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Gran Premio d'Azerbaijan 2025: Introduzione al Weekend

Di Giovanni Nulchis

LA MAGIA DI BAKU: TRA IL MEDIOEVO E LA MODERNITÀ

Sfrecciare a tutta velocità intorno ad alti e moderni grattacieli, e poi ritrovarsi d’un tratto nel cuore del Medioevo, tra castelli e edifici monumentali senza tempo. Questa è la magia della Formula 1 a Baku, la città più grande di tutto il Caucaso, al confine tra Europa e Asia. Un circuito pazzesco, il secondo cittadino più veloce del mondo, un’autentica sfida per i piloti, che devono trovare il limite ad ogni curva senza eccederlo, e per gli ingegneri, impegnati a studiare il giusto bilanciamento tra efficienza aerodinamica e massima deportanza. Un circuito che non ammette distrazioni e che regala sempre grandi emozioni. Per la nona volta nella sua storia, il Baku City Circuit è pronto ad ospitare un altro weekend di corse, al termine del quale verrà incoronato il nuovo Re di Baku. Signore e signori, benvenuti in Azerbaijan, la “Terra del Fuoco”.

 DA MONZA A BAKU: IL CIRCUS TORNA IN CITTÀ  

Il circus della Formula 1 torna in azione dopo una piccola pausa di una settimana. Dall’Italia, dove abbiamo vissuto lo splendido weekend di Monza, ci siamo spostati ai confini dell’Europa, per un appuntamento ormai diventato un classico di questi ultimi anni, appuntamento sempre molto atteso, perché garanzia di spettacolo e colpi di scena a non finire. Dopo Jeddah, Miami e Monaco, ci prepariamo al ritorno della Formula 1 nei centri abitati, nel quarto circuito cittadino della stagione. Il Baku City Circuit ospita l’8° Edizione del Gran Premio d’Azerbaijan, 17° round del Campionato del Mondo di Formula 1 2025, ultimo appuntamento europeo del mondiale.

Come sempre, la McLaren è la grande favorita del weekend e potrebbe già domenica festeggiare il mondiale, ma a Baku, ormai lo abbiamo imparato, è inutile fare pronostici, perché può succedere davvero di tutto. Riuscirà qualcuno, come ha fatto Max Verstappen in Italia, a rovinare la festa ai “papaya boys”?

 UFFICIALI LE SEI SPRINT DEL 2026: TRA CONFERME, NOVITÀ E RITORNI AL PASSATO

Martedì 16 settembre la Formula 1 ha ufficializzato il calendario Sprint della stagione 2026. Saranno sempre sei i weekend che ospiteranno il format della gara breve, come ormai dal 2023, ma per quanto riguarda i Gran Premi interessati ci sono delle grandi novità, oltre che alcune conferme e dei piacevoli ritorni al passato. La Sprint caratterizzerà i weekend di Cina, Miami, Canada, Gran Bretagna, Olanda e Singapore.

Il ritorno al passato è rappresentato, quindi, dalla Gran Bretagna: Silverstone è stata teatro della prima Sprint nella storia della Formula 1, nel 2021; si era trattato di un fine settimana molto speciale, considerando che Silverstone, come ben sappiamo, è stata la culla di questo sport, ospitando il primo Gran Premio del 1950.

Cina e Miami sono, invece, delle conferme: a Shanghai la Sprint si corre dal 2024, e sarà quindi il terzo anno consecutivo; a Miami si disputa dal 2023, e la gara breve della Florida è stata riconfermata per il quarto anno consecutivo.

Rappresentano delle novità assolute nel calendario Sprint il Canada, l’Olanda e Singapore: in questi circuiti la gara breve non si è mai corsa. Se il Circuit Gilles Villeneuve di Montréal, per il suo layout, è sicuramente adatto per questo tipo di eventi, la scelta di Olanda e Singapore può far storcere il naso a qualcuno, considerando la tortuosità di questi circuiti, soprattutto Zandvoort, dove i sorpassi sono un po’ complicati (ne sa qualcosa Leclerc!). Per quanto riguarda l’Olanda, la scelta è stata sicuramente influenzata dal fatto che quella del 2026 sarà l’ultima presenza della Formula 1 a Zandvoort e, anche per una questione economica, più il weekend è ricco di eventi meglio è. La Sprint a Singapore, invece, potrebbe regalare tanto spettacolo, grazie alle recenti modifiche al layout del circuito, e grazie anche al fatto che le sessioni di qualifica a Marina Bay sono sempre esaltanti.

Guardando il calendario Sprint 2026, fa sicuramente notizia l’assenza della tappa del Brasile. Fin dal 2021, anno dell’introduzione del format, l’Autòdromo José Carlos Pace di Interlagos ha ogni anno ospitato la gara breve; questo circuito è infatti, probabilmente, il più adatto per l’evento Sprint, in quanto, grazie alla sua conformazione, ha sempre regalato corse spettacolari. Sicuramente tornerà in futuro come teatro di un weekend Sprint, perché questa combinazione è, senza dubbio, vincente.

In questi giorni, oltre all’annuncio delle nuove Sprint, sono circolati sul web anche dei rumours sul 2027, stagione in cui ci potrebbero essere alcune grosse modifiche riguardo le Sprint. Si sta parlando di un probabile incremento del numero di questi eventi, dai 6 attuali ai 10-12 nell’arco di una stagione (in sostanza, un raddoppiamento), e anche della possibilità di utilizzare il metodo della griglia invertita (presumibilmente solo per la top 10), in modo da rendere le Sprint ancora più spettacolari. Ma, per il momento, nulla è ancora ufficiale in ottica 2027.

 SUPER MAX AL NURBURGRING: SI APRE LA STRADA DEL GT

Subito dopo la vittoria del Gran Premio d’Italia, Max Verstappen è volato in Germania. Cosa ci sarà di speciale, starete pensando, sarà un semplice viaggio di piacere, no? Sbagliato! Ma secondo voi, Max può vivere lontano dalle corse? Assolutamente no! E infatti, il buon Verstappen ha avuto una meta ben precisa: Nurburgring Nordschleife, l’”Inferno Verde”, uno dei circuiti più leggendari della storia dell’automobilismo.

Tornando un po’ indietro nel tempo, vi ricordo che, nel weekend tra Miami ed Imola, Verstappen era andato al Nurburgring, sotto lo pseudonimo di “Franz Hermann”, per fare dei test in pista su una Ferrari 296 GT4, di proprietà del team “Verstappen.com” (sì, Max ha un team di GT). E nemmeno a dirlo, indovinate un po’? Max ha fatto registrare il record della pista al terzo giro lanciato (questo la dice lunga su che razza di pilota è Verstappen!). Ma, al di là del record, il fatto importante è che Max si è divertito un mondo a guidare quella vettura GT, tanto che, quello che avrebbe dovuto essere soltanto un test, si è trasformato in una grande opportunità per l’olandese.

Nel weekend tra Monza e Baku, infatti, Max si trovava al Nurburgring con l’obiettivo di ottenere la “DMSB Permit Nordschleife”, una licenza che ha due livelli: un livello “B”, che consente di correre al Nurburgring con vetture GT4, e un livello “A”, grazie al quale si può correre con le GT3. A Max, ovviamente, interessava il livello A, dato che per il suo team corrono vetture GT3.

Per ottenere la licenza di livello A, però, il campione olandese non ha ricevuto nessuna deroga: ha dovuto passare un test scritto sulle regole di pista specifiche per il Nurburgring, ha dovuto compiere dei giri di pista dietro un istruttore e, infine, ha dovuto disputare due gare, il tutto al volante di una Porsche Cayman GT4 depotenziata. Sabato 13, Max, dopo aver conquistato la pole position di categoria, ha disputato la prima gara, completando tutti i giri richiesti, mentre non ha potuto prendere parte alla seconda, perché il suo compagno di squadra è stato autore di un incidente. In teoria, quindi, Verstappen non avrebbe dovuto ottenere la licenza; ma, visto che stiamo parlando di Max Verstappen, non l’ultimo arrivato nel mondo del motorsport, la commissione che rilascia i permessi si è riunita e Max ha ottenuto la licenza. Ciò significa che, quando vorrà, l’olandese potrà partecipare ad una gara della NLS (Nurburgring Endurance Series), al volante di una GT3.

Ora, tutto questo ci dice qualcosa sul futuro della carriera di Verstappen? L’olandese sta preparando l’addio alla Formula 1 per dedicarsi full-time al GT? Ovviamente, questa è soltanto una speculazione per il momento: è vero che Max ha dichiarato più volte di non essere interessato agli eventi extra-pista che la Formula 1 organizza, ma è anche vero che lui ama correre in Formula 1 e non è certamente stanco di farlo. Certo è che i campionati e le gare GT, che per ora sono una specie di hobby per l’olandese, potrebbero rappresentare il futuro della sua carriera, quando un giorno deciderà di lasciare per sempre il circus.

 LA MCLAREN PREPARA LA FESTA: WOKING SUL TETTO DEL MONDO

Ma ora torniamo a parlare del weekend in corso, perché c’è un aspetto importantissimo da sottolineare. A Baku, la McLaren ha l’occasione di chiudere matematicamente i giochi per il titolo, conquistando il Campionato del Mondo Costruttori con sette Gran Premi di anticipo; la McLaren eguaglierebbe, così, il record assoluto ottenuto da sé stessa nel 1988. Questo dimostra ancor di più quanto il team di Woking abbia dominato in lungo e in largo il 2025.

La McLaren si laurea Campione del Mondo Costruttori questo weekend se: guadagna almeno 9 punti sulla Ferrari, non perde più di 12 punti dalla Mercedes e più di 33 dalla Red Bull.

Per riuscire nell’impresa senza preoccuparsi delle posizioni di arrivo degli avversari, alla McLaren serve ottenere una doppietta o, al massimo, un primo e un terzo posto: risultati più che pronosticabili.

Per Woking sarebbe il 10° titolo costruttori della sua storia, a 51 anni di distanza dal primo del 1974, ottenuto con la coppia Fittipaldi-Hulme (il brasiliano vinse anche il secondo e ultimo titolo piloti della sua carriera), il secondo consecutivo dopo quello del 2024, e il secondo della gestione Stella-Brown, ovviamente sempre con Oscar Piastri e Lando Norris al volante.

La speranza di tutti gli appassionati di Formula 1 è che, dopo aver messo definitivamente in cassaforte il titolo costruttori, il team lasci Piastri e Norris finalmente liberi di lottare per la conquista del titolo piloti, senza intervenire troppo pesantemente sull’andamento delle gare, come già è successo, per esempio, in Austria e in Italia. Ricordiamo, inoltre, che sia Oscar sia Lando vanno a caccia del loro primo titolo piloti in carriera: chi trionferà, priverà dello scettro mondiale e del numero 1 sulla scocca niente meno che Franz Herm… ehm, scusate, Max Verstappen!

 LA SCELTA DI PIRELLI E GLI AGGIORNAMENTI TECNICI PER BAKU

A Baku la Pirelli ha portato le mescole più soffici della gamma: C4, C5 e C6. La C6 torna in pista per il quarto weekend stagionale, dopo Imola, Monaco e Canada; la dovremmo vedere più avanti anche a Singapore e Las Vegas. Vedremo come si comporterà la nuova mescola, dato che ad Imola e a Monaco non era stata poi così tanto convincente. Baku, tuttavia, potrebbe essere il weekend migliore per la C6, grazie alla quasi totale assenza di curve in appoggio.

In Azerbaijan, pochi team hanno portato aggiornamenti alle monoposto, e la maggior parte di essi sono adattamenti al circuito; in particolare, prese d’aria aggiuntive per evitare il surriscaldamento eccessivo del motore (che sui lunghi rettilinei di Baku viene sollecitato parecchio). Questo tipo di aggiornamenti sono presenti sulla Ferrari e sulla Racing Bulls.

La Red Bull introduce delle modifiche ai corner ruota posteriori, ritoccati nella loro geometria con l’obiettivo di ricercare più carico aerodinamico e far lavorare meglio il fondo vettura.

La Mercedes porta, invece, una nuova specifica dell’ala anteriore, con corde dei flap più ridotte per cercare un miglior bilanciamento della monoposto.

 LE ASPETTATIVE PER IL WEEKEND DI BAKU: MCLAREN A CACCIA DELLA GLORIA, MA C’È QUALCHE SPERANZA PER GLI ALTRI

Arriviamo da un weekend, quello di Monza, in cui la McLaren non è stata la vettura da battere, e, anzi, ha subìto un vero e proprio dominio da parte della Red Bull di Verstappen, che in gara non ha avuto rivali. Il Baku City Circuit è, naturalmente, molto diverso dall’Autodromo Nazionale di Monza, ma anche esso, per la sua conformità, non dovrebbe esaltare nessun punto di forza della MCL39. Rettilinei infiniti, curve secche e lente, quasi totale assenza di curve in appoggio: questo è il terreno di caccia dove la McLaren soffre un po’ di più rispetto al solito e lascia qualche speranza agli avversari. Attenzione però: la McLaren rimane comunque la favorita del weekend, a maggior ragione se ha come obiettivo quello di chiudere i conti mondiali. Per quanto riguarda i piloti, beh, speriamo di vederli lottare per davvero questa volta. Oscar Piastri l’anno scorso fece una gara stratosferica qui (a prescindere dal “mini-DRS”) battendo con grande classe Leclerc, che sappiamo essere uno specialista di questo circuito. Lando Norris, lo diciamo anche questo weekend, è obbligato a stare davanti a Piastri e, se possibile, a vincere la gara per tenere viva la lotta mondiale: se Oscar dovesse vincere anche questa gara, la situazione comincerebbe a farsi un po’ dura per Lando.

Ma parliamo anche degli altri team, che potrebbero approfittare di qualche passo falso dei “papaya boys”. Vedendo anche le prestazioni di Monza, non possiamo non considerare la Red Bull, una monoposto molto efficiente nei rettilinei. Conosciamo la straordinaria capacità degli ingegneri di Milton Keynes di trovare l’assetto perfetto durante il weekend, e poi il resto è affidato al talento di Verstappen, che non smette mai di sorprenderci con le sue magie. Attenzione anche a Tsunoda perché, dopo il brutto weekend di Monza, è obbligato a reagire: la stagione sta per terminare e il suo futuro è incerto.

Storicamente, la Ferrari è sempre andata forte in Azerbaijan: le curve secche e i rettilinei sono sempre piaciuti alle monoposto Rosse degli ultimi anni, e piacciono anche a questa SF25. C’è, però, un aspetto che potrebbe andare contro Maranello: l’asfalto di Baku è sconnesso, presenta avvallamenti e bump che renderanno complicata la gestione dell’usura del plank, e la Ferrari potrebbe essere costretta a correre con un’altezza da terra maggiore rispetto agli avversari. Per quanto riguarda i piloti, Leclerc è, probabilmente, il pilota che va più forte a Baku. Adora questo circuito, è reduce da quattro pole position consecutive e ha tanta, tantissima, fame di vittoria. Hamilton, invece, deve dare un segnale, una svolta alla sua stagione: battere Leclerc su questo circuito è utopia, ma deve provarci. D’altronde, è un sette volte Campione del Mondo: ci si aspetta sempre tanto da lui, giustamente.

La Mercedes rappresenta invece un’incognita per questo weekend. Potrebbe andare bene, come soffrire tanto: molto dipenderà anche dalle temperature ambientali. Su Russell, onestamente, c’è poco da dire: è sempre là, costante, non commette errori, alla minima occasione risponde sempre presente. George è fortissimo, uno dei piloti migliori del momento, ma il mezzo non lo supporta. Un podio per lui sarebbe un grande risultato. Antonelli, invece, è obbligato a completare un weekend pulito, senza errori compromettenti. Questo è un periodo complicato per Kimi, lo sappiamo, e i risultati di inizio stagione sembrano ormai lontani. Ma più che di risultati, Kimi adesso ha bisogno di concretezza e stabilità, e, soprattutto, ha bisogno di ritrovare fiducia nella monoposto. Non importa se al traguardo sarà 7° o 8°: è fondamentale che completi un weekend pulito; fondamentale per la squadra, ma soprattutto per lui.

Per quanto riguarda i team di metà classifica, la Williams potrebbe ancora essere protagonista; dovrà essere un weekend full attack per Sainz, per dare una svolta alla sua deludente stagione. Attenzione anche alla Sauber e alla Racing Bulls, mentre l’Alpine, molto probabilmente, sarà chiamata ad un altro weekend di sofferenza per via dei lunghi rettilinei.