
Gran Premio del Belgio: Il Post Gara
INTRODUZIONE
Oscar Piastri si laurea all’Università della Formula 1. L’australiano conquista la sua prima vittoria a Spa-Francorchamps, un trionfo costruito con il sorpasso micidiale a Lando Norris in partenza e con una gara davvero impeccabile, grazie alla quale rafforza la sua leadership nel mondiale. Lando Norris completa un’altra doppietta McLaren, ma è ancora una volta sconfitto a causa dei suoi stessi errori. Charles Leclerc porta la Ferrari sul podio, dopo aver resistito per tutta la gara agli attacchi di Max Verstappen che, dopo aver portato tutti a scuola nella Sprint, si è dovuto arrendere alla coriaceità del monegasco. Un super Alexander Albon arriva 6° al traguardo con la Williams, davanti a Lewis Hamilton che, nonostante il suo sia stato un weekend da dimenticare, è autore di un’ottima rimonta, in cui ha dato ancora prova di essere il mago della pioggia. George Russell tiene a galla la Mercedes con il 5° posto, mentre Kimi Antonelli conclude in 15° posizione il weekend più difficile di questo suo inizio di carriera.
Benvenuti al Post Gara della 70° Edizione del Gran Premio del Belgio, 44 giri di pura passione in scena sul leggendario Circuit National de Francorchamps nel piovoso pomeriggio di domenica 27 Luglio 2025.

PARLA LA PISTA
PROVE LIBERE.
Venerdì mattina sono solo 60 i minuti a disposizione dei team per preparare l’intero weekend del Belgio. Nella prima parte della FP1 ci troviamo di fronte ad una forte evoluzione della pista, quindi man mano che i piloti compiono i loro giri i tempi vanno sempre a migliorarsi. La Ferrari esegue delle prove di comparazione tra le due monoposto, per verificare a pieno la bontà dei nuovi aggiornamenti: Leclerc ha un assetto più scarico, Hamilton, invece, più carico. Mentre le due McLaren lottano con Verstappen per la migliore prestazione, i due piloti Ferrari sembrano un po’ in difficoltà, ma poi Leclerc dà un buon segnale con un tempo che nessuno riesce a battere; anche Hamilton non è male, 4°. Dopo una breve simulazione di passo gara, gli ultimi minuti sono tutti dedicati alla ricerca del tempo perfetto con le soft. Piastri, con un secondo settore spaventoso, evidenzia tutta la superiorità della McLaren e chiude la sessione da leader, davanti a Verstappen, Norris, Russell (con una buona Mercedes), Leclerc, Antonelli, Hamilton, Stroll, Alonso e Hadjar. Tsunoda è solo 18°, mentre le Williams, dopo un difficile avvio di sessione, si trovano ai margini della top 10.

SHOOTOUT.
Nemmeno il tempo di respirare che è subito ora di qualifica: vanno in scena le Shootout, per stabilire la griglia di partenza della Sprint. SQ1 e SQ2 sono da disputarsi con gomma media, mentre in SQ3 è obbligatorio l’uso della soft.
Nella SQ1 c’è subito un colpo di scena: Kimi Antonelli perde il controllo della sua Mercedes e va in ghiaia. I danni al fondo non gli consentono di migliorare il proprio tempo: si qualifica, perciò, 20° e ultimo. Davanti, Verstappen cerca di tenere testa alle McLaren, mentre la Ferrari è in difficoltà: Leclerc si qualifica, ma è solo 8°, mentre Hamilton si trova escluso quando ha a disposizione un solo colpo. Il britannico arriva alla Bus Stop, ma un bloccaggio al posteriore lo manda in testa-coda: è clamorosamente eliminato dalla sessione, 18°. Sono eliminati, dunque, nell’ordine: Albon e Hulkenberg (mentre i loro compagni di squadra accedono bene alla SQ2), Hamilton, Colapinto e Antonelli.
Nella SQ2 i primi ad uscire in pista sono i due piloti McLaren: Piastri batte il tempo di Norris, ma il suo crono viene cancellato per track limits all’Eau Rouge. Nel frattempo, Verstappen e Leclerc battono il tempo di Norris, mentre Piastri completa un altro giro, questa volta valido. A questo punto, però, succede qualcosa di inaspettato: la temperatura si abbassa all’improvviso e la pista, di colpo, si velocizza tantissimo. A pagarne le spese è Russell, che viene clamorosamente eliminato, mentre Piastri rischia ed è salvo soltanto per 41 millesimi. Ottengono l’accesso alla SQ3 le due Haas, Sainz, Gasly e uno splendido Bortoleto, mentre gli eliminati sono: Lawson, Tsunoda, Russell (disastro Mercedes), Alonso e Stroll.
Nella SQ3 attendono tutti gli ultimi minuti per eseguire un unico tentativo. Piastri, con un giro perfetto, ottiene, per la prima volta in stagione e per la seconda in carriera, la pole position per la Sprint, battendo il record della pista, che resisteva dal 2020.
Verstappen è 2° grazie ad un gran giro, davanti a Norris, autore di una prestazione non entusiasmante, a sei decimi dal tempo di Piastri. Seguono Leclerc, un super Ocon, Sainz, ottimo 6°, Bearman (a conferma di un’ottima Haas), Gasly, Hadjar e Bortoleto.

SPRINT.
La giornata di sabato si apre con la disputa della Sprint, gara di 100 km, per un totale di 15 giri sul circuito di Spa, che assegna punti ai primi otto classificati.
Con la sua Alpine, Colapinto parte dalla pit lane per dei cambi di setup. Gasly, il suo compagno di squadra, non prende parte alla Sprint a causa di un problema di perdita nel sistema idraulico della sua vettura; in realtà farà un paio di giri, dopo aver sistemato il problema, ma solo per verificare lo stato della monoposto e per raccogliere dati sul passo gara. Scelta gomme: sono tutti su media, fatta eccezione per Colapinto, che sceglie le soft.
Al via, Piastri tiene il comando del gruppo davanti a Verstappen, Norris e Leclerc; ma a Spa essere in prima posizione sul rettilineo del Kemmel non paga quasi mai. Verstappen, infatti, sfrutta la grande velocità della sua Red Bull, grazie ad un assetto scarico, prende tutta la scia della McLaren e, ancor prima di arrivare alla staccata di Les Combes, guadagna la posizione su Piastri; nello stesso momento, Leclerc supera Norris con una gran staccata e sale 3°; dietro di loro, le posizioni rimangono invariate.
Dopo i primi tre giri di speranza, Leclerc si deve arrendere all’attacco di Norris. Il britannico sale così in 3° posizione e raggiunge, in breve tempo, il duo di testa, evidenziando la forza McLaren. Intanto, Piastri resta incollato alle spalle di Verstappen. Max, però, è un maestro nella ripartenza da La Source, dove segue una traiettoria più larga rispetto all’australiano. In questo modo guadagna sempre quei decimi necessari a scongiurare ogni attacco di Piastri in fondo al Kemmel: è quello l’unico punto della pista in cui potrebbe essere attaccato e fa di tutto per non dare al pilota McLaren l’occasione del sorpasso.
Col passare dei giri, Leclerc perde sempre più contatto da Norris e, almeno in un primo momento, sembra che addirittura Ocon con la Haas possa dargli fastidio: la Ferrari è molto più lenta sia di Verstappen che delle due McLaren.
A centro gruppo, Russell è vicino a Tsunoda, ma non riesce a sferrare l’attacco, mentre, nelle retrovie, Hamilton e Antonelli, dopo aver passato Hulkenberg, sono imbottigliati nel traffico della Williams di Albon, che occupa la 15° posizione.
Al 10° giro, Verstappen commette una piccola sbavatura, andando lungo alla Bus Stop. Sembra il momento giusto per Piastri per provare il sorpasso, ma ancora una volta Max esce benissimo da La Source e guadagna i metri che servono per tenere sotto controllo la situazione. Oscar prova un timido attacco a Les Combes, ma Max chiude bene l’interno curva. Norris è, nel frattempo, arrivato in zona DRS su Piastri, ma non avrà mai una vera possibilità di sorpasso, perché anche Piastri dispone di DRS e scia.
Il ritmo di Leclerc è ormai crollato: il monegasco è lontano sei secondi dal trio di testa, e nel corso dell’ultimo giro ne perde addirittura altri quattro, ma comunque riesce a distanziare la Haas di Ocon, che, a sua volta, non è mai stato impensierito da Sainz e Bearman. Russell è ancora 12°, dietro Tsunoda, mentre Hamilton, all’ultimo giro, con un ruggito finale, supera finalmente Albon con una bella staccata alla Bus Stop.
Max Verstappen vince la Sprint del Belgio grazie ad una condotta di gara esemplare. Grazie anche all’assetto scarico della sua Red Bull, ha corso da vero professore, dando a tutti una lezione all’università della Formula 1. Per l’olandese è l’11° trionfo in una Sprint, il primo in questa stagione, e, seppur si tratti di una Sprint, è anche la prima vittoria per Laurent Mekies all’esordio come Team Principal della Red Bull: una grande soddisfazione. Oscar Piastri e Lando Norris completano il podio con le due McLaren.
Seguono Leclerc, che fa quel che può con questa Ferrari, Ocon, Sainz, Bearman (la Haas porta a punti entrambe le monoposto), Hadjar, che chiude la zona punti, Bortoleto e Lawson. Tsunoda è 11°, davanti a un deludente Russell, mentre Hamilton chiude 15°, davanti ad Albon. Antonelli è 17° (disastro Mercedes), davanti soltanto a Hulkenberg e Colapinto.

QUALIFICHE.
Il sabato belga della Formula 1 continua nel pomeriggio, con la disputa delle qualifiche che andranno a decidere la griglia di partenza del Gran Premio di domenica.
Nella Q1 la McLaren fa subito capire agli avversari che non c’è storia. Norris e Piastri completano il primo tentativo mentre tutti stanno facendo un installation lap. Nel loro secondo tentativo piazzano un 1-2 di prepotenza, mentre Verstappen è 3°, davanti a Leclerc e Sainz. Difficoltà, invece, per la Mercedes. Russell riesce comunque a passare il taglio, ma Antonelli viene escluso, 18°. Sul finire della Q1 arriva un colpo di scena: ad Hamilton, che si era qualificato bene per la Q2, viene cancellato il tempo per track limits alla curva Eau Rouge. Come nelle Shootout, il campione britannico non prenderà parte al resto della qualifica. Passano il taglio entrambe le Haas, le Sauber, le Williams e le Racing Bulls. Gli eliminati sono, dunque: Hamilton, Colapinto, Antonelli e le due disastrose Aston Martin di Alonso e Stroll.
Nel primo tentativo della Q2, tutti montano soft nuove, tranne le due Sauber. La McLaren fa ancora il vuoto, con Piastri davanti a Norris, ma è un vuoto relativo, perché Verstappen è più vicino del solito. È ottimo il tempo di Tsunoda, 5° dietro Leclerc, mentre Sainz, a differenza di Albon, non è in top 10. Nel secondo tentativo, Verstappen resta ai box, contento del suo giro, mentre le McLaren sono su gomma usata. Un super Bortoleto entra in Q3, assieme ad Albon, Hadjar e Lawson, mentre gli eliminati sono: Ocon e Bearman con le due Haas, Gasly, Hulkenberg e un deludente Sainz.
Per il primo tentativo della Q3, solo le McLaren, Leclerc e Russell hanno gomma nuova. Piastri comanda, davanti a Norris, Verstappen, Leclerc, Russell e un buon Tsunoda. Nel secondo tentativo, Piastri non si migliora, mentre Verstappen commette un errore all’uscita de La Source; ne approfitta Leclerc, che ritrova quel talento da qualifica che un po’ gli era mancato ultimamente e piazza il 3° tempo.
Chi non sbaglia è anche Norris, che conquista una super pole position, la 14° della sua carriera e la prima in Belgio. Lando batte così Piastri, che completa comunque tutta la prima fila papaya. La McLaren ritrova la pole position a Spa-Francorchamps dopo 13 anni (l’ultimo poleman era stato Jenson Button nel 2012). Leclerc fa la sua solita magia, ottenendo un fantastico 3° posto, il miglior risultato possibile.
Seguono Verstappen, che paga caro l’errore nell’ultimo giro, un eccezionale Albon, 5° con la Williams, Russell, Tsunoda, finalmente nelle prime posizioni, Hadjar, Lawson e Bortoleto.

GARA.
Sainz, Hamilton, Antonelli e Alonso partono dalla pit lane: hanno approfittato del risultato non soddisfacente in qualifica per effettuare cambi di setup (anche in vista della pioggia) e sostituzione della Power Unit.
Dopo un primo giro di formazione, eseguito con gomma intermedia da tutti i piloti, i commissari espongono la bandiera rossa e la partenza del Gran Premio viene ritardata: la visibilità in pista è pessima. Dopo più di 30 minuti, le condizioni meteorologiche migliorano sensibilmente e, dopo un’ora e venti dall’orario previsto, finalmente, la gara può cominciare.
Scelta gomme: sono tutti su gomma intermedia, viste le condizioni di pista ancora umida.
Si parte con una partenza lanciata dopo 4 giri dietro Safety Car. Norris passa in testa dopo curva 1, ma Piastri prepara meglio l’uscita e gli sta incollato; sul rettilineo del Kemmel lo affianca e lo supera con una grande mossa prima di arrivare alla staccata di Les Combes. Dietro, le posizioni rimangono invariate, con Leclerc 3° davanti a Verstappen, Albon e Russell. Nei primi giri Leclerc sembra poter tenere il passo di Norris e, addirittura, provare ad attaccarlo, ma tutto questo sarà solo un’illusione.
Al 6° giro, Russell supera Albon per la 5° posizione. Due giri dopo, Hamilton, fino a quel momento guardingo nella sua 17° posizione, si esalta sul bagnato cominciando una splendida rimonta. In poco tempo supera Sainz, Colapinto, Hulkenberg e Gasly. Prima di arrivare in coda alle due Haas, però, decide insieme alla squadra di montare gomme d’asciutto (medie).
Il tempismo è vincente perché, quando anche gli altri passano alle gomme slick (la pista è ormai asciutto), si ritrova già in 10° posizione. Davanti tutti montano le medie, tranne Norris che, di sua spontanea volontà, sceglie di andare su gomma hard, pensando che sia la mossa giusta sulla lunga distanza. Tuttavia, complice il fatto che si è fermato un giro più tardi rispetto a Piastri e che il suo pit stop non è stato velocissimo, quando torna in pista è lontano otto secondi da Piastri: deve inventarsi una super rimonta.
Mentre Verstappen cerca di avvicinarsi a Leclerc, che guida una Ferrari più scarica rispetto alla Red Bull e quindi più veloce sul dritto, Hamilton è risalito fino alla 7° posizione, alle spalle di Albon. La Sauber, intanto, ha sfruttato bene la fase dei pit stop, perché Hulkenberg è risalito fino al 9° posto, proprio davanti al suo compagno di squadra Bortoleto. Il giovane brasiliano chiede alla squadra uno swap di posizioni perché crede di avere più ritmo rispetto a Nico e di poter recuperare Lawson, che occupa l’8° posizione. Gabriel viene accontentato, ma non riesce ad avvicinarsi al neozelandese.
Al giro 17, Bearman si prende il lusso di superare Alonso a Les Combes per la 13° posizione, mentre Antonelli attacca Hadjar per la 16°. Norris, nel tentativo di guadagnare del tempo a Piastri, commette una sbavatura a Pouhon, mentre Leclerc riesce ad ampliare il margine su Verstappen a 2 secondi e 4 decimi.
Al 33° giro, Hamilton tenta un ulteriore attacco ad Albon, ma la Williams è più veloce in rettilineo e il thailandese si difende bene. Proprio in quel giro, Hulkenberg rientra ai box per la seconda sosta, perdendo così la posizione in top 10: una scelta discutibile. Il tedesco rientra in pista 14°, lontano più di 10 secondi dalla zona punti, ora guadagnata da Gasly.
Norris si rimette a caccia di Piastri, ma un altro errore, questa volta un bloccaggio a La Source, gli fa perdere altri secondi preziosi, compromettendo definitivamente il suo tentativo di rimonta. Nelle retrovie, Antonelli tenta senza successo il sorpasso su Ocon per la 15° posizione, mentre davanti Leclerc controlla un piccolo tentativo di recupero da parte di Verstappen e Hamilton impazzisce ancora alle spalle di Albon.
Negli ultimi giri, Norris recupera fino a portarsi a tre secondi da Piastri, ma commette un’altra piccola sbavatura a La Source e comunque siamo ormai vicini alla bandiera a scacchi. Hulkenberg riesce, intanto, a risalire fino alla 12° posizione, grazie al sorpasso su Tsunoda.
Oscar Piastri vince il Gran Premio del Belgio, trionfando per la prima volta in carriera a Spa-Francorchamps dopo una gara condotta in modo magistrale. Norris completa la doppietta McLaren, che in Belgio mancava dal 1999, ma ha tanto da recriminare e vede Piastri prendere un po’ di margine in classifica mondiale. Leclerc conquista il suo 5° podio stagionale con la Ferrari, al termine di una gara estremamente solida.
Seguono Verstappen, Russell, un fantastico Albon con la Williams, Hamilton, Lawson, Bortoleto e Gasly. Tsunoda è 13° con la sua Red Bull, mentre Kimi Antonelli chiude in 16° posizione un weekend totalmente da dimenticare.

I TOP DEL WEEKEND
1. OSCAR PIASTRI
Oscar Piastri si laurea a pieni voti all’Università della Formula 1. Un weekend certamente non perfetto da parte sua, dato che non è stato il migliore in tutte le sessioni, ma nel quale è stato come al solito glaciale nei momenti più importanti.
Sin dalle prove libere ha dato prova di aver trovato subito il giusto feeling con il circuito di Spa, ma la prima vera magia l’ha fatta nelle Shootout, quando ha conquistato una pole position stellare, volando letteralmente tra i curvoni del settore centrale e rifilando a Norris un distacco di oltre sei decimi, a parità di monoposto.
Il sabato non è la sua giornata: nella Sprint un eccezionale Verstappen lo supera al primo giro e va a vincere, mentre nelle qualifiche è Norris a batterlo, grazie ad un gran giro.
Ma la domenica Oscar costruisce una gara da sogno. In partenza non perde l’occasione di attaccare Norris e il super sorpasso al Kemmel sarà la chiave del suo successo. Durante la gara, nessun errore e una freddezza micidiale, soprattutto quando Norris sembra poterlo raggiungere sfruttando la maggior resistenza delle hard.
L’australiano conquista così la sua 7° vittoria in stagione, rispondendo in modo glaciale a quello che sembrava un periodo di ripresa per Norris, e allungando leggermente in una classifica mondiale che, per il momento, dà ragione a lui. Ma la battaglia con Lando è ancora viva.

2. CHARLES LECLERC
In Belgio la Ferrari ha vissuto un weekend a due facce: da una parte, la grande costanza di Leclerc; dall’altra, il disastro totale di Hamilton, almeno fino alla gara.
Complicato dire quanti benefici abbia portato la nuova sospensione posteriore, perché in un weekend Sprint c’è poco tempo per studiare l’assetto, ma quello che possiamo dire è che la Ferrari a Spa non è stata la seconda forza.
Leclerc, infatti, ha dovuto lottare duramente con Verstappen, che però è stato superiore alla Ferrari nella prima parte del weekend, soprattutto nella Sprint, dove Charles ha vissuto anche momenti di frustrazione.
Nelle qualifiche del sabato, però, è tornato ad essere il mago del giro secco e ha battuto Max, prendendosi di forza la 3° posizione. In gara, poi, è stato perfetto; pur essendo braccato da Max praticamente per tutti i giri, non ha commesso nessun errore, conquistando il 5° podio stagionale per lui e per la Ferrari.

3. ALEXANDER ALBON
Il weekend di Albon non era cominciato proprio nel migliore dei modi: nelle Shootout e nella Sprint, Sainz ha corso in maniera magistrale, dando l’idea di essere finalmente padrone della sua Williams. Ma poi la tendenza si è completamente capovolta e Alex ha tirato fuori il massimo dalla sua monoposto, compiendo una magia dietro l’altra.
In qualifica arpiona una fantastica 5° posizione, inserendosi nel gruppo dei top e battendo addirittura la Mercedes di Russell, mentre Sainz ha deluso le aspettative, con solo la 15° posizione.
In gara cede soltanto a Russell, ma il suo passo è ottimo, tanto da staccare facilmente il gruppo degli inseguitori e resistere al ritorno di Hamilton, grazie anche alla maggior velocità di punta della sua Williams.
Una 6° posizione al traguardo che è oro per il suo mondiale e per quello del team di Grove.

4. GABRIEL BORTOLETO
Che weekend per Gabriel Bortoleto! Con una Sauber che ormai si è inserita bene nella lotta per la zona punti, in Belgio il rookie brasiliano è stato sorprendente. Una costanza micidiale l’ha visto terminare in top 10 in tutte le sessioni.
Nelle due qualifiche raggiunge sempre la Q3, mentre nella gara di domenica tiene un gran bel passo, che gli consente di terminare in una splendida 9° posizione, il secondo arrivo a punti in stagione dopo l’Austria.
Dopo un complicato inizio di stagione, stiamo cominciando a vedere il vero talento di Bortoleto, supportato anche da una Sauber fantastica nella gestione dei weekend.

I FLOP DEL WEEKEND
1. LEWIS HAMILTON
La bellissima rimonta in gara sotto la pioggia, dalla pit lane al 7° posto in circa 20 giri, non basta a salvare il weekend di Lewis Hamilton, un weekend davvero disastroso in un circuito dove il britannico ha fatto la storia.
A sua discolpa, dobbiamo dire che Lewis in questo weekend ha provato per la prima volta delle nuove pastiglie dei freni, che Leclerc aveva già provato in Canada. L’errore nelle Shootout, perciò, può essere in parte giustificato da questo, anche se un pilota top come lui non dovrebbe puntare tutto su un unico tentativo nella SQ1. La sua Sprint è dunque compromessa: al traguardo è solo 15°, grazie al sorpasso su Albon nel finale.
Il britannico avrebbe la possibilità di rifarsi nelle qualifiche del sabato, ed effettivamente riesce a superare la Q1, anche con un buon tempo. Peccato che all’Eau Rouge commetta un track limits, che implica la cancellazione del suo tempo.
In gara, poi, è un mago sotto la pioggia, ma la sua rimonta è anche aiutata dall’assetto da bagnato. Infatti, su pista asciutta, una volta arrivato alle spalle di Albon non è riuscito a superarlo.
Una 7° posizione che sicuramente dà un po’ di morale, ma il weekend di Spa, nel suo complesso, ha raccontato ancora una volta le grandi difficoltà di adattamento di Hamilton a questa SF25: il confronto con Charles è ormai eloquente. Serve una reazione.

2. ANDREA KIMI ANTONELLI
Kimi Antonelli, dopo un fantastico inizio di stagione, sta attraversando un periodo molto difficile: nelle ultime sette gare, solo una volta ha terminato in zona punti, mentre nelle restanti sei si è ritirato quattro volte.
Per il weekend del Belgio, la Mercedes ha puntato tutto sulla velocità nei rettilinei, con la conseguenza che nel settore centrale la monoposto era molto complicata da guidare. Russell, con la sua classe e il suo talento, è riuscito a domare la W16 nelle curve e, secondo me, ha fatto un miracolo a stare nelle prime posizioni. Kimi, invece, non ci è riuscito.
L’errore nella SQ1 delle Shootout, che ha compromesso la sua Sprint, ha compromesso anche il resto del weekend, perché ha tolto molta fiducia all’italiano. L’eliminazione in Q1 sabato, infatti, è tutta figlia di un settore centrale lento. In gara, poi, non è riuscito nemmeno in una grande rimonta: il suo passo non è stato eccezionale e al traguardo è arrivato solo 16°.
C’è da dire che la Mercedes a Spa non è stata per niente competitiva, e ci è voluto il miglior Russell per riuscire a racimolare qualche punto. Ma Antonelli deve assolutamente uscire da questo brutto periodo, non tanto per la situazione mercato (l’ombra di Verstappen dovrebbe essere ormai solo un ricordo, almeno per il 2026), quanto per dare un segnale importante di ripresa e cominciare a mettere un po’ di pressione a Russell. Non dimentichiamo il talento immenso di Kimi Antonelli.

3. ASTON MARTIN
In Belgio l’Aston Martin è stata, nel complessivo, l’ultima forza in pista. Probabilmente la monoposto non si è adattata alle caratteristiche del circuito di Spa; fatto sta che i due piloti sono stati sempre nelle ultime posizioni, lontani anni luce dalla zona punti.
Nella prima parte del weekend sono riusciti quantomeno a issarsi nella prima metà della bassa classifica, con prestazioni da Q2, ma il vero disastro è avvenuto in qualifica, quando le due vetture hanno occupato gli ultimi due posti della graduatoria.
In gara, Stroll è bravo a recuperare qualche posizione e riesce ad arrivare 14°, mentre Alonso rimane imbottigliato nel gruppo di coda, subendo addirittura un sorpasso a Les Combes da parte di Bearman.

4. FRANCO COLAPINTO
Ahi ahi Franco. Maluccio anche questo weekend, anzi: molto male, soprattutto nei confronti di Gasly. Costantemente nelle ultime posizioni, Colapinto è stata la delusione di questo fine settimana, ma, in realtà, è la delusione più grande di questo 2025. Quanto di buono aveva fatto con la Williams nel 2024 non si è più visto: la scommessa di Briatore non ha portato i suoi frutti, quantomeno fino ad ora.
Il tempo in Formula 1 non dà sconti a nessuno: si parla già di una possibile sostituzione, probabilmente con Valtteri Bottas (ma io credo sia corretto anche dare un’altra possibilità a Jack Doohan). Se Colapinto ha ancora qualcosa da dare alla Formula 1, è meglio che si sbrighi.

VERSO L’UNGHERIA
Si chiude qui, dunque, anche il weekend di Spa-Francorchamps, un circuito leggendario che regala sempre tanto spettacolo. La McLaren non dà alcun segno di debolezza: un altro schiacciante dominio ha ribadito ancora una volta che per gli avversari c’è ben poco da fare. Ma, anche in un campionato monocolore come questo, non mancano i motivi di interesse: la sfida dietro i due papaya è viva. Mercedes, Red Bull e Ferrari stanno in qualche modo dando vita al campionato che ci aspettavamo alla vigilia, alternandosi gara dopo gara come seconda forza. Il problema, per gli avversari e per lo show, è che la McLaren è stata fenomenale a trovare così tanto vantaggio sulla concorrenza. Per fortuna, a dare spettacolo ci pensano i due piloti: Piastri e Norris sono sullo stesso livello e stanno dando vita ad una bellissima lotta mondiale che ci terrà compagnia fino al termine della stagione.
Ma ora pensiamo al prossimo appuntamento. Ci stiamo avvicinando alla pausa estiva di agosto, ma la Formula 1 ha ancora un altro impegno prima di andare in vacanza. Il prossimo weekend saremo nell’Est Europa: il “kartodromo della Formula 1”, l’Hungaroring di Budapest sarà teatro della 40° Edizione del Gran Premio d’Ungheria, 14° round di una stagione sempre più arancione papaya.
