
Appuntamento con la Storia: Gran premio di Singapore 2008
IL
“CRASHGATE”: UNO SCANDALO FIRMATO RENAULT
PRIMA DELLA FORMULA 1: LE CORSE SULLA THOMSON ROAD
Domenica 28 Settembre 2008. Il Singapore Street Circuit ospita la 1° Edizione del Gran Premio di Singapore. Si tratta di una giornata storica per la Formula 1: a Marina Bay si corre il Gran Premio numero 800 della storia, e sarà anche il primo Gran Premio nella storia a svolgersi in notturna, nella magica notte di Singapore.
Le origini del motorsport a Singapore risalgono all’inizio degli anni ’60. La prima corsa si disputa nel 1961: è l’Orient Year Grand Prix, in scena sul Thomson Road Circuit, tracciato cittadino che si snoda sulla Thomson Road, importante strada statale della città. Dall’anno successivo fino al 1965, l’evento assume la denominazione di Gran Premio di Malesia, per poi cambiare in Gran Premio di Singapore, quando la città ottiene l’indipendenza dallo stato malese.
Durante questi anni, la competizione è riservata a vetture omologate per la Formula Libre e per la Formula 2 australiana. Il pilota più vincente è il neozelandese Graeme Lawrence, che trionfa dal 1969 al 1971 a bordo di McLaren, Ferrari e Brabham. Non mancano vincitori locali: Lee Hang Seng e Rodney Seow trionfano nelle prime due edizioni, rispettivamente con una Lotus e con una Merlyn.
L’ultima gara a Thomson Road si corre nel 1973, con vittoria della March guidata dall’australiano Vern Schuppan. I sette incidenti mortali avvenuti tra il 1961 e il 1973, in aggiunta alle conseguenze della Crisi di Suez, decretano il definitivo abbandono delle corse sulla Thomson Road e, in generale, a Singapore.
Per assistere al ritorno delle competizioni automobilistiche a Singapore bisogna aspettare ben 35 anni. Tra il 2004 e il 2008, la Formula 1 attraversa una fase di ampliamento dei propri confini. La volontà di far conoscere il brand e renderlo popolare in tutto il mondo spinge il patron Bernie Ecclestone a guardare con interesse ai Paesi asiatici. Il circus fa così il suo esordio in Bahrain, Cina e dal 2008 proprio a Singapore, in un nuovo circuito, il Singapore Street Circuit, sito a Marina Bay, che si snoda lungo le strade della città-Stato.
La scelta della corsa in notturna è dovuta a diversi fattori. In primis, le condizioni climatiche: a Singapore il clima è tropicale e presenta temperature molto elevate per tutto l’anno (la temperatura più bassa mai registrata è di 19°C e risale agli anni ’30). Inoltre, con la gara in notturna si sono voluti agevolare gli spettatori europei, che per via del fuso orario assisteranno alla gara nel primo pomeriggio. La scenografia notturna, infine, valorizza lo spettacolo di una città illuminata a giorno e avvolta da un’atmosfera davvero suggestiva.

IL SINGAPORE STREET CIRCUIT
Il Singapore Street Circuit è un circuito cittadino avveniristico, illuminato dall’impianto realizzato dall’azienda italiana Valerio Maioli Spa di Ravenna. È un tracciato estremamente tortuoso. Si snoda tra le strade della città-stato asiatica, con i lussuosi palazzi del centro abitato protetti dai muretti che delimitano il circuito.
Misura 5.073 metri, è da percorrere in senso antiorario ed è composto da 23 curve, di cui più della metà sono a 90°. I quattro rettilinei del tracciato invitano i piloti a sfrecciare a tutto gas, facendo però molta attenzione a non eccedere i limiti alla guida, perché poche sono le vie di fuga e i muretti non perdonano il minimo errore. A rendere il tutto ancora più frizzante è la presenza della “Singapore Sling” (curva 10), una chicane composta da tre curve in sequenza, dove i cordoli molto alti trarranno in inganno più di un pilota, dando vita a incidenti spettacolari.

IL CAMPIONATO 2008: FERRARI E MCLAREN DOMINANO LA SCENA
Archiviata la clamorosa “spy story” del 2007, nel 2008 tutta l’attenzione è rivolta allo spettacolo della pista. A farla da padrona sono sempre Ferrari e McLaren. Dopo un 2007 difficile a causa della relazione con l’esordiente Lewis Hamilton (che sfiorò clamorosamente il titolo mondiale al suo primo anno in Formula 1), Fernando Alonso lascia la McLaren per ricongiungersi di nuovo con Flavio Briatore e la Renault, speranzoso di ritrovare il team vincente che nel 2005 e nel 2006 gli aveva permesso di laurearsi Campione del Mondo. Come compagno di squadra, lo spagnolo avrà Nelson Piquet Jr., figlio del Campione del Mondo brasiliano Nelson Piquet. Al posto di Alonso, in McLaren arriva il finlandese Heikki Kovalainen, proveniente proprio dalla Renault.
Il campionato 2008 vede la sua alba in Australia, dove Hamilton stravince, mentre le Ferrari combinano disastri a non finire, con Felipe Massa ritirato e Kimi Raikkonen 8°. Maranello si rifà abbondantemente nelle quattro gare successive, con Raikkonen trionfante in Malesia e Spagna, e Massa in Bahrain e Turchia.
Massa e Hamilton si dimostrano i due piloti più costanti e veloci nel proseguo della stagione, spartendosi le successive cinque gare. L’unica eccezione è rappresentata dalla tappa del Canada, dove trionfa magicamente Robert Kubica con la BMW, a un anno dal terribile incidente proprio a Montréal. In Francia, quando vince Massa, Hamilton è solo 10°, mentre la situazione si capovolge a Silverstone, con una vittoria straordinaria del britannico sotto la pioggia e la 13° posizione del brasiliano. In Ungheria, Massa vede sfumare una vittoria scontata a tre giri dal termine, per un problema di motore: a trionfare è Kovalainen, per la prima volta in carriera. A Valencia e in Belgio vince Massa, mentre in Italia si assiste a una masterclass di Sebastian Vettel, giovane pilota tedesco che, al volante di una Toro Rosso settata in modo perfetto, domina sotto il diluvio di Monza: è il primo successo di una carriera che sarà leggenda.
Il Campione del Mondo in carica Raikkonen ha, invece, più difficoltà ad estrarre il massimo dalla sua Ferrari. Dopo il trionfo a Barcellona, conquista soltanto tre podi, in Turchia, Francia e Ungheria. I ritiri in Canada, Valencia e Belgio e le prestazioni mediocri nelle restanti gare lo estromettono, anche se non matematicamente, dalla lotta per il titolo. Anche la stagione di Kovalainen non è delle migliori, con tre ritiri e soltanto tre podi, in Malesia, Ungheria e Italia.
Alla vigilia del weekend di Singapore, la situazione in classifica vede Hamilton in testa al mondiale, ma con un solo punto di vantaggio su Massa. Raikkonen è 4°, dietro anche Kubica, mentre Kovalainen è addirittura 6°, alle spalle del tedesco della BMW Nick Heidfeld. La Ferrari comanda tra i costruttori, ma con soli 5 punti di vantaggio sulla McLaren e 17 sulla BMW. La battaglia è accesissima e avvincente, e a quattro gare dal termine il mondiale è più incerto che mai.

LE QUALIFICHE DI SINGAPORE: IL DISASTRO RENAULT E LA POLE DI MASSA
Il weekend di Marina Bay si apre con la sfida Ferrari-McLaren, anche se nelle seconde e terze libere Alonso piazza a sorpresa il miglior tempo, con un vantaggio prima di oltre un secondo e poi di sei decimi su Hamilton. I piloti, intanto, si lamentano di alcuni aspetti legati al circuito, come la qualità della pavimentazione, i cordoli troppo alti, l’asfalto accidentato e la pericolosità dell’entrata della pit lane.
In qualifica la Renault combina un clamoroso disastro: Piquet Jr. è solo 16°, escluso addirittura in Q1, mentre Alonso commette un errore in Q2 e resta 15°. Un risultato pessimo, considerata la tortuosità del circuito cittadino di Singapore.
Davanti non c’è storia: Massa domina e conquista una straordinaria pole position. Hamilton si piazza 2°, ma con un ritardo di sei decimi sul tempo di Massa. Raikkonen è 3° e condivide la seconda fila con la BMW di Kubica, mentre Kovalainen è 5° con la sua McLaren, davanti a una serie di quattro piloti tedeschi: Heidfeld (BMW), Vettel (Toro Rosso), Glock (Toyota) e Rosberg (Williams).
Le aspettative per la gara domenicale sono altissime: l’atmosfera magica della notte di Singapore promette di regalare tanto spettacolo. Nessuno, però, sa ancora che quella gara è destinata a diventare il centro di uno degli scandali più grandi nella storia della Formula 1.

LA GARA
Al termine del giro di formazione, un commissario in fondo alla griglia sventola la bandiera verde e i cinque semafori del Singapore Street Circuit si accendono uno ad uno a ritmo regolare, per poi spegnersi tutti insieme improvvisamente: è il via della 1° Edizione del Gran Premio di Singapore.
Massa scatta perfettamente dalla pole position e mantiene il comando davanti a Hamilton. Nelle retrovie sono poche le variazioni di posizione, mentre Kovalainen perde tre posizioni a causa di un contatto con Kubica. Le due Williams di Rosberg e Nakajima cercano di passare la Toyota di Trulli per la 9° posizione; ci riescono, così come Alonso alle loro spalle. Massa e Hamilton fanno inizialmente il vuoto rispetto a Räikkönen, che però, dopo qualche passaggio, incrementa il suo ritmo, riportandosi nella scia dell’inglese.
Al 13° giro la Renault chiama ai box Alonso per cambio gomme e rifornimento: una strategia un po’ strana, considerando che in genere chi parte dietro preferisce sempre allungare il più possibile il primo stint. Esattamente due giri dopo, al 15° giro, il colpo di scena: Piquet Jr., dopo aver rimbalzato sul muro della Raffles Avenue, che passa suggestivamente sotto le tribune, finisce in testacoda e va a collidere violentemente con le barriere. La direzione gara è costretta a mandare in pista la Safety Car: come d’incanto Alonso si trova nella condizione ideale, perché il regolamento impedisce di effettuare soste ai box in regime di Safety Car. Lo spagnolo, avendo già effettuato il suo pit stop, è virtualmente al comando della classifica di gara. Nico Rosberg e Robert Kubica, costretti dal fatto che stavano per terminare il carburante, entrano ai box quando la pit lane è ancora chiusa, ricevendo inevitabilmente una penalità per aver infranto il regolamento.
Quando rientra la Safety Car, il caos regna sovrano ai box, perché tutti effettuano la sosta. Felipe Massa è protagonista di uno sfortunato evento: alla ripartenza dal rifornimento, forse a causa del semaforo difettoso, trascina con sé la pompa della benzina, che era ancora agganciata alla vettura, spargendo carburante in pit-lane. Massa è costretto a fermarsi alla fine della pit-lane, rincorso dai suoi meccanici che tentano di staccargli il bocchettone con tutto il tubo della benzina.
Quando il brasiliano riparte è ultimo, mentre il suo compagno di squadra Kimi Räikkönen è terzultimo, rallentato dall'operazione di Massa: la gara della Ferrari è diventata un incubo. Al brasiliano verrà poi comminato un drive trough per unsafe release. Mentre Raikkonen si ritira dalla gara per un’uscita di pista alla “Singapore Sling”, dopo la danza dei pit stop Hamilton supera la Red Bull di Coulthard e sale 3°. Nei giri seguenti tenta più volte l’attacco a Rosberg, ma il tedesco protegge bene la 2° posizione. In tutto questo caos, Alonso è al comando della gara, indisturbato.
Al 61° giro cala la bandiera a scacchi sul Singapore Street Circuit: Fernando Alonso vince la 1° Edizione del Gran Premio di Singapore, favorito enormemente da quella Safety Car causata dall’incidente di Nelson Piquet Jr, il suo compagno di squadra. Il podio è completato dalla Williams di Nico Rosberg e dalla McLaren di Lewis Hamilton, mentre con la sua Ferrari Felipe Massa chiude solo in 13° posizione, ben lontano dalla zona punti.
Grazie a questi risultati, Hamilton allunga sul brasiliano in classifica, portandosi a sette punti di vantaggio, mentre la McLaren assume la leadership della classifica costruttori, con un punto di vantaggio sulla Ferrari.

LE CONSEGUENZE LEGALI DEL “CRASHGATE”
Il 30 luglio 2009 Nelson Piquet Jr. fa una deposizione alla FIA, nella quale ammette che la squadra gli aveva ordinato di schiantarsi per provocare l’entrata della Safety Car, indicandogli il giro e la curva in cui avrebbe dovuto farlo. Il 21 settembre 2009, il Consiglio Mondiale della FIA decide la squalifica a vita dalle competizioni motoristiche per Flavio Briatore, team manager della Renault, e una squalifica di 5 anni per Pat Symonds, direttore esecutivo del reparto motori della Renault, rei di avere ordinato a Nelson Piquet Jr. di schiantarsi alla curva 17, in quanto la mancanza della gru in quel punto del tracciato avrebbe reso possibile l'entrata della Safety Car, permettendo così ad Alonso di guadagnare parecchie posizioni e di vincere la gara. Inoltre, il team Renault viene squalificato per due anni ma con la condizionale, mentre non vi sono condanne né per Piquet Jr. né per Alonso.
Il 05 gennaio 2010, la radiazione a vita di Briatore viene annullata: il Tribunal de grande instance di Parigi dichiara non regolare il procedimento istruita dalla FIA. Quest’ultima, inoltre, è obbligata a risarcire i danni a Briatore. Il team manager italiano, comunque, non potrà fare ritorno nel circus della Formula 1 prima del 2013.
Nel marzo 2023 Bernie Ecclestone, direttore esecutivo della Formula One Management (FOM) fino al 2014, ammette che lui e Max Mosley (deceduto, ma all'epoca presidente della FIA) erano a conoscenza dell'imbroglio, ma scelsero di tacere per salvare la Formula 1 e i suoi valori sportivi da questo enorme scandalo. La realtà però è chiara: il Gran Premio di Singapore 2008 è stato volontariamente falsato, così come è stato falsato l’esito finale del mondiale; con l’annullamento di questa gara-truffa Felipe Massa sarebbe diventato Campione del Mondo 2008.
A distanza di 16 anni, il caso del Crashgate viene clamorosamente riaperto: nel marzo 2024, lo studio legale Vieira Rezende Advogados fa sapere tramite una nota che Felipe Massa ha presentato una causa nei confronti della F1, della FIA e della FOM presso l'Alta Corte di Londra. Il brasiliano rivendica il titolo di Campione del Mondo 2008. L’esordio di Singapore nel calendario della Formula 1 non poteva essere più spettacolare di così.

IL FUTURO DI SINGAPORE IN FORMULA 1
Dopo la rocambolesca e controversa prima edizione del 2008, il Gran Premio di Singapore viene confermato anche per le stagioni successive, diventando un appuntamento iconico e sempre molto atteso. Dal 2009, oltre quello di Singapore, anche il Gran Premio di Abu Dhabi va in scena di notte. A questi due eventi si sono aggiunti negli anni i Gran Premi di Bahrain (in notturna dal 2014), Arabia Saudita, Qatar e Las Vegas.
Il Singapore Street Circuit, durante gli anni, ha subìto diverse modifiche di layout. Le due principali sono quelle del 2013, quando viene eliminata la “Singapore Sling” a favore di una semplice curva a sinistra, e quelle del 2023, quando viene rimosso il tratto lento e tortuoso che andava da curva 16 a curva 19 (il tratto teatro del “crashgate”). Ora, un rettilineo collega direttamente curva 14 alla chicane che precede le ultime due curve. Con questa modifica, il circuito ora è composto da 19 curve e misura 4.940 metri. Pur mantenendo il suo carattere tortuoso, la pista è diventata molto più veloce e i sorpassi sono più semplici, grazie anche alla presenza di quattro zone DRS.
Il pilota più vincente nella storia del Gran Premio di Singapore è Sebastian Vettel, con cinque affermazioni, tre con la Red Bull e due con la Ferrari. Quella del 2019 è stata la sua ultima vittoria in carriera. Segue Lewis Hamilton, con quattro vittorie, tra cui spicca quella del 2018, ottenuta dopo aver conquistato una pole position extraterrestre. Fernando Alonso, dopo la vittoria del 2008, trionfa anche nel 2010 con la Ferrari, al termine di un duello molto intenso con la Red Bull di Vettel.
Nel 2020 e 2021, la Formula 1 non fa tappa a Marina Bay a causa della pandemia da Covid 19. Nel 2022, anno del rientro dell’evento in calendario, a trionfare è Sergio Perez con la Red Bull davanti alla Ferrari di Charles Leclerc, dopo una gara caratterizzata anche dalla pioggia.
Nel 2023, Carlos Sainz vince con la Ferrari (unica vittoria stagionale non firmata Red Bull) davanti a Lando Norris e Lewis Hamilton, attuando una strategia davvero geniale. Per proteggersi dalla cavalcata in rimonta delle due Mercedes, che dispongono di gomme estremamente più fresche, lo spagnolo rallenta appositamente per fornire a Norris il DRS, in modo da non dare la possibilità a Russell di attaccare il pilota McLaren. Questa è, senza dubbio, la vittoria più bella dello spagnolo fino ad oggi.
Ferrari, Mercedes e Red Bull, nell’albo d’oro, sono a pari merito a quota quattro vittorie. Seguono McLaren a quota 2 e Renault con l’unico trionfo del 2008. La McLaren è la detentrice del Gran Premio di Singapore: nel 2024 (gara che ha segnato il ritiro definitivo di Daniel Ricciardo dal mondo delle corse) Norris ha dominato in modo assoluto, evidenziando il fatto che il team di Woking era ormai definitivamente tornato al vertice della Formula 1.
