
Gran Premio del Giappone 2025: il Post Gara
INTRODUZIONE
Il Giappone ha un nuovo imperatore! Max Verstappen trionfa per la quarta volta consecutiva a Suzuka, con una gara perfetta, senza il minimo errore. L’olandese è “l’uomo oltre la macchina”: nonostante la netta superiorità della McLaren, ha battuto entrambi i piloti papaya, che sulla carta avrebbero dovuto dominare questo weekend. Verstappen si conferma un fuoriclasse assoluto e con questa vittoria ha fatto capire che il titolo piloti 2025 non sarà soltanto una questione tra Norris e Piastri. Un gradino più in basso rispetto a Verstappen e le McLaren troviamo le due Ferrari e le due Mercedes: con una gara molto solida, Leclerc riesce a conquistare il massimo risultato possibile, un 4° posto, ma in realtà la Ferrari è stata chiaramente la quarta forza in pista; a dimostrarlo è la rimonta nel finale di gara di Russell e Antonelli proprio sul monegasco. Esordio opaco per Yuki Tsunoda con la Red Bull, capace di una piccola rimonta che però non è bastata per l’accesso in zona punti. Grandissima prestazione, invece, per Isack Hadjar, che coglie i suoi primi punti in carriera con la Racing Bulls.
Benvenuti al commento del weekend della 39° Edizione del Gran Premio del Giappone, evento che chiude la tripletta inaugurale di gare in Estremo Oriente del Campionato del Mondo di Formula 1 2025.

PARLA LA PISTA
PROVE LIBERE.
Dopo il weekend Sprint della Cina, a Suzuka tornano le tradizionali tre sessioni di prove libere per la preparazione di qualifica e gara.
La McLaren si conferma il team da battere: i due piloti ottengono il miglior tempo in tutte e tre le sessioni. Mercedes, Red Bull e Ferrari sono molto vicine tra loro, ma comunque lontane dai papaya.
Ottimo inizio di weekend per Tsunoda, che non commette errori e riesce a stare vicino a Verstappen, mentre Antonelli, che non ha mai corso a Suzuka, inizia la sua attività in sordina, commettendo qualche errore, ma nulla di grave.
La FP2 è caratterizzata da ben quattro bandiere rosse: la prima per l’incidente spaventoso di Doohan (senza conseguenze per il pilota), che ha provato ad affrontare la prima curva con il DRS aperto (un grave errore di valutazione); la seconda per l’uscita di pista di Alonso; le ultime due per l’erba, evidentemente molto secca, che ha preso fuoco a causa delle scintille provocate dal contatto del fondo delle monoposto con l’asfalto.

QUALIFICHE.
In Q1 deludono Stroll e Ocon, entrambi eliminati; il canadese addirittura in ultima posizione, mentre Ocon vede il suo compagno Bearman accedere al Q2. Escluse sono anche le due Sauber di Hulkenberg e Bortoleto e l’Alpine di Doohan.
Durante il Q2, Sainz commette un impeding su Hamilton: sarà per questo retrocesso di tre posizioni, dalla 12° alla 15°. Tsunoda, che fino a questo momento è riuscito a tenere più o meno il ritmo di Verstappen, quando l’asticella delle prestazioni si alza, non tiene il confronto: eliminato in Q2, sarà 14° in griglia, alle spalle anche di Lawson. Non si qualificano per il Q3 nemmeno Gasly e Alonso, mentre sono fantastici Hadjar e Bearman, che passano il taglio; per Bearman è la prima volta al volante della Haas.
Nel primo tentativo del Q3, Piastri conquista la pole provvisoria, mentre Norris commette qualche errore, e infatti è 5°, dietro anche Verstappen, Leclerc e Russell. Nel secondo tentativo, Norris, finalmente con un buon giro, batte il tempo di Piastri, ma i due piloti McLaren devono inchinarsi di fronte al marziano Verstappen. Max fa una magia clamorosa, battendo di 12 millesimi il tempo di Norris con una qualità di guida da extraterrestre. L’olandese conquista così la sua quarta pole position consecutiva a Suzuka, ma soprattutto la 41° pole nella sua carriera, ottenuta sul circuito giapponese proprio come aveva fatto Ayrton Senna nel 1989. Per Max è, inoltre, la prima pole position stagionale, e la prima anche della Red Bull.
Dietro Verstappen si qualificano le due McLaren, sconfitte, di Norris e Piastri, Leclerc (che ottiene il miglior risultato possibile con la Ferrari), Russell, un ottimo Antonelli (in grande crescita nel corso del weekend), un fantastico Hadjar, Hamilton (deludente, solo 8°), Albon e Bearman.

GARA.
Alla partenza, Verstappen tiene la sua prima posizione davanti a Norris e Piastri; anche dietro, le posizioni della top 10 rimangono invariate, mentre Alonso supera Gasly per l’11° posizione e Tsunoda supera Lawson per la 13°. Il primo sorpasso all’interno della top 10 avviene al 6° giro, con Hamilton, unico pilota dei top ad essere partito con le hard, che passa Hadjar e sale 7°.
Nella prima parte di gara, Verstappen controlla il vantaggio su Norris; il britannico avrebbe la velocità per ingaggiare una lotta, ma non azzarda un recupero sul rivale, tanto che Piastri, alle sue spalle, scalpita e chiede al team uno scambio di posizioni; la McLaren però non acconsente. Intanto Leclerc perde sempre più terreno su Piastri; Russell si incolla al posteriore della Ferrari ma non riesce a bucare la difesa del monegasco.
Al 22° giro Verstappen e Norris effettuano in contemporanea la loro sosta, passando alle hard: all’uscita dei box, i due si ritrovano fianco a fianco nella fast lane e il britannico tenta un sorpasso impossibile, ma va sull’erba e rischia di perdere il controllo della sua McLaren. Nel frattempo, Antonelli e Hamilton ritardano la loro sosta: per la prima volta in carriera l’italiano si trova leader di un Gran Premio di Formula 1. Tsunoda recupera fino alla 12° posizione, fermando la sua rimonta alle spalle dell’Aston Martin di Alonso.
Hamilton, passato alle medie per la parte finale di gara, punta alla rimonta quantomeno sulle due Mercedes. Uscito dai box alle spalle di Antonelli, si deve però arrendere alla superiorità della Mercedes e alla grandissima velocità di Kimi, che tiene un ritmo davvero sorprendente: l’italiano è il più veloce in pista, firma il giro veloce della gara e recupera quasi tutto il suo svantaggio su Russell, a sua volta impegnato nel tentativo di rimonta su Leclerc. Hamilton non riesce a preformare come ci si aspetterebbe con la gomma media e resta 7°. Davanti, Verstappen controlla un timido tentativo di rimonta da parte delle McLaren, mentre Piastri obbedisce agli ordini del team restando alle spalle di Norris.
Max Verstappen vince il Gran Premio del Giappone (prima gara del 2025 non vinta dalla McLaren), davanti alle due sconfitte McLaren di Norris e Piastri. Seguono Leclerc, Russell, Antonelli, Hamilton, Hadjar, Albon e Bearman. Tsunoda chiude 12° la sua gara di debutto con la Red Bull.

I TOP DEL WEEKEND
1. MAX VERSTAPPEN
Il circuito di Suzuka, si sa, premia sempre il miglior pilota in griglia (se supportato da una monoposto almeno un po’ competitiva, non per forza dominante). Beh, credo non ci siano dubbi su chi sia il pilota migliore del momento. Max Verstappen ha firmato un weekend perfetto: sembra davvero nato per correre a Suzuka. La pole position del sabato è qualcosa di incredibile, talento puro: insieme a quella di Monaco 2023 possiamo eleggerla come la migliore della sua carriera. La pole è stata un’arma potentissima per la costruzione della vittoria. Portata a casa una partenza perfetta, Max ha gestito alla grande la testa della corsa, nonostante avesse due McLaren alle spalle visivamente più veloci della sua Red Bull. Ha mantenuto la calma durante il corpo a corpo con Norris in pit lane, un momento che avrebbe potuto avere ben altri risvolti, e da quel momento è stato inattaccabile, pur avendo Norris costantemente a meno di due secondi di distacco. Insomma, l’ennesimo capolavoro di Max, che conquista la prima vittoria stagionale sua e della Red Bull e regala una grande gioia alla Honda, nell’ultimo Gran Premio del Giappone in collaborazione con la Red Bull.

2. ANDREA KIMI ANTONELLI
A Suzuka abbiamo avuto la prova che Kimi Antonelli non ha solo un talento incredibile, ma è anche un pilota sorprendentemente maturo, nonostante la sua giovanissima età e la sua poca esperienza in monoposto (ricordiamoci che questo ragazzo quattro anni fa correva ancora con i kart). Il suo weekend giapponese è stata una progressione estremamente positiva. Lui non aveva mai corso a Suzuka, la pista più complicata del mondiale, e infatti durante le prove libere ha dovuto prendere confidenza con il circuito. Qualche errore c’è stato, ma mai tanto grande da avere conseguenze importanti. In qualifica ha dimostrato di aver sfruttato bene le prove libere e, dopo essere stato lontano dai tempi di Russell nel Q1 e nel Q2, in Q3 mette insieme un buon giro e si qualifica 6°, nella stessa fila del suo compagno di squadra. Ma la sua vera forza è il passo gara, e infatti è proprio in gara che è stato fenomenale: il primo stint con le medie ha sottolineato la sua capacità di gestione gomma e il secondo con le hard la sua grande velocità e costanza.
Kimi durante la gara ha fatto registrare il giro record, diventando il pilota più giovane nella storia a riuscire nell’impresa, ed è diventato anche il pilota più giovane nella storia ad aver completato almeno un giro in testa a un Gran Premio; entrambi i primati appartenevano a Verstappen. Se queste sono le premesse, cosa dobbiamo aspettarci dalla carriera di Antonelli? Kimi fa davvero paura!

3. ISACK HADJAR
Finalmente la Racing Bulls è riuscita a concretizzare in gara il risultato della qualifica, dopo che in Australia e in Cina non aveva ottenuto piazzamenti in top 10 per via di strategie sbagliate o errori dei piloti. Questo weekend è invece andato tutto come doveva andare, ma il fatto sorprendente è che sia stato Hadjar, e non Lawson, a portare a casa il risultato. Il rookie francese, anche lui alla prima esperienza a Suzuka, ha dimostrato una grande velocità sin dalle qualifiche, conquistando un fantastico 7° posto, addirittura davanti alla Ferrari di un certo Lewis Hamilton. In gara, poi, nulla ha potuto contro la superiorità della Ferrari, ma si è confermato di gran lunga il migliore degli altri, tenendo un passo che lo ha reso inattaccabile da Albon. Il sorpasso su Sainz, pilota molto esperto, al 30° giro è una perla della gara. Dopo il brutto errore di Melbourne e la sua disperazione nel post gara, in Giappone Isack può camminare a testa alta, soddisfatto per aver conquistato i suoi primi punti in carriera (e anche per aver battuto in pista il più esperto Liam Lawson).

4. OLIVER BEARMAN
Dopo l’ottima gara a Shanghai, Ollie si è confermato velocissimo anche a Suzuka, circuito dove non ha mai corso. Mentre Ocon, suo compagno di squadra, in qualifica viene eliminato in Q1, Bearman non solo accede al Q2, ma entra addirittura in Q3, compiendo una piccola impresa. In gara, poi, è bravissimo in partenza a tenere la sua posizione e a gestirla per tutti i giri rimanenti, scongiurando il recupero di un mastino dalla grande esperienza come Fernando Alonso. Bearman sta confermando tutto il suo talento, che abbiamo avuto modo di constatare già l’anno scorso in diverse occasioni.

I FLOP DEL WEEKEND
1. LEWIS HAMILTON
Dopo la storica vittoria della Sprint in Cina, in Giappone Hamilton ha fatto molta fatica a trovare il giusto feeling con la monoposto. Va bene, questo weekend la Ferrari era la quarta forza in pista, inferiore anche alla Mercedes, ma comunque Leclerc è riuscito a raggiungere i massimi obiettivi che gli ha consentito la monoposto, battendo entrambe le Mercedes sia in qualifica sia in gara. Invece Lewis è stato nettamente al di sotto delle aspettative, lontano dal compagno di squadra. In qualifica ha commesso degli errori nel suo giro cronometrato e si è ritrovato a partire 8°, addirittura dietro Hadjar. In gara ha provato la mossa della strategia invertita, ma questa non ha pagato: dopo pochi giri interessanti, le sue medie non hanno più performato e Lewis ha perso tanto terreno su Antonelli.
Insomma, possiamo dire che la brutta prestazione in qualifica ha compromesso la gara, a Suzuka la posizione di partenza è fondamentale, ma il passo gara tenuto da Hamilton, soprattutto nel secondo stint, è stato molto deludente. La Ferrari, comunque, deve ancora lavorare molto per risollevarsi da una situazione che al momento la vede come quarta forza in pista.

2. CARLOS SAINZ
Un altro weekend complicato per Carlos, nel suo percorso di adattamento alla nuova monoposto. Mentre Albon porta la sua Williams in top 10 sia in qualifica sia in gara, Sainz fatica a trovare velocità e feeling con la vettura. In qualifica commette un impeding su Hamilton in curva 1 che gli vale una retrocessione in griglia di tre posizioni. In gara parte quindi 15°, ma non riesce in una rimonta da top 10, recuperando una sola posizione, su Doohan. Allunga tanto il primo stint per montare le gomme soft negli ultimi giri, ma questa strategia alla fine non si rivela molto vantaggiosa.
Conosciamo il valore di Carlos come pilota, con la Ferrari ha condotto delle gare magistrali nelle passate stagioni; sicuramente ha necessità soltanto di adattarsi bene alla Williams. Certo è che questi risultati non lo aiutano in prospettiva futura, lui che mira ad essere di nuovo pilota di un top team.

3. ESTEBAN OCON
Ancora più importante di quello tra i piloti Williams è il divario tra i piloti Haas. Mentre Bearman ha fatto i miracoli per portare la Haas in top 10, Ocon è completamente sparito dai radar. Nessun errore di guida, almeno non evidente, ma tanta lentezza nel passo, sia in qualifica che in gara. L’eliminazione in Q1 è molto pesante, soprattutto per il confronto con Bearman, e in gara si ritrova imbottigliato nel gruppo di coda non riuscendo a recuperare posizioni. Al traguardo è solo 18°.Veramente strano questo weekend di Ocon, speriamo sia solo un episodio sfortunato e isolato.

4. LANCE STROLL
Weekend disastroso per Lance Stroll, lentissimo in ogni sessione con la sua Aston Martin: ultimissimo in qualifica, dopo un errore di guida, e ultimissimo in gara, addirittura unico pilota ad essere stato doppiato da Verstappen. La strategia da lui adottata è un po’ strana, perché ha utilizzato tutte e tre le mescole a disposizione, ma comunque sempre ultimo rimane, con non poco ritardo dalla Sauber di Bortoleto. Un peccato, considerato il promettente avvio di stagione.

VERSO IL BAHRAIN
Con la prima vittoria non papaya, firmata da Max Verstappen, va in archivio anche il 3° round del campionato 2025 e con esso si conclude la serie di gare orientali che ha inaugurato questa stagione. Ma la Formula 1 non si ferma mai. Il prossimo weekend il circus sarà subito di nuovo in pista: il Bahrain International Circuit è pronto ad ospitare la 21° Edizione del Gran Premio del Bahrain. Si torna dunque a Sakhir circa un mese e mezzo dopo i test pre-season di fine febbraio, con la necessità di trovare risposte, conferme e soluzioni per affrontare al meglio il futuro della stagione. Sarà un appuntamento molto importante perché sono attesi dei pacchetti di aggiornamenti, soprattutto da parte dei top team. La McLaren tornerà a dominare, oppure la vittoria di Verstappen è la prova che la monoposto papaya è attaccabile e battibile? Lo scopriremo solo continuando a vivere un mondiale che sembra scontato nel risultato, ma potrebbe non esserlo affatto.
