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Gran Premio d'Austria 2025: il post gara.

Di Giovanni Nulchis

INTRODUZIONE

Al Red Bull Ring è Lando Norris a dettare legge. Dopo il disastro del Canada, il britannico si prende una bella rivincita, portando a casa un weekend impeccabile. Perfetto in qualifica, con la conquista di una pole position stellare, e perfetto in gara, quando ha resistito e risposto con grande maestria a tutti gli attacchi di Oscar Piastri. Mentre la McLaren torna a dominare su tutti, la Ferrari si prende il ruolo di seconda forza, grazie ad un fine settimana dove tutto è stato eseguito in modo perfetto. Gli aggiornamenti al fondo hanno di certo aiutato, ma bisogna aspettare altri circuiti per valutare la loro effettiva efficacia. Chi esce con le ossa rotte da Spielberg sono la Mercedes e la Red Bull, entrambe coinvolte in un incidente ad inizio gara che ha messo fuori gioco Verstappen e Antonelli. Russell riesce quantomeno a chiudere in top 5, mentre Tsunoda sembra ormai entrato in una crisi profonda. Grande weekend anche per Lawson, finalmente competitivo con la sua Racing Bulls, e per Bortoleto, che coglie i primi punti della sua carriera con una Sauber davvero rinata.

Benvenuti al Post Gara della 38° Edizione del Gran Premio d’Austria, in scena sul Red Bull Ring di Spielberg nel pomeriggio soleggiato di domenica 29 giugno 2025.

PARLA LA PISTA

PROVE LIBERE.

Nella FP1 scendono in pista due rookies: Alexander Dunne con la McLaren, al posto di Norris, e Dino Beganovic con la Ferrari, al posto di Leclerc. Nel primo run, sono tutti in pista con gomme hard o media; solo Dunne monta le soft. Sulla sua McLaren ci sono anche dei rastrelli, per fare delle prove di comparazione con la nuova ala anteriore. Rastrelli anche sulla Ferrari di Hamilton, per verificare la bontà degli aggiornamenti. Nella prima parte della sessione, le due Mercedes e Verstappen si dimostrano subito velocissimi, mentre la McLaren rimane ancora lontana dalle migliori prestazioni. Hamilton, intanto, ha problemi al cambio: la sua sessione sarà un continuo entrare e uscire dai box e i suoi tempi non saranno mai davvero competitivi. Russell chiude la FP1 con il miglior tempo, davanti a Verstappen e Piastri. Dunne, con un gran giro, sorprende con il 4° tempo, subito dietro Piastri, così come Gasly, 5° con l’Alpine, e Bortoleto, 6° con la Sauber, mentre Hamilton è solo 9°. Durante la breve simulazione di passo gara, sembra esserci un grande equilibrio tra i top team, inclusa la Ferrari; ottimo anche il passo di Bortoleto, che dimostra che la soft può essere una gomma da gara.

In vista della FP2, la Ferrari sostituisce il cambio nella vettura di Hamilton, mentre la McLaren promuove la nuova ala anteriore. Durante i primi run, McLaren e Mercedes dettano il passo, ma Leclerc non è lontano. Molto veloce anche l’Aston Martin, soprattutto con Stroll, mentre Hamilton non è contento del suo setup e dice di non avere passo. Fin dai primi giri, Norris è molto veloce e sembra a suo agio tra le curve di Spielberg. Nella simulazione di qualifica piazza, infatti, il miglior tempo davanti a Piastri, un 1-2 papaya che fa tremare gli avversari. Verstappen è 3°, lontano mezzo secondo dal tempo di Piastri, davanti a Stroll, Leclerc e Russell. Ottimo Tsunoda con il 7° tempo, stabile nelle posizioni top per tutta la sessione, davanti a un fantastico Bortoleto, Alonso e Hamilton. Deludono le Alpine e le Williams, abbondantemente fuori dalla top 10. Durante la simulazione di gara, la McLaren vola, con tempi molto veloci e costanti, soprattutto con Norris, ma, a differenza degli scorsi weekend, non infligge distacchi pesanti alla concorrenza diretta. Leclerc tiene un buon passo con la Ferrari.

Dopo aver ottenuto riscontri positivi nella giornata di venerdì, la Ferrari promuove il nuovo fondo anche per il resto del weekend. Nella FP3, come di consueto, l’attività principale è la simulazione di qualifica. La Red Bull è l’unico team a provare un long run, con Verstappen che tiene un passo molto veloce e costante con la gomma hard. Danno ottimi segnali Hamilton, non lontano dai tempi di Leclerc, e Tsunoda, ancora costante in top 10. Si confermano in forma Stroll e Bortoleto, con una Sauber che può ambire alla top 10. Negli ultimi minuti, le McLaren mettono tutti d’accordo, con un 1-2 che le candida al ruolo di favorite per la qualifica. Verstappen e Leclerc, però, non sono così lontani, mentre Hamilton conferma la bontà della Ferrari con il 5° tempo. Seguono le due Mercedes, ancora un ottimo Stroll, 8°, Tsunoda e Bortoleto. Deludono, invece, le Williams e le Alpine, lontane dalla top 10.

 QUALIFICHE.

Nella Q1 la McLaren detta il passo, con un Norris irraggiungibile seguito a distanza da Piastri. Sono velocissime le due Racing Bulls e la Sauber di Bortoleto, mentre le Mercedes faticano un po’ e solo negli ultimi secondi si salvano da una clamorosa eliminazione in Q1. Colapinto accede alla Q2, mentre vengono eliminati: Stroll, Ocon, Tsunoda (disastro, solo 18°), un deludente Sainz e Hulkenberg, sorprendentemente solo ultimo.

In Q2, per la prima volta in stagione, la Ferrari riesce a salvare un set di gomme soft, in modo da averne due a disposizione per la Q3. L’eroe della Q2 è Bortoleto, che compie un mezzo miracolo portando la Sauber in Q3 (è il primo brasiliano ad accedere alla Q3 dopo otto anni). Anche Gasly raggiunge la terza manche, così come un fantastico Lawson, finalmente veloce dopo non pochi weekend di sofferenza. Vengono eliminati: Alonso, Albon, Hadjar, Colapinto e Bearman.

Nel primo tentativo della Q3, Norris fa segnare ancora il miglior tempo, ma alle sue spalle non c’è Piastri, bensì un fantastico Leclerc. Hamilton è 4°, davanti a Russell e Verstappen. Nel secondo tentativo, Norris è devastante: con un giro perfetto si migliora di tre decimi. Piastri, invece, non è così efficace, tanto che il suo tempo non è sufficiente a battere quello di Leclerc.

Norris conquista così la sua 13° pole position in carriera, la prima in Austria. Leclerc arpiona la prima fila per la terza volta in stagione, dopo quelle del Bahrain e di Monaco. In 3° posizione resiste il tempo di Piastri.

Seguono Hamilton (al suo miglior risultato in qualifica con la Ferrari), Russell, un magico Lawson, 6° con la Racing Bull, Verstappen, solo 7°, un fantastico Bortoleto, 8° con la Sauber, Antonelli e Gasly.

 GARA.

Scelta gomme: in top 10, solo Gasly è su soft, gli altri partono con gomma media. La soft viene scelta anche da Hadjar, Colapinto, Bearman e Hulkenberg.

A causa di un problema ai freni, Sainz è costretto al ritiro già prima della partenza. La gara viene accorciata di un giro perché viene effettuato un extra formation lap.

Al via Norris scatta bene e tiene la leadership, mentre Piastri riesce a superare subito Leclerc e stabilire così l’1-2 papaya. Russell prende la 4° posizione su Hamilton, ma il ferrarista gli restituisce il sorpasso con una grande manovra all’esterno di curva 6. In curva 3 Antonelli manca il punto di staccata e perde il controllo della sua Mercedes, centrando in pieno l’incolpevole Verstappen: è ritiro per entrambi e per Kimi sono tre posizioni di penalità in griglia per la prossima gara, oltre a due punti persi sulla superlicenza.

Il primo stint della gara è testimone di un duello bellissimo tra i due piloti McLaren, con Piastri che rimane incollato a Norris e sfrutta il DRS per tentare il sorpasso. All’11° giro, Piastri ci prova prima alla curva 3 e poi alla 6, ma Norris resiste e tiene il comando. Tre giri dopo, Piastri ci riprova in curva 4 e per poco non combina un disastro, perché sfiora la posteriore destra della vettura di Norris. A questo punto il team interviene, intimando ad Oscar di non prendersi troppi rischi. Dietro, intanto, Bortoleto supera Gasly per una splendida 7° posizione, mentre Albon si ritira per un problema al motore: disastro clamoroso per la Williams.

Con la prima danza dei pit stop, la McLaren decide di separare i due piloti, fermando Norris due giri prima di Piastri, in modo che Lando abbia un po’ più di margine. Dietro di loro, la situazione rimane identica, con Russell che, a causa di un po’ di traffico, perde molto tempo rispetto alla coppia Ferrari. Tsunoda, intanto, entra in contatto con Colapinto in un tentativo di attacco spedendolo in testa-coda: per il giapponese saranno 10 secondi di penalità. Grazie a una grande strategia, Hulkenberg è riuscito a risalire fino alla zona punti: la Sauber ora si trova con entrambi i piloti in top 10.

Nello stint centrale di gara, Piastri, a suon di giri record, recupera sempre più terreno su Norris, ma il britannico è bravo a tenere sotto controllo il suo vantaggio. Al termine del secondo giro di soste, Norris ha tre secondi di margine su Piastri, il quale, viene rallentato parecchio da due doppiati. Oscar, però, crede ancora nella possibilità di battere Norris e, negli ultimi giri, anche con un pizzico di fortuna in più di Lando nei doppiaggi, riesce a recuperare tutto lo svantaggio, ma ormai la bandiera a scacchi si avvicina.

Al penultimo giro, mentre Lawson è ormai sicuro della sua 6° posizione, si accende la battaglia per la 7° posizione tra Bortoleto e Alonso, con il leone spagnolo che riesce ad avere la meglio sul giovane brasiliano. In zona punti, nel frattempo, è salito anche Ocon con la sua Haas.

Lando Norris vince così, per la prima volta in carriera, il Gran Premio d’Austria, conquistando la sua 8° vittoria in carriera, ottenuta dopo un weekend perfetto. Piastri regala alla McLaren la quarta doppietta stagionale, mentre Leclerc riporta la Ferrari sul podio per la quarta volta in questo 2025.

Seguono Hamilton, Russell, Lawson, Alonso, Bortoleto, Hulkenberg, con una fantastica Sauber, e Ocon, ancora a punti nonostante la qualifica disastrosa.

 I TOP DEL WEEKEND

 

1.     LANDO NORRIS

Lando Norris è un pilota che vive di up & down clamorosi. Due settimane fa, in Canada, ha combinato un disastro con un tentativo di sorpasso insensato, mentre questo weekend è stato a dir poco impeccabile.

Al Red Bull Ring Norris è sempre andato dannatamente veloce, nel 2020 ha anche conquistato il suo primo podio in carriera, e anche quest’anno ha dimostrato come questo circuito si adatti perfettamente al suo stile di guida.

Per tutto il fine settimana è stato costantemente più veloce di Piastri, e quando Oscar sembrava potersi avvicinare alle sue prestazioni, incrementava il suo passo. In qualifica è stato stellare, una pole position devastante per tutti, e in gara è stato estremamente solido e intelligente nel tenere a bada gli attacchi di Piastri, per conquistare una fantastica vittoria.

Lo abbiamo detto dopo il trionfo di Monaco, lo ripetiamo anche in questa occasione: tutti questi weekend, in cui Norris estrae tutto il suo talento e vince, potrebbero rappresentare una svolta per il suo campionato. Sta a lui trovare costanza nei risultati, evitando di cadere in errori banali, come quello di Montréal.

2.     FERRARI

Il weekend della Ferrari in Austria è stato estremamente positivo. Personalmente non so quanto abbia influito il fattore pista, un circuito stop&go con poche curve veloci, ma è innegabile che il fondo nuovo abbia portato qualche beneficio. La bontà della SF25 su questo circuito si evince anche dal fatto che Hamilton è andato finalmente forte questo weekend, più vicino del solito alle prestazioni di Leclerc.

Entrambi hanno fatto un ottimo lavoro sia in qualifica che in gara, supportati anche da un team impeccabile nella strategia e nei pit stop. La Ferrari è stata costantemente la seconda forza per tutto il fine settimana, abbondantemente davanti alla Mercedes e addirittura in grado, in qualifica, di battere una McLaren, nonostante in gara i piloti siano sempre costretti a fare “lift and coast” per preservare lo skid block e altri componenti.

Si cercano conferme nei prossimi weekend, quando si andrà in circuiti sulla carta meno favorevoli, in attesa di vedere se la nuova sospensione posteriore che debutterà in Belgio risolverà il problema di poca rigidezza al retrotreno.

 3.     GABRIEL BORTOLETO

La Sauber si conferma in grande crescita: dopo gli aggiornamenti di Barcellona, in tre circuiti diversi è riuscita sempre a portare a casa dei punti, un obiettivo impensabile da raggiungere ad inizio stagione. In Austria tra i due piloti il migliore è stato Gabriel Bortoleto, che forse per la prima volta mette in mostra tutto il suo talento.

Il weekend del rookie brasiliano è stato stellare: costantemente in top 10 in tutte le sessioni di prove libere, in qualifica riporta il Brasile in Q3 dopo sette anni (Felipe Massa, Abu Dhabi 2017), con uno splendido 8° tempo, facendo una grossa differenza nei confronti di Hulkenberg. In gara, poi, è un mago: solido e costante nel passo, non commette il minimo errore. Solo nel finale si arrende alla maggior esperienza di Alonso (che è anche il suo manager), ma taglia il traguardo comunque 8°, cogliendo i primi punti della sua carriera: non male per un rookie al volante di una Sauber! Gabriel è diventato il più giovane brasiliano ad andare a punti in Formula 1.

Grande gara, comunque, anche per Nico Hulkenberg, da 20° a 9°, a conferma di una Sauber veramente forte.

 4.     LIAM LAWSON

Finalmente, dopo un inizio di stagione molto complicato, è arrivato per Lawson un weekend positivo. Un weekend dove ha fatto quello che ci aspettavamo facesse: stare davanti ad Hadjar, sfruttando la sua maggior esperienza.

In Austria Liam si è trovato subito a suo agio con la sua Racing Bulls, ma il gran colpo l’ha giocato in qualifica, raggiungendo il Q3, a differenza di Hadjar, e qualificandosi in una clamorosa 6° posizione, addirittura davanti alla Red Bull di Verstappen.

In gara ha poi tenuto un gran passo, poco più lento rispetto a quello di Russell, dimostrandosi nettamente il migliore del centro gruppo e riuscendo per giunta a non farsi doppiare.

Insomma, un weekend davvero forte per il giovane neozelandese, che speriamo possa rappresentare una svolta per la sua stagione, fino a qui abbastanza deludente.

 

I FLOP DEL WEEKEND

 

1.     MERCEDES

Dopo il grande trionfo di Montréal, la Mercedes in Austria ha deluso le aspettative, con prestazioni da quarta forza in pista. Incredibile questo cambiamento drastico di performance da un weekend all’altro: quando le temperature sono alte e il circuito presenta curve ad ampio raggio, la W16 va in crisi. Addirittura, a Spielberg è risultata essere più vicina al centro gruppo, piuttosto che agli altri top team, soprattutto in gara.

In qualifica, Russell riesce quantomeno a centrare la 5° posizione, battendo Verstappen, ma il team sbaglia il timing di uscita di Antonelli e il bolognese non riesce a completare il suo ultimo giro, qualificandosi solo 9°.

In gara, Kimi commette un grave errore, compromettendo subito la sua corsa e anche quella dell’incolpevole Verstappen, mentre Russell prova a tenere il ritmo di Hamilton, ma la sua Mercedes è nettamente inferiore rispetto alla Ferrari e da metà gara in poi viaggia praticamente nella terra di nessuno. Al traguardo accusa un ritardo enorme dalla Ferrari di Hamilton, più di venti secondi, e ha un vantaggio di soli cinque secondi su Lawson.

 2.     YUKI TSUNODA

Mi dispiace che Yuki sia ormai diventato una presenza fissa nella sezione FLOP, ma non possiamo fare altrimenti dopo questo ennesimo weekend nero. Il giapponese è ormai entrato nella famosa crisi che affligge chiunque si sieda nel secondo sedile Red Bull e si trovi alla guida di una monoposto di certo non competitiva e per di più basata esclusivamente sullo stile di guida di Verstappen.

Quello di Spielberg è stato il weekend peggiore per il giapponese da quando guida al fianco di Max, perché oltre alle prestazioni impresentabili (costantemente tra gli ultimi in qualifica e in gara), ha commesso anche degli errori gravi che gli sono costati dieci secondi di penalità e due punti sulla superlicenza. L’ultima posizione al traguardo racconta di una crisi profonda e, forse, irreversibile.

Questo weekend ha comunque evidenziato in modo palese che, con Max fuori dai giochi, la Red Bull risulta essere una delle ultime forze in pista.

 3.     ALPINE

Per l’Alpine continua l’incubo della gara. In qualifica, tutto sommato, si difende bene: Gasly è spesso in Q3 e Colapinto sta cominciando a prendere confidenza con la monoposto, riuscendo con più facilità a superare la Q1.

Il vero problema arriva in gara. L’Alpine non ha passo, gestisce male le gomme e, nella mischia di centro gruppo risulta essere il team meno competitivo, ora che anche Sauber e Aston Martin hanno migliorato notevolmente le loro prestazioni. Il fatto che l’Alpine sia ancora in ultima posizione in classifica costruttori, abbastanza staccata dalla Sauber, non era affatto pronosticabile ad inizio stagione.

 4.     WILLIAMS

Anche la Williams ha combinato un bel disastro questo weekend. In qualifica, come in Canada, Sainz è stato molto deludente, rimanendo subito escluso in Q1 con un misero 19° tempo, mentre Albon è riuscito quantomeno ad entrare in Q2.

Ma la domenica è stato un giorno da crisi nera per la Williams. Sainz, ancor prima della partenza, si è dovuto arrendere ad un problema ai freni, mentre Albon non ha completato nemmeno metà gara per un guasto al motore, quando si trovava in un’ottima 6° posizione. Un disastro totale di affidabilità.

VERSO LA GRAN BRETAGNA

Cala il sipario, dunque, anche su questa 11° tappa del mondiale 2025. La McLaren, come previsto, è tornata a dominare dopo il “passaggio a vuoto” di Montréal, ma possiamo affermare con certezza che si è definitivamente accesa la sfida mondiale tra Piastri e Norris. Ora che Verstappen, dopo il ritiro in Austria, ha perso parecchi punti in classifica rispetto alla coppia papaya, i due possono concedersi di lottare seriamente per il titolo, come due veri avversari, rendendo molto interessante e avvincente un campionato potenzialmente noioso.

Il viaggio della Formula 1 in Europa non concede un attimo di pausa, e il prossimo weekend il circus tornerà in azione con un appuntamento dal sapore magico. A 75 anni dalla nascita della Formula 1, si torna lì dove nel 1950 tutto ebbe inizio. Il Silverstone Circuit è pronto ad ospitare la 76° Edizione del Gran Premio di Gran Bretagna, a casa di Lando Norris e della sua dominante e formidabile monoposto arancione papaya.