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Appuntamento con la Storia: Gran Premio di Spagna 1951

Di Giovanni Nulchis

ESORDIO IN SPAGNA: IL PRIMO MONDIALE DI FANGIO

 
LE PRIME CORSE AUTOMOBILISTICHE IN SPAGNA

Domenica 28 ottobre 1951. Il Circuit de Pedralbes ospita la 1° Edizione del Gran Premio di Spagna, 8° e ultimo round del Campionato del Mondo di Formula 1 1951.

Per risalire alle origini delle competizioni automobilistiche in terra spagnola dobbiamo tornare indietro nel tempo fino al 1908, quando si tiene la Copa Catalunya su un tracciato di 17 miglia costituito da strade pubbliche. Nel 1913, in un circuito improvvisato a Guadarrama, comune situato nelle vicinanze di Madrid, si svolge una prima edizione del Gran Premio di Spagna. Dopo quella prima gara, trascorrono dieci anni per una seconda edizione: il 28 ottobre 1923 sull’Autódromo de Sitges-Terramar, nel primo autodromo della Spagna, costruito dagli architetti James Masters e Josep Maria Martino, a vincere è il francese Albert Divo a bordo di una Sunbeam. L’evento, però, non viene riconfermato per gli anni successivi a causa di difficoltà economiche e logistiche; fino agli anni ’50 il circuito rimane ancora in attività con gare non particolarmente rilevanti, per poi essere completamente abbandonato.

Nel frattempo, dal 1946, si comincia ad utilizzare un nuovo circuito per le corse automobilistiche, il Circuit de Pedralbes. Sarà quest’ultimo ad ospitare, nel 1951, il primo Gran Premio di Spagna valido per il Campionato del Mondo di Formula 1.

 IL CIRCUIT DE PEDRALBES

Il Circuit de Pedralbes è un circuito cittadino che si snoda intorno al quartiere Pedralbes di Barcellona. Misura 6.316 metri e si compone di sei curve, tre delle quali a 90°, e cinque rettilinei di varia lunghezza, che percorrono delle celebri vie del quartiere. Il rettilineo principale si sviluppa lungo la Avenida del Generalissimo Franco, mentre gli altri quattro percorrono la Carretera de Cornella a Fogars de Tordera, la Avenida de la Victoria, il Paseo de Manuel Girona e il Calle de Numancia.

 IL CAMPIONATO DEL 1951: UN DOMINIO TUTTO ITALIANO

Dopo l’inaugurale Campionato del Mondo del 1950, conquistato da Nino Farina su Alfa Romeo, la Formula 1 prosegue la sua gloriosa storia. Il secondo Campionato va in scena dal 27 maggio al 28 ottobre 1951 sulla lunghezza di otto round, uno in più rispetto al 1950. Agli eventi già presenti nel 1950 si aggiunge, infatti, il Gran Premio di Spagna. Sarà l’ultima prova del mondiale.

Quello del 1951 è un mondiale estremamente importante sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista sportivo. La Ferrari, infatti, nel corso della stagione ha fatto debuttare una monoposto con motore aspirato, anziché compresso: è un’innovazione tecnologica talmente grande da rivoluzionare per sempre il mondo della Formula 1, perché segna il definitivo abbandono del motore compresso. L’aspetto sportivo più rilevante, invece, è che il mondiale in questione è testimone dell’ultima presenza in Formula 1 del costruttore francese Talbot-Lago e dell’Alfa Romeo (che, però, tornerà più avanti, negli anni ‘80).

La stagione è dominata dai team italiani. L’Alfa Romeo vince in Svizzera con il Campione in carica Fangio, davanti alla Ferrari di Taruffi e all’altra Alfa Romeo di Farina. In Belgio a trionfare è Farina, mentre in Francia Fangio e Fagioli vincono la gara con la guida condivisa. Ma a questo punto del mondiale la Ferrari trova competitività e mette in crisi la supremazia del Biscione: la Rossa conquista la sua prima storica vittoria in Formula 1 con Gonzàles in Gran Bretagna, mentre Ascari trionfa in Germania e a Monza. Fangio, intanto, è 2° a Silverstone e al Nurburgring, mentre in Italia è costretto al ritiro per il cedimento del motore della sua Alfa Romeo. Alla vigilia dell’appuntamento spagnolo, Ascari è in piena lotta per il titolo mondiale: sono solo due i punti che lo separano da Fangio in classifica. Più lontani sono Gonzàlez, Farina e Taruffi, rispettivamente a 6, 10 e 12 punti di distacco da Fangio.

 LE QUALIFICHE DI PEDRALBES: È LOTTA TRA BISCIONE E CAVALLINO RAMPANTE

L’attenzione di tutti gli appassionati e gli addetti ai lavori è catalizzata sulla sfida mondiale tra Fangio e Ascari. Fangio è ancora il leader della classifica, ma Ascari gode di un doppio vantaggio: la sua Ferrari, nelle ultime gare, si è dimostrata più competitiva delle Alfa Romeo; inoltre, a differenza di Fangio, ha già corso a Pedralbes nel 1950 una gara non valevole per il Campionato, tagliando il traguardo per primo.

In tutte le sessioni di prove, infatti, l’italiano non ha rivali. Ascari conquista la sua seconda pole position in carriera, con quasi due secondi di vantaggio su Fangio. Ferrari e Alfa Romeo si alternano nelle prime otto posizioni: Gonzàlez e Farina chiudono la prima fila, seguiti da Villoresi, de Graffenried, Taruffi e Bonetto.

È un dominio tutto italiano: le scuderie francesi Simca-Gordini e Talbot-Lago arrancano dalla 9° posizione in giù, staccate dal tempo pole di oltre 10 secondi.

 LA GARA

Nel pomeriggio della domenica a Pedralbes è tutto pronto per la disputa della 1° Edizione del Gran Premio di Spagna, sulla lunghezza prevista di 70 giri. Ascari contro Fangio: chi dei due vincerà la gara sarà Campione del Mondo 1951.

 Al via, Ascari tiene il comando, mentre Gonzàlez passa subito Fangio, che viene superato anche da Farina. La situazione sembra sorridere alla Ferrari, ma la gloria non dura per molto. Al 2° giro, infatti, Gonzàlez sbaglia e va in testa-coda: Farina e Fangio sono ora 2° e 3° e Ascari si ritrova da solo a combattere con le due Alfa Romeo.

Fangio ha un ritmo velocissimo e al 3° giro supera Farina, mettendosi all’inseguimento del rivale. Ascari cerca di resistere al ritorno dell’argentino, ma al 4° giro è costretto ad arrendersi. Fangio ribalta completamente la situazione dopo soli quattro giri: ora è leader della gara e, virtualmente, campione.

 Nei giri successivi, Ascari e tutti i suoi compagni di squadra soffrono di un degrado gomme elevatissimo: la Ferrari aveva scelto di correre questa gara con gomme di diametro più piccolo rispetto alle precedenti gare, e ora sta pagando in modo irrimediabile questa scelta. Tutti i piloti del Cavallino sono, infatti, costretti a una sosta ai box estremamente anticipata, nei primi dieci giri. Ora le Alfa Romeo occupano le prime quattro posizioni.

 Ascari è una furia quando torna in pista e si riporta subito in 3° posizione superando de Graffenried, ma commette un errore e scivola nella sabbia. Costretto ad un’ulteriore sosta ai box, riparte 7°: i suoi sogni di gloria sono ormai sfumati. Mentre Villoresi si ritira dalla gara per problemi di iniezione sulla sua Ferrari, Gonzàlez cerca di raddrizzare la giornata del Cavallino, ma Fangio è irraggiungibile e, dopo una sosta perfetta con rifornimento annesso, si invola verso il successo mondiale.

 Al 70° giro cala la bandiera a scacchi sul Circuit de Pedralbes: Juan Manuel Fangio vince la 1° Edizione del Gran Premio di Spagna con la sua Alfa Romeo, davanti alla Ferrari di José Froilàn Gonzàles e al suo compagno di squadra Nino Farina. Per l’Alfa Romeo si tratta della decima e ultima vittoria in Formula 1. Fangio è Campione del Mondo per la prima volta in carriera. Alberto Ascari, sconfitto, è 4°, dopo una gara disastrosa, davanti alle due Alfa Romeo di Felice Bonetto e Toulo de Graffenried. Il pilota milanese si rifarà alla grande vincendo i campionati del 1952 e del 1953, sempre a bordo della Ferrari.

IL FUTURO DELLA SPAGNA IN FORMULA 1

Dopo la prima edizione del 1951, il Circuit de Pedralbes torna ad ospitare il Gran Premio di Spagna nel 1954, quando la Ferrari si prende la rivincita con la vittoria di Mike Hawthorn. Per 12 anni la Formula 1 non fa più tappa nel Paese dei tori.

Nel 1967 torna il Gran Premio di Spagna, non più a Pedralbes, ma a Jarama, vicino Madrid. L’evento va in scena annualmente fino al 1981; Jarama si alterna con Montjuich, vicino Barcellona, come sede del GP fino al 1975, per poi rimanere sede fissa. Dopo una breve pausa, dal 1982 al 1985, si torna a correre in Spagna, ma questa volta sul circuito di Jerez de la Frontera; a Jerez, Senna e Prost ottengono due vittorie a testa, mentre Mansell una.

Nel 1991 si cambia nuovamente sede: il Circuit de Barcelona-Catalunya esordisce nel calendario della Formula 1 e fino al 2025 rimane sede fissa del Gran Premio. A Barcellona vanno in scena gare destinate ad entrare negli annali della Formula 1. Il circuito catalano, nella sua lunga permanenza, è teatro del primo successo di due binomi che faranno la storia di questo sport: nel 1996 Michael Schumacher vince la sua prima gara con la Ferrari, dominando in modo assoluto sotto una pioggia battente; nel 2016, anno dell’indimenticabile scontro tra i due piloti Mercedes Hamilton e Rosberg, Max Verstappen trionfa per la prima volta in carriera, all’esordio con la Red Bull.

Sul territorio spagnolo sono state corse, inoltre, sette edizioni del Gran Premio d’Europa: due a Jerez nel 1994 e nel 1997, cinque sul circuito cittadino di Valencia.

Dal 2026 il Gran Premio di Spagna cambierà di nuovo sede: andrà in scena sul Madring, un nuovissimo circuito cittadino che si snoderà intorno all’area dell’IFEMA Madrid.