchis

INTRODUZIONE

Nessuno come Max! Verstappen vince ad Imola per la quarta volta consecutiva grazie ad una gara fantastica, e conquista il successo nella 400° gara della storia della Red Bull. Partenza aggressiva e magica, ritmo irraggiungibile per chiunque: Verstappen ha dato prova ancora una volta di essere il migliore del momento. Se questo mondiale è così avvincente e vivace, gran parte del merito va a lui. La McLaren è sconfitta, ma la guerra è ancora lunga: il team è consapevole della superiorità della propria monoposto. Ma, mentre Norris ritrova il sorriso grazie a una buona giornata da parte sua, Piastri è deluso con sé stesso per una partenza troppo poco aggressiva e una gestione non perfetta della corsa. Il primo weekend di casa per Kimi Antonelli è stato un vero incubo, culminato con il ritiro durante la gara per problemi tecnici. La Ferrari sprofonda al sabato e risorge la domenica, con un’ottima gara per entrambi i piloti e il podio sfumato per una scelta strategica forse troppo conservativa.

Benvenuti al Post Gara della 5° Edizione del Gran Premio del Made In Italy e dell’Emilia Romagna, 63 giri di pura passione in scena sull’Autodromo Enzo e Dino Ferrari nel pomeriggio soleggiato di domenica 18 maggio 2025.

PARLA LA PISTA

 

PROVE LIBERE.

Il venerdì mattina si verifica una situazione anomala per una FP1: quasi tutti i piloti scendono in pista subito con la gomma soft. Tutti, infatti, hanno necessità di prendere confidenza con la nuova C6 e capire il suo comportamento. La mescola più morbida viene utilizzata sia per simulare la qualifica sia il passo gara, anche se probabilmente durante il Gran Premio di domenica vedremo esclusivamente l’impiego di media e hard. Nella simulazione di qualifica sembra esserci un grande equilibrio: primeggiano le McLaren, ma Hamilton e Russell sono molto vicini. Leclerc e Antonelli appaiono un po’ in difficoltà, mentre sorprendono Gasly, le Williams e, soprattutto, le due Sauber, che terminano la sessione entrambe in top 10. Nella simulazione di gara, la McLaren sembra irraggiungibile, mentre Ferrari e Mercedes sono più o meno in linea tra di loro. La sessione termina con una bandiera rossa per l’incidente di Bortoleto.

Nel pomeriggio, i due piloti Ferrari trovano difficoltà nella guida della monoposto e nella gestione delle frenate; in simulazione di qualifica Leclerc è 6°, a mezzo secondo dal tempo di Piastri, mentre Hamilton è addirittura fuori dalla top 10. Antonelli non riesce a trovare un giro pulito ed è solo 18°, mentre un fantastico Gasly si piazza 3°, davanti a Russell e Verstappen; con l’altra Alpine, Colapinto è 13°, ancora in una fase di apprendistato. Nella simulazione gara la Ferrari si risveglia: il bilanciamento della monoposto sembra migliore rispetto a prima e i due piloti girano sorprendentemente sul passo della McLaren, che continua ad essere il riferimento per tutti. Mercedes e Red Bull hanno un ritmo di circa tre decimi più lento rispetto alla McLaren. La sessione si conclude con la bandiera rossa per l’uscita di pista di Hadjar.

Nelle FP3 del sabato mattina, come di consueto, si prova solo il passo da qualifica, prima con gomme medie e poi con le soft. Nei primi run con le medie Verstappen tiene testa alle McLaren e, tra gli altri, sorprende Hadjar con la Racing Bulls, costantemente nelle prime posizioni. In difficoltà sono invece le Mercedes, con Russell che non riesce a trovare il feeling con la monoposto e Antonelli fuori dalla top 10. Ancora bene la Williams, con Sainz addirittura 3°. Quando si passa alla gomma soft, tutti trovano difficoltà nel capire come gestire questa nuova C6 per tutto il giro: nessuno migliora il tempo in un primo momento; Norris è il primo a farlo, grazie a una buona gestione di gomma che gli permette di migliorare anche l’ultimo settore. Piastri completa l’1-2 McLaren davanti a Verstappen. Antonelli, per la prima volta nel weekend, dà un bel segnale con il 4° tempo, davanti a Leclerc, Sainz e Hadjar. Difficoltà per Russell, solo 8°; Hamilton, invece, 10°. Male l’Alpine: 15° Gasly, 18° Colapinto. Per la prima volta da quando è ritornata al vertice della Formula 1, la McLaren chiude con il 1° e il 2° tempo tutte le sessioni di prove libere: è la prova della loro indiscutibile superiorità.

 QUALIFICHE.

Il Q1 si apre con un incidente spaventoso: Tsunoda aggredisce troppo il cordolo della variante Villeneuve, la Red Bull perde aderenza, si ribalta nella ghiaia e finisce contro le barriere. Monoposto distrutta ma, fortunatamente, pilota illeso. Durante la sessione sorprende l’Aston Martin, che sceglie di girare con la gomma media: entrambi i piloti si qualificano per il Q2. Al termine del Q1, Colapinto firma il secondo incidente di giornata alla curva Tamburello: anche in questo caso macchina distrutta. Bearman fa una magia segnando il 10° tempo; tuttavia, il suo crono viene cancellato perché il britannico ha apparentemente terminato il giro in regime di bandiera rossa. Dalle immagini, però, si evince chiaramente che Ollie ha chiuso il giro prima dell’esposizione della bandiera rossa; l’inizio del Q2 è infatti ritardato perché la direzione gara sta valutando l’accaduto. Dopo una lunga attesa e una gestione della situazione imbarazzante da parte dei commissari, rimane tutto invariato, con Bearman che rimane escluso dal Q1. Con lui sono eliminati anche Lawson, Hulkenberg, Ocon (disastro Haas) e, ovviamente, Tsunoda. Fantastico Bortoleto, che porta la Sauber in Q2.

Nel primo tentativo del Q2 la McLaren fa la voce grossa: è 1-2, davanti a Verstappen, Russell e le Ferrari. Per il secondo tentativo, le Aston Martin scendono in pista ancora con la gomma media, e questo si rivela un gran colpo: sono entrambe dentro in Q3 per la prima volta in stagione. Chi, invece, non si migliora è la Ferrari. Leclerc e Hamilton sono entrambi eliminati in Q2: notte fonda per Maranello. Per la prima volta nella storia, ad Imola la Ferrari è fuori dalla top 10 con entrambe le monoposto. Grande delusione anche per Antonelli, che non riesce a passare il taglio ed è solo 13°. Eliminati anche Bortoleto e, naturalmente, Colapinto. Brilla, invece, la Williams, con Sainz che addirittura segna il miglior tempo.

Nel primo tentativo del Q3 tutti scendono in pista con gomme soft. Verstappen si impone sulle McLaren; seguono Russell e un fantastico Hadjar. L’Aston Martin, nel secondo tentativo, sceglie ancora la gomma media, scelta condivisa anche da Russell, che tenta un azzardo per ambire alla pole.

Piastri batte il tempo di Verstappen e conquista di forza la pole position, la sua terza in stagione e la quarta in carriera. Verstappen manca l’impresa per pochi millesimi ed è 2°, mentre Russell arpiona una super 3° posizione. Delude Norris, solo 4° a causa di un giro con qualche sbavatura di troppo. Seguono un fantastico Alonso con un’Aston Martin rinata e geniale nella strategia, Sainz, Albon, Stroll, Hadjar e Gasly, che chiude la top 10.

Al termine della sessione di qualifica Colapinto viene penalizzato di una posizione: nel Q1, durante il regime di bandiera rossa per l’incidente di Tsunoda, si è posizionato davanti al semaforo all’uscita della pit lane prima che la direzione gara comunicasse l’orario di ripartenza. Partirà 16° in gara. Guadagna una posizione Lawson.

GARA.

Scelta gomme: tutti su media, tranne Hamilton, Antonelli, Hulkenberg, Bearman e Tsunoda, che scelgono la hard.

Allo spegnimento dei semafori Piastri parte bene, mentre Verstappen rimane un po’ piantato, tanto che Russell prova a superarlo. Ma poi Max fa una magia al Tamburello: ritarda la frenata e sorprende Piastri in staccata. Il sorpasso è micidiale e Verstappen è leader della gara. A centro gruppo, Antonelli passa Hamilton. Leclerc, dopo due giri, è già 9°, grazie al sorpasso su Hadjar e Gasly. Gasly va lungo alla Piratella e perde molte posizioni; dopo Ocon, è il secondo pilota che anticipa molto la sosta, rientrando in fondo al gruppo.

All’11° giro la Ferrari chiama ai box Leclerc: l’intento è quello di toglierlo dal traffico per compiere dei giri in aria pulita e cercare un mega-undercut su Alonso, Sainz, Albon e Stroll. Intanto, con un bellissimo sorpasso alla variante Villeneuve, Norris prende la 3° posizione su Russell. Al 14° giro, Piastri è ai box; quando rientra in pista si ritrova nel traffico dei piloti che non si sono ancora fermati e lo costringono, perciò, ad una piccola rimonta. Nel frattempo, anche Russell si è fermato e anche lui si trova imbottigliato nel traffico. Al 29° giro si ferma Norris, che rientra 7° in pista.

Proprio in quel giro, Ocon parcheggia la sua Haas a bordo pista per un problema al motore e la direzione gara neutralizza la gara con la Virtual Safety Car: è un jolly clamoroso per Verstappen, che ne approfitta per entrare ai box. Tantissimi piloti seguono la sua strategia per montare gomme nuove, anche se hanno già fatto il pit stop. In questo modo, la Williams fa un bel colpo con Albon, che si ritrova 3° davanti a Piastri (che ha perso anche la posizione su Norris), mentre Sainz risulta molto danneggiato dalla situazione, perché scivola 15°, alle spalle di Tsunoda. Anche per Russell, il timing della VSC è stato molto sfavorevole: il britannico è 11°, costretto ad inventarsi una rimonta.

Alla ripartenza, Hamilton trova lo spunto giusto per passare Antonelli: ora è 6°, a caccia di uno splendido Hadjar, che occupa incredibilmente la 5° posizione.  Il sorpasso sul francese avviene al 36° giro: il passo gara della Ferrari è ottimo e Lewis si mette subito a caccia di Albon, che, nel frattempo, ha dovuto cedere la 3° posizione a Piastri. Leclerc, dopo aver superato Hadjar, prova a raggiungere Hamilton.

Al 46° giro, però, la gara viene neutralizzata con la Safety Car: Antonelli è costretto al ritiro per un problema all’acceleratore. L’unico dei piloti di testa che rientra ai box è Norris, che monta così gomme hard nuove pur perdendo la posizione su Piastri. Leclerc vuole fermarsi per montare gomme soft e infiammare gli ultimi giri, ma il team lo persuade, considerati i giri che mancano alla fine e l’eventuale perdita di posizioni. Hamilton, invece, si ferma per montare gomme hard nuove.

Alla ripartenza nasce un bel duello tra i due piloti McLaren: Norris, avvalendosi anche di gomme più fresche, supera Piastri alla variante Villeneuve. Dietro di loro, Leclerc cerca in tutti i modi di resistere agli attacchi di Albon, favorendo il ritorno di Hamilton. I tre danno vita ad una entusiasmante sfida. Hamilton supera entrambi e guadagna il 4° posto, mentre Leclerc accompagna Albon nella ghiaia. Il team, per timore di incorrere in una penalità, chiede a Charles di cedere la posizione al pilota Williams.

Intanto, davanti a tutti Verstappen controlla il suo vantaggio sui due piloti McLaren e vince il Gran Premio del Made In Italy e dell’Emilia Romagna; Norris e Piastri completano il podio. Seguono Hamilton, Albon, Leclerc, Russell, Sainz, Hadjar e Tsunoda.

 I TOP DEL WEEKEND

 

1.     MAX VERSTAPPEN

In un circuito dove i sorpassi sono molto complicati e il pilota fa tanto la differenza, l’unico modo affinché Verstappen potesse vincere questa gara era ritrovarsi in testa dopo la variante del Tamburello. Tutto sembrava presagire il contrario: Max, infatti, non è riuscito a conquistare la pole position, battuto da un fantastico Piastri per pochi millesimi, e la sua partenza in gara non è stata buona, tanto che sembrava poter essere preda facile di Norris e Russell. Ma poi, Max ha ricordato a tutti chi è il campione del mondo in carica con una staccata pazzesca al Tamburello e il sorpasso micidiale su Piastri, che è rimasto quasi tramortito. Una volta in testa alla gara, non c’è stata storia: un passo fenomenale da parte della sua Red Bull gli ha consentito di non mettere mai in discussione la sua leadership. È stato anche estremamente fortunato con il regime di Virtual Safety Car, ma anche quando il gruppo si è compattato dopo l’uscita di Antonelli, è risultato inattaccabile per tutti ed è scappato via, aiutato anche dal fatto che Norris non era subito alle sue spalle, ma dietro anche a Piastri, che montava gomme usate. Che dire: Max non finisce mai di stupirci, e se questo mondiale è ancora così aperto nonostante la netta superiorità della McLaren è più che altro merito suo.

 2.     I PILOTI FERRARI

Questo è un top un po’ particolare, perché non lo diamo ad un pilota singolo o ad un team, ma alla coppia di piloti di un team. Leclerc e Hamilton, in questo momento, stanno tenendo a galla la Ferrari con le loro magie in pista e, soprattutto, la loro pazienza. Fino alla gara, il weekend della Ferrari ad Imola è stato disastroso. Sul giro secco la SF25 non è mai andata forte, e la clamorosa eliminazione doppia nel Q2 racconta tutta la difficoltà di questa monoposto nel gestire le gomme soft. La domenica, però, i due piloti hanno fatto una gara tutta di cuore. Leclerc è stato sempre velocissimo, aggressivo, concreto, sia nella prima sia nella seconda parte di gara. Nonostante sia stato ancora una volta molto sfortunato negli eventi della gara, è riuscito comunque ad entusiasmare il pubblico di casa con due belle rimonte.

Hamilton, un po’ addormentato nei primi giri dietro ad Antonelli, nella seconda parte di gara è stato molto veloce e aggressivo nella sua rimonta, che l’ha portato in 4° posizione. Forse per la prima volta Hamilton ha dato segnali veramente positivi in gara (se escludiamo, ovviamente, la Sprint di Shanghai).

In conclusione, possiamo evidenziare che i due piloti sono sempre chiari e realistici durante le interviste, a differenza di Vasseur, che insiste ancora sul potenziale inespresso della SF25. Dopo il disastro delle qualifiche, Leclerc ha anche chiesto scusa ai tifosi per questo momento complicato: un gesto che racconta tutta la maturità di Charles e il riconoscimento da parte sua dell’amore incondizionato dei tifosi anche nei confronti di una Ferrari così deludente.

 3.     WILLIAMS

Altro weekend fortissimo per la Williams, che si conferma ancora a livelli altissimi. Ad Imola la monoposto è stata veramente competitiva, costantemente in top 10 in tutte le sessioni. La gara di Albon è stata eccezionale, con un passo sempre da top 5. Il sogno del podio non era così lontano dal realizzarsi, ma la McLaren è ancora nettamente superiore. Comunque, strategia ottima con Albon, che lotta con il coltello tra i denti con le Ferrari e arriva in una splendida 5° posizione. Sainz è stato invece molto sfortunato con il timing della Virtual Safety Car, ma è stato poi capace di rimontare fino all’8° posto, confermando il grande potenziale della monoposto.

 4.     ISACK HADJAR

Il rookie francese è un gran talento e lo sta dimostrando ogni weekend, soprattutto nel confronto con Lawson. Anche ad Imola raggiunge il Q3 abbastanza agilmente, e in gara sta costantemente in top 10, terminando 9° vicino a Sainz e davanti alla Red Bull di Tsunoda, tenendo sempre un gran ritmo. Hadjar, dopo un esordio da dimenticare in Australia, è forse la più grande sorpresa positiva di questo campionato.

 I FLOP DEL WEEKEND

 

1.     ANDREA KIMI ANTONELLI

Il primo weekend di casa per Kimi Antonelli è… da dimenticare! C’è da dire che la Mercedes ad Imola ha faticato parecchio, soprattutto sul passo gara, ma comunque Russell è stato sempre sul pezzo, specialmente in qualifica. Invece Kimi non si è mai trovato bene in pista, mai veloce come gli altri weekend e sempre con qualche errore di guida. Il lampo di velocità in FP3, dove sembrava aver trovato la quadra, è destinato a rimanere tale. In qualifica delude molto, escluso in Q2 dietro anche le due Ferrari. In gara, la sua Mercedes non ha un gran ritmo, ma la sua difesa su Hamilton è molto buona. Il ritiro per il problema all’acceleratore gli preclude la possibilità di arrivare a punti ed è l’amaro epilogo di un weekend deludente da parte del giovane bolognese.

Un weekend, comunque, tanto impegnativo e sicuramente anche stressante per Kimi, considerate tutte le attività di contorno a cui ha partecipato: non è semplice per un ragazzo di 18 anni reggere la pressione del primo weekend di casa in carriera, specialmente quando tutto il mondo lo considera un fenomeno e intorno a lui c’è così tanta attesa.

 2.     YUKI TSUNODA

Quello di Imola è forse stato il primo weekend di grande difficoltà per Tsunoda da quando è stato promosso in Red Bull. Il tutto si è ovviamente complicato a causa del grosso incidente in qualifica: Yuki ha aggredito troppo il cordolo alla Villeneuve, un errore di valutazione grave, commesso forse per troppa foga o forse per ridurre il distacco prestazionale rispetto a Verstappen. Partendo in fondo alla griglia, la sua gara era compromessa già in partenza, anche se con una buona rimonta, e anche un po’ di fortuna con i vari eventi, è riuscito a risalire fino ai punti. Una prestazione che però non risolve il problema che la Red Bull ha dal 2019: il team corre, in pratica, con un solo pilota.

 3.     HAAS

La Haas è sicuramente la monoposto più incomprensibile di questa stagione. Alcuni weekend sono sorprendenti, altri disastrosi. Ad Imola, niente è andato per il verso giusto. In qualifica Ocon è stato il pilota più lento in pista; Bearman, invece, si è inventato una magia clamorosa, segnando il 10° tempo, ma quel tempo gli è stato tolto, tra l’altro per una presa di posizione discutibile da parte dei commissari. In gara, però le due Haas non si sono mai accese: il ritiro di Ocon è un importante campanello d’allarme per l’affidabilità (anche per la Ferrari), mentre Bearman, nonostante la gara abbia offerto varie opportunità di strategia, è arrivato 17°, davanti soltanto alla Sauber di Bortoleto. Questa VF-25 è davvero un’incognita.

 4.     LIAM LAWSON

Ancora tante difficoltà per Lawson, soprattutto nei confronti di Hadjar. Il pilota neozelandese non sembra trovarsi a suo agio con questa Racing Bulls: i risultati non arrivano e Hadjar, pur essendo un rookie con meno esperienza, lo sta mettendo in difficoltà. Ad Imola, in qualifica viene eliminato in Q1 addirittura e in gara non va oltre la 14° posizione.

VERSO MONACO

Così, con un weekend intenso e ricco di emozioni, la Formula 1 saluta l’Emilia Romagna e l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari. La speranza è che si tratti soltanto di un arrivederci temporaneo e di rivedere ancora le monoposto più veloci del mondo infiammare il Circuito del Santerno. Avere due Gran Premi nello stesso Paese in calendario non è semplice, lo sappiamo, ma Imola è un teatro fantastico per la Formula 1 e perderlo sarebbe davvero un peccato.

Il circus non si ferma mai: un altro circuito leggendario, iconico, si appresta ad ospitare il mondiale. Il prossimo weekend sarà il glamour a farla da padrone: il Circuit de Monaco ospita la 71° Edizione del Gran Premio di Monaco, appuntamento attesissimo da tutti gli appassionati. Vedremo se la regola della doppia sosta obbligatoria contribuirà a rendere meno scontata e più movimentata la gara. Chi sarà il nuovo Principe di Monaco?