
Gran Premio del Canada 2025: il post gara.
INTRODUZIONE
George Russell conquista il Canada. Grazie ad un weekend eccezionale, Russell domina a Montréal, sfruttando le sue grandi doti di guida e i punti di forza della sua monoposto, esaltati dalle caratteristiche del circuito canadese. La grande giornata della Mercedes si completa con il primo podio in carriera per Kimi Antonelli, che ha dimostrato tanta velocità e aggressività, ma anche concretezza e maturità. Il fattore che ha reso la gara canadese così avvincente è stato l’equilibrio tra le forze in pista: per la prima volta abbiamo assistito a ciò che ci aspettavamo fin da inizio stagione. Mentre Verstappen sale sul podio con i due piloti Mercedes, Norris compromette in modo pesante la sua gara con una manovra incomprensibile nei confronti di Piastri. La Ferrari arranca ancora una volta, viaggiando nella terra di nessuno: tra strategie discutibili e incontri ravvicinati con le marmotte, i due piloti vedono il podio con i binocoli.
Benvenuti al Post Gara della 54° Edizione del Gran Premio del Canada, in scena sul leggendario Circuit Gilles Villeneuve nel pomeriggio di domenica 15 giugno 2025, giorno in cui la Ferrari ha fatto la storia conquistando per la terza volta consecutiva la 24H di Le Mans.

PARLA LA PISTA
PROVE LIBERE.
Nella FP1 la McLaren prova la nuova ala anteriore sulla vettura di Piastri, alla quale vengono installati anche dei rastrelli per verificare i flussi d’aria. Comincia subito in salita il weekend per la Ferrari: Leclerc danneggia la monoposto andando contro le barriere in curva 3. A causa dei danni riportati, salterà anche la FP2. La pista è ancora un po’ sporca e tanti commettono degli errori, ma la McLaren sembra un po’ in difficoltà; i due piloti trovano la monoposto abbastanza nervosa. Nella simulazione di qualifica, infatti, Norris è solo 7° e Piastri addirittura fuori dalla top 10. Chi sembra a suo agio è Verstappen, che segna il miglior tempo davanti alle due sorprendenti Williams di Albon e Sainz.
Nella FP2, Stroll (tornato in pista questo weekend dopo l’operazione al polso) danneggia la sospensione anteriore della sua Aston Martin andando a muro. Russell è velocissimo, con una Mercedes che su questo circuito sembra andare forte. Nella simulazione di qualifica Russell, che monta le gomme medie, è il più veloce, mentre Norris, dopo un po’ di difficoltà, riesce a mettersi davanti ad Antonelli. Albon porta la Williams in 4° posizione, davanti ad Alonso, mentre Hamilton è 8°, davanti a Verstappen, in difficoltà sul giro secco. Durante la simulazione del passo gara, i top, e anche la Williams, sembrano essere tutti molto vicini, allineati intorno al 1:16 basso. Verstappen è il più costante e soffre meno il graining rispetto agli altri; la McLaren non mostra un passo dominante come nelle altre piste, mentre sorprende la Sauber, molto veloce e costante.
Nella FP3, Leclerc anticipa molto il lavoro rispetto agli altri top per recuperare il tempo perso a causa dell’incidente: il monegasco farà anche una simulazione passo gara, che risulterà molto veloce e costante. Nel primo run, alcuni scelgono la media, altri la soft: si conferma in forma Russell e anche Hamilton appare pimpante. Piastri fora la gomma posteriore destra per un contatto con il Muro dei Campioni, mentre Hulkenberg lo sfiora, finendo in testa-coda. Al termine dell’ultimo run di simulazione qualifica, Norris risulta il più veloce, davanti a Leclerc Russell, Hamilton, Alonso, Antonelli e Piastri, ancora un po’ in difficoltà. Chiudono la top 10 le due Williams di Albon e Sainz. Tsunoda è, invece, in crisi nera: ultimo con la sua Red Bull, con la quale non sembra mai essere entrato in sintonia su questo circuito. Tsunoda e Bortoleto vengono messi sotto investigazione dai commissari per aver effettuato dei sorpassi in regime di bandiera rossa. Il giapponese della Red Bull avrà 10 posizioni di penalità in griglia di partenza.

QUALIFICHE.
Le qualifiche confermano il totale equilibrio tra le forze in campo visto nelle prove libere.
Nella Q1, le due McLaren fanno la voce grossa e dettano il passo, ma Hamilton con la sua Ferrari non è lontano. Veloce è anche Alonso, che strappa il 4° tempo. Mentre Tsunoda lotta per l’accesso alla Q2, la Williams di Albon perde la copertura della pancia. Il pilota thailandese è costretto ai box ma, anche grazie alla bandiera rossa, esposta per ripulire la pista dai detriti, i meccanici riescono a riparare la monoposto. Albon può così tornare in pista e, con un gran giro, passa il taglio. Raggiungono la Q2 anche un fantastico Colapinto, che dà finalmente un segnale di buona velocità, Tsunoda, Hulkenberg e le due Haas. Gli eliminati, invece, sono: Bortoleto, a sorpresa Sainz (che subisce un impeding da parte di Hadjar), Stroll, Lawson e un deludente Gasly, ultimo con la sua Alpine.
Per il primo tentativo della Q2, Verstappen monta le medie e batte il tempo delle McLaren, mentre le Ferrari, con gomma soft usata, sono 4° e 5°, davanti alle Mercedes e Alonso. Nel secondo tentativo, Russell, su gomma media, si impone su Norris e Leclerc. Nel frattempo, sono eliminati: Tsunoda (che partirà comunque ultimo per la penalità di 10 posizioni), battuto all’ultimo giro da Hadjar, Colapinto, comunque autore di un’ottima qualifica, Hulkenberg e le due Haas di Bearman e Ocon. Bene Albon e Alonso, che entrano in Q3.
Per il primo tentativo della Q3, sono tutti su gomma soft. Piastri completa un giro fantastico, ma Verstappen è ancora più veloce e lo batte; Norris, invece, commette un errore all’ultima chicane e deve rifare il suo giro, che tuttavia non gli consente comunque di battere le Mercedes. Per il secondo e ultimo tentativo, la Mercedes gioca l’azzardo delle gomme medie con entrambi i piloti, mentre Leclerc è costretto ad abortire il suo giro per un errore. Male anche Norris, che resta lontano dai tempi di testa a causa di una sbavatura nel settore centrale.
Quando ormai la lotta per la pole sembra un affare tra Verstappen e Piastri, Russell si inventa un giro clamoroso e li batte entrambi. Il britannico della Mercedes conquista così la sua prima pole position stagionale, la seconda consecutiva in Canada.
Seguono Verstappen, Piastri, Antonelli, con un ottimo 4° tempo, Hamilton, Alonso, Norris (solo 7°), Leclerc, Hadjar e Albon, che chiude la top 10. Per la prima volta in stagione, la McLaren non scatterà in prima fila.
Hadjar viene penalizzato di 3 posizioni in griglia di partenza per l’impeding commesso su Sainz in Q1: partirà 12°. Guadagnano una posizione Albon, Colapinto e Hulkenberg.

GARA.
Scelta gomme: in top 10 sono tutti su gomma media, fatta eccezione per Norris e Leclerc, che provano la carta delle hard.
Al via, Russell tiene la prima posizione su Verstappen, mentre Antonelli affianca Piastri e lo supera salendo 3°. A centro gruppo, Albon tenta il sorpasso su Colapinto, ma finisce fuori pista; nel rientrare, crea un po’ di caos e Hulkenberg ne approfitta per passarli entrambi e salire 9°.
Nei primi giri, Verstappen non ha un ritmo velocissimo, tanto che Antonelli prova a mettergli pressione; nel frattempo, Norris supera Alonso e pochi giri dopo anche Hamilton, mentre Leclerc fatica a rimontare.
Hamilton e Russell sono i primi del gruppo di testa a effettuare la prima sosta. Quando rientra anche Antonelli, si trova però molto più distante da Verstappen rispetto a prima della sosta. Al 29° giro, anche Leclerc è ai box per montare un altro set di hard.
La situazione, dopo il primo giro di soste, vede le posizioni di testa immutate, con le due Ferrari in 6° e 7° posizione. Il passo di Hamilton è tutt’altro che buono, ma c’è una spiegazione: il britannico ha purtroppo investito una povera marmotta e la sua Ferrari ha subìto dei danni, con conseguente perdita di carico aerodinamico.
Quando arriva il tempo della seconda sosta, la Mercedes tenta un overcut su Verstappen con Antonelli, ma Max riesce a tenere la posizione, anche se di poco. Leclerc, sperando in un’uscita della Safety Car, ritarda la sua seconda sosta: il ritiro di Albon per problemi al motore, però, non è abbastanza per ravvivare la gara di Charles, che, effettuata anche la seconda sosta, riparte dal 6° posto, ma troppo lontano da Norris. Più tardi, anche Lawson sarà costretto al ritiro per problemi di surriscaldamento. Dopo 53 giri di gara, i primi cinque piloti sono racchiusi in un fazzoletto di sette secondi circa: utopia, in una stagione che finora è stata dominata dalla McLaren.
Negli ultimi giri di gara, mentre Russell gestisce il suo vantaggio su Verstappen, la McLaren si accende: Piastri ha ormai recuperato Antonelli, e su questa coppia arriva in fretta anche Norris. L’italiano è bravissimo a gestire la pressione dei due papaya e, addirittura, riesce ad allungare un po’ su Piastri, riportando il suo vantaggio sopra il secondo. Nel frattempo, Norris entra in zona DRS su Piastri e tra i due, finalmente, è lotta vera.
Lando tenta l’attacco nel rettilineo che precede la chicane del Muro dei Campioni, ma Oscar tira una staccata micidiale e tiene la posizione, uscendo però più lento del compagno. Allora Norris ha la possibilità del contrattacco, ma, invece di prendere l’esterno, si infila all’interno, in uno spazio dove passare è impossibile: scelta incomprensibile. Inevitabile il contatto tra i due, con Norris che tampona Piastri ed è costretto al ritiro; Oscar, invece, baciato dalla sorte, non subisce nemmeno una foratura. A questo punto, la gara viene neutralizzata dalla Safety Car fino alla bandiera a scacchi.
George Russell vince il Gran Premio del Canada: il britannico conquista il suo 4° successo in carriera, dopo un weekend stellare, dominato in modo totale. Verstappen è 2° (e gode tanto per il disastro McLaren!), mentre Antonelli coglie il suo primo podio in Formula 1, grazie ad una gara splendida.
Seguono Piastri, le due Ferrari di Leclerc e Hamilton (alquanto deludenti), Alonso, Hulkenberg, ancora a punti con la Sauber, Ocon e Sainz a chiudere la top 10.

I TOP DEL WEEKEND
1. MERCEDES
Avrei voluto dedicare tre top singoli a Mercedes, Russell e Antonelli, perché tutti e tre, per motivi diversi, hanno reso bellissimo questo weekend, ma sarebbe stato un’egemonia nella sezione TOP e bisogna parlare anche degli altri. Ma che weekend ha portato a casa la Mercedes??? Stellare!
Partiamo dal team. Già alla vigilia di questo appuntamento, la Mercedes era considerata come la possibile prima avversaria della McLaren ma quando, specialmente in gara, le temperature dell’asfalto si sono alzate parecchio, tutti pensavano che la McLaren avrebbe dominato. Invece, con un gran passo gara sia su media sia su hard, Russell ha dominato la gara e addirittura Antonelli ha conquistato il podio. La squadra è stata anche molto aggressiva nella strategia, provando con Kimi un intelligente overcut su Verstappen quasi con successo.
George Russell, lo diciamo dal 2019, anno del suo debutto, è un fenomeno, e lo ha dimostrato tante volte, dalle prime imprese con la Williams alle prime vittorie con la Mercedes. Ma questo weekend Russell ha dominato in modo assoluto come non aveva mai fatto. Un weekend che ricorda molto da vicino quello di Leclerc a Monaco 2024. Fin dalle prove libere è stato inarrestabile, e in qualifica ha conquistato una pole position di puro talento. Una gara gestita alla grande, impeccabile in ogni fase, gli ha consegnato il 4° successo in carriera, probabilmente la sua vittoria più bella. E attenzione perché, se la Mercedes continuasse di questo passo, non sarebbe poi così utopico per George pensare al sogno mondiale.
Infine, Kimi Antonelli: weekend eccezionale anche per lui. Un weekend alla Antonelli, molto simile a quello di Suzuka. Nei circuiti che non conosce, Kimi sfrutta ogni giro delle prove libere per fare pratica con la pista, e quando arriva il momento clou riesce a mettere tutto insieme e tirare fuori tutto il suo talento. In Canada, 4° tempo in qualifica, non lontano dalla pole di Russell, e partenza eccezionale in gara. Passa subito Piastri ed è un mastino a non mollare la presa su Verstappen e a resistere al recupero delle McLaren. Un primo podio in carriera conquistato non per disgrazie altrui, ma esclusivamente grazie alla sua velocità.

2. MAX VERSTAPPEN
Top anche per Max questo weekend, non tanto perché abbia fatto cose fenomenali, quanto per la sua costanza. Possiamo dire che, oltre alla McLaren, l’altra costante di questo campionato sia proprio Verstappen. Ma al di là di questo, in Canada Max ha corso da veterano (qual è).
Per lui era un weekend molto delicato, perché anche solo una scorrettezza in pista gli sarebbe costata una pesante squalifica in Austria. Invece, è stato molto intelligente e attento, sempre velocissimo ma mai oltre il limite.
Anche lui, come Russell, non si arrende al dominio McLaren e punta a battere Norris e Piastri nel campionato piloti, nonostante l’inferiorità dei suoi mezzi.

3. NICO HULKENBERG
La grande prestazione in Spagna non è stato un caso isolato: la Sauber si conferma cresciuta, in grado di lottare nel centro classifica, e lo fa, ancora una volta, con Nico Hulkenberg.
In qualifica il tedesco fa il suo, superando il taglio del Q1, cosa affatto scontata.
In gara approfitta alla grande della lotta tra Albon e Colapinto per salire 9°, e da lì costruisce la sua gara da punti, con un gran ritmo. Un’8° posizione meritatissima, che porta altri punti iridati in casa Sauber.

4. FRANCO COLAPINTO
Un top un po’ particolare questo, perché il weekend di Colapinto non è stato certo strabiliante. Però, finalmente, si comincia a vedere quello che avevamo visto l’anno scorso.
Franco è dannatamente veloce, e a Montréal l’ha confermato soprattutto in qualifica, cogliendo un’ottima 12° posizione e facendo una grossa differenza nei confronti di Gasly.
In gara perde un po’ di posizioni, soprattutto a causa dell’incomprensione con Albon, ma riesce comunque a concludere 13°. Speriamo sia l’inizio di un buon periodo per Franco, anche perché i suoi cinque weekend di “prova” scadono proprio in Austria.

I FLOP DEL WEEKEND
1. LANDO NORRIS
Il caro Lando è ricaduto nella trappola. Ci aveva un po’ illusi dopo la vittoria di Monaco, che avrebbe potuto rappresentare un vero trampolino di lancio per il suo campionato. Invece, a Montréal, nonostante un ottimo inizio di weekend nelle prove libere, le sue prestazioni sono state deludenti.
Certo, la McLaren questo weekend non è stata la prima forza in pista, ma comunque Piastri è sempre stato lì tra i primi in lotta. Lando in qualifica ha pagato caro l’errore nel primo tentativo, perché poi non è riuscito a migliorarsi così tanto da entrare nemmeno in top 5.
La rimonta in gara non è stata poi così male, ma è totalmente incomprensibile quel tentativo di sorpasso a Piastri: dove pensava di passare? Non è ancora un colpo da KO mondiale, ma poco ci manca: Piastri è incredibilmente forte e determinato, lo si è visto bene proprio nella strenua difesa su Norris.

2. CHARLES LECLERC
Non è stato un weekend semplice per la Ferrari: tutt’altro. Le voci sull’addio di Vasseur e Leclerc non hanno certo contribuito a rendere sereno l’ambiente all’interno del team. Però questo, almeno per come la penso io, non giustifica gli errori di Charles in pista.
Due errori arrivati in due momenti cruciali del weekend. Il primo nella FP1, a causa del quale ha dovuto saltare anche la FP2. In FP3, poi, è un mago, perché va fortissimo nonostante i pochissimi kilometri percorsi, ma poi sbaglia nell’ultimo giro di qualifica, un altro momento cruciale del weekend. Ed è stato davvero un peccato, perché con quel giro avrebbe potuto anche conquistare una prima fila, e sarebbe stato tutto diverso.
In gara, poi, fa quel che può, con una vettura competitiva solo a sprazzi e una strategia discutibile; spera nel jolly della Safety Car, ma questo non arriva. Insomma, una 5° posizione senza infamia e senza lode.
La Ferrari, comunque, esce dal Canada ancora da quarta forza del mondiale, e anche con un Hamilton da ritrovare (al netto della povera marmotta!).

3. WILLIAMS
La più grande delusione del weekend del Canada è stata senza dubbio la Williams. Tutti ci aspettavamo una Williams molto forte, considerate le caratteristiche del Circuit Gilles Villeneuve e, in effetti, nelle prove libere sembrava poter essere della partita quantomeno per una top 8.
Invece in qualifica purtroppo Sainz è stato ostruito da Hadjar in Q1, rimanendo subito escluso; Albon è riuscito ad entrare in Q3, ma è stato battuto sia da Alonso sia da Hadjar.
In gara, Albon viene tradito dal motore della sua Williams (altro motore Mercedes in panne), mentre Sainz riesce, sì, a risalire fino ai punti, ma è comunque una magra consolazione considerando quanto sta andando forte la Williams quest’anno.

4. PIERRE GASLY
Brutto weekend per Gasly, che sembra non essersi mai trovato a suo agio con la sua Alpine su questo circuito.
In qualifica, mentre Colapinto riesce ad accedere alla Q2, Pierre è disperso, ultimo: un risultato inspiegabile.
In gara, recupera qualche posizione su Stroll e Hadjar, ma dalle retrovie è sempre complicato rimontare se non si ha una monoposto superiore al centro gruppo. Al traguardo è 15°, battuto per la prima volta da Colapinto.

VERSO L’AUSTRIA
E dunque, siamo giunti al termine di un altro weekend di gara. Un weekend particolare, diverso dagli altri, un weekend che sembra appartenere a un altro campionato, al 2024, dove l’equilibrio regnava sovrano. Il Canada ci ha regalato come sempre tantissime emozioni e ora tante domande orbitano nella nostra mente: Montréal è stato un caso isolato, o il primo round di una nuova stagione? Le direttive tecniche hanno avuto davvero un effetto così importante sui valori in campo? Cosa ha trovato la Mercedes di così speciale da dominare in Canada? La risposta a tutti questi interrogativi ce la può dare solo la pista, e quindi non ci resta altro da fare che aspettare il prossimo weekend di gara.
Riparte la stagione europea. Tra due weekend saremo tutti in Stiria: il velocissimo Red Bull Ring di Spielberg è pronto ad ospitare la 38° Edizione del Gran Premio d’Austria, 11° prova di un mondiale che deve ancora scoprire le sue carte migliori.
