/assets/blog/appuntamento-con-la-storia-gran-premio-del-brasile-1973/copertina.jpg

Appuntamento con la Storia: Gran Premio del Brasile 1973

Di Giovanni Nulchis

LA FORMULA 1 AD INTERLAGOS: EMERSON FITTIPALDI VINCE LA PRIMA IN BRASILE

 

LE PRIME CORSE AUTOMOBILISTICHE IN BRASILE E LA NASCITA DEL CIRCUITO DI INTERLAGOS

Domenica 11 febbraio 1973. L’Autódromo do Interlagos ospita la 1° Edizione del Gran Premio del Brasile, 2° round del Campionato del Mondo di Formula 1 1973.

 

La Formula 1 arriva in terra brasiliana all’inizio degli anni ’70, ma, in realtà, le origini del motorsport in Brasile risalgono addirittura agli albori del XX secolo. Siamo infatti nel 1908 quando, su un percorso tra le città di Serra e San Paolo, l’Automóvel Club De Sao Paulo organizza la prima gara automobilistica brasiliana. La vittoria va a Sylvio Alvares Penteado su una vettura italiana, la Fiat 40C.

Passano circa vent’anni quando, negli anni ’30, si cominciano a disputare i primi Gran Premi, non ancora su autodromi dedicati ma sempre su strade urbane. In questo periodo si corre sul circuito stradale della Gávea a Rio de Janeiro, detto anche “Trampolin do Diablo”, un tracciato di 11 km estremamente tortuoso, che infatti non sarà esente, purtroppo, da incidenti molto gravi, anche mortali.

La popolarità di queste manifestazioni sportive cresce sempre di più, non solo tra il pubblico sudamericano, ma anche tra gli europei. In Brasile arrivano nomi chiave del panorama dell’automobilismo mondiale, come le Alfa Romeo gestite dalla Scuderia Ferrari. Il successo ottenuto dal Gran Premio di Rio spinge la città “rivale”, San Paolo, ad organizzare a sua volta una gara automobilistica, cosa che effettivamente avviene nel 1936, sempre su un circuito urbano. Tragici avvenimenti, tuttavia, sono legati a quella prima gara paulista: la pilota Mariette Hélène Delangle, perde il controllo della sua vettura travolgendo le tribune. A perdere la vita sono quattro spettatori e il ferimento di oltre 30 persone, inclusa Delangle.

Questo, insieme ad altri gravi incidenti dovuti alla conformazione dei tracciati e alle scarse misure di sicurezza, induce le autorità locali a promuovere la realizzazione di un impianto sportivo che prevede anche un circuito automobilistico. La zona individuata si trova alla periferia di San Paolo, in un territorio delimitato da due grandi bacini di acqua potabile: da lì il nome “Interlagos”.

La costruzione del circuito si conclude nel 1939, e l’anno successivo avviene l’inaugurazione, con una gara automobilistica locale. L’inadeguatezza delle strutture del circuito, ancora troppo basiche e soprattutto ancora con i segni della guerra, consente la disputa di sole gare nazionali. Col passare degli anni, il circuito viene pian piano adeguato agli standard internazionali dell’epoca e, nel 1947, è finalmente pronto ad ospitare una gara per vetture da Gran Premio, che viene vinta da Achille Varzi su Alfa Romeo.

Nonostante i lavori di ammodernamento delle strutture, però, il circuito non è ancora all’altezza degli standard richiesti dalla Formula 1. Così, nel 1967 viene chiuso e sottoposto ad ulteriori grossi lavori per soddisfare tutte le richieste della FIA. Finalmente, nel 1972 la Formula 1 arriva in Brasile per correre ad Interlagos una gara extra-campionato. A vincere è l’argentino della Brabham Carlos Reutemann, mentre l’eroe locale Emerson Fittipaldi è costretto al ritiro per un danno alla sospensione della sua Lotus. Dall’anno successivo, il Gran Premio del Brasile diventa una delle tappe ufficiali del Campionato del Mondo di Formula 1.

 

L’AUTÒDROMO DO INTERLAGOS

Nella versione originale dei primi anni ’70, l’Autódromo do Interlagos misura 7.960 metri. È un circuito molto tortuoso, si affronta in senso antiorario e si compone di 17 curve. Essendo costruito su un territorio collinare, presenta numerosi dislivelli.

Il giro comincia con un breve rettilineo, dove è posto il traguardo, a cui seguono due curve molto ampie a destra. La seconda curva lancia le vetture nel Retao, un lungo rettilineo opposto a quello dei box. Curva 3 e la Junçao immettono nella zona più tortuosa del circuito. La Ferradura è una sorta di tornante a sinistra con doppia corda, che precede la Subida do Lago e un altro breve rettilineo, la Reta Oposta. Dopodiché, la Curva do Sol inverte la direzione di marcia e lancia verso un tornante denominato Curva do Sargento. Si arriva, quindi, nella parte in assoluto più tortuosa del circuito. Dopo la curva Estacionamento, due tornanti consecutivi, Laranja e Covotélo, separati dalla curva Pinheirinho, precedono la parte conclusiva del giro. La curva Mergulho precede altre tre curve a sinistra, tra cui la Subida dos Boxes e l’Arquibancadas, che immettono le vetture nel rettilineo del traguardo.

 

IL CAMPIONATO DEL 1973: INIZIO AL TOP PER LOTUS E TYRRELL

Dopo un 1972 dominato dalla Lotus di Emerson Fittipaldi, nel 1973 Jackie Stewart e la Tyrrell sono pronti ad un’altra battaglia e vogliono la rivincita. Nel 1972, infatti, il britannico aveva dimostrato tanta velocità, vincendo quattro gare, ma i vari ritiri e la non partecipazione al Gran Premio del Belgio l’avevano di fatto estromesso dalla lotta mondiale, lasciando il trono al brasiliano della Lotus.

Sono ancora loro i piloti che sembrano poter essere i protagonisti del campionato 1973. Al Gran Premio d’Argentina a Buenos Aires, la vittoria va a Fittipaldi, mentre Stewart è 3°, alle spalle del suo compagno di squadra François Cevert. A punti in Argentina arrivano anche Jacky Ickx con la Ferrari, Danny Hulme con la McLaren e Wilson Fittipaldi, fratello di Emerson, con la Brabham.

 La classifica mondiale alla vigilia della tappa di Interlagos è, dunque, ancora molto corta, dato che il campionato è appena cominciato. Fittipaldi è leader della classifica piloti, con tre punti di vantaggio su Cevert, cinque su Stewart e sei su Ickx. La Lotus comincia bene la stagione arpionando subito la testa della classifica costruttori, con tre lunghezze di vantaggio sulla Tyrrell, sei sulla Ferrari, sette sulla McLaren e otto sulla Brabham.

 

LE QUALIFICHE DI INTERLAGOS: DOMINIO LOTUS, SPROFONDO TYRRELL

La Formula 1 arriva in Brasile sulla cresta dell’onda: Fittipaldi, idolo locale, è il leader del mondiale e l’uomo da battere, e il pubblico è in delirio. Le tantissime persone accorse sulle tribune dell’autodromo sfidano il caldo atroce di San Paolo, anche grazie agli idranti dei pompieri, che allievano un po’ la sopportazione.

In pista, la Lotus non ha rivali fin dalle prime prove del weekend. Fittipaldi e Peterson sono costantemente i più veloci, con ampio margine sugli avversari.

In qualifica, Peterson mette a segno un bel colpo, conquistando la sua prima pole position in carriera. Fittipaldi segue con due decimi di distacco sullo svedese. Il primo degli avversari è Ickx con la Ferrari in 3° posizione, ma staccato di un secondo e mezzo dal tempo pole. Seguono un ottimo Regazzoni con la BRM, Hulme con la McLaren e il pilota di casa Carlos Pace, che con la sua Surtees ottiene un fantastico 6° posto.

Male, invece, le Tyrrell, entrambe in crisi d’assetto sull’asfalto sconnesso di Interlagos. Stewart è solo 8° davanti al suo compagno Cevert, battuti anche dalla Brabham di Reutemann. Chiude la top 10 la BRM di Beltoise, che precede la Brabham di Wilson Fittipaldi, la McLaren di Peter Revson e la BRM di Niki Lauda.

 

LA GARA

Nel pomeriggio della domenica sull’Autódromo do Interlagos è tutto pronto per la disputa della 1° Edizione del Gran Premio del Brasile, sulla lunghezza prevista di 40 giri.

 Al via, è Fittipaldi ad avere lo scatto migliore; il brasiliano balza in 1° posizione, seguito da un super Pace e da Stewart. Partenza da dimenticare, invece, per Peterson, scivolato in 4° posizione, davanti alla Ferrari di Ickx e alla BRM di un grande Beltoise, risalito in 6° posizione dalla 9°.

 Pace non ha la velocità per rimanere con il gruppo di testa ed è costretto in pochi giri a cedere il passo a Stewart, Peterson e Ickx. Ma ecco che arriva subito il primo grande colpo di scena. Peterson si ritrova contro le barriere per un problema alla ruota posteriore destra. Gara finita per lo svedese della Lotus. Pace, purtroppo, non è meno sfortunato: un cedimento alla sospensione della sua Surtees lo costringe al ritiro davanti al pubblico di casa.

 Ickx, pochi giri dopo, accusa una foratura lenta sulla sua Ferrari: deve cedere il passo a Hulme e Beltoise, ed è costretto anche ai box per sostituire lo pneumatico. Sale così in zona punti Merzario, con l’altra Rossa, preceduto dalla BRM di Regazzoni. Ickx è sfortunato anche al pit stop: i meccanici gli montano una gomma destinata a Merzario, inviandolo in pista con una vettura molto meno equilibrata rispetto a prima.

 Intanto, le due BRM sono in difficoltà per l’elevato degrado gomme. Merzario, dunque, rimonta agilmente fino alla 4° posizione. Beltoise è costretto al ritiro a causa di un sasso entrato nel motore della sua vettura; in questo modo, Ickx sale in 6° posizione dopo una bella rimonta. Negli ultimi giri, il belga riesce anche a passare Regazzoni per la 5° posizione. Davanti a tutti, Fittipaldi controlla con tranquillità il suo vantaggio su Stewart e Hulme, mentre si avvia verso il trionfo.

 Al 40° giro cala la bandiera a scacchi sull’Autódromo do Interlagos: Emerson Fittipaldi vince la 1° Edizione del Gran Premio del Brasile, conquistando la sua 8° vittoria in carriera, la 2° consecutiva dopo quella di Buenos Aires, per un inizio di stagione da sogno. Il pubblico brasiliano è in delirio: il suo beniamino si è ripreso la vittoria che l’anno precedente gli era sfuggita a favore di Reutemann. Jackie Stewart è 2° con la sua Tyrrell, mentre completa il podio Denny Hulme con la McLaren. Arturo Merzario conquista una grande 4° posizione con la sua Ferrari, davanti al suo compagno di squadra Jacky Ickx, 5° nonostante i tanti inconvenienti. Con questa vittoria, Fittipaldi rafforza la sua leadership mondiale. Tuttavia, il corso della stagione darà ragione alla maggior costanza di Stewart, che conquisterà a Monza il 3° titolo mondiale della sua carriera.

 

IL FUTURO DEL BRASILE IN FORMULA 1

Dopo la gara inaugurale del 1973, il Gran Premio del Brasile viene confermato come tappa fissa del calendario della Formula 1. Si corre ad Interlagos ininterrottamente fino al 1977; in questo periodo, Fittipaldi vince un’altra volta nel 1974, mentre Pace riesce finalmente a imporsi l’anno successivo a bordo della Brabham. Nel 1978, invece, la Formula 1 fa tappa sul circuito di Jacarepaguá, a Rio de Janeiro, dove a vincere è la Ferrari di Reutemann. Inizialmente si pensa ad un’alternanza in calendario tra San Paolo e Rio, ma per problemi organizzativi la città del Redentore rifiuta l’offerta. Si torna così a San Paolo, ma i piloti non sono affatto contenti. Correre ad Interlagos non è sicuramente l’esperienza più piacevole che si possa fare, tra caldo torrido, pubblico indisciplinato e misure di sicurezza insufficienti.

Così, dopo la minaccia dei piloti di disertare la gara del 1980 (poi vinta da Arnoux e testimone del primo podio in carriera di Elio de Angelis), il circus torna a Jacarepaguá per restarci in pianta stabile fino al 1989. A Rio è Prost a dettare legge, con ben cinque affermazioni, mentre Piquet trionfa nella sua città natale nel 1983 e nel 1986, con Brabham e Williams.

Nel frattempo, a San Paolo si lavora per consentire il ritorno della Formula 1 ad Interlagos. Il circuito, intitolato alla memoria di Carlos Pace, deceduto nel 1977 in un incidente aereo, viene drasticamente ridotto. Via tutta la parte mista e tortuosa. Ora c’è una nuova ‘S’ all’inizio del giro, che si ricollega, attraverso un lungo curvone, direttamente alla Reta Oposta. La Descida do Lago immette poi subito nella parte conclusiva del giro: la zona dei tornanti in successione e del tratto che dalla Mergulho porta alla Junçao e alla Arquibancadas. Ne deriva un circuito di 4.325 metri, contro i quasi 8.000 del precedente layout, estremamente veloce e ricco di punti di sorpasso.

Con questo nuovo look, l’Autòdromo José Carlos Pace è pronto ad ospitare di nuovo la Formula 1. Nel 1990, il pubblico è tutto per il grande idolo locale Ayrton Senna, che però, ancora una volta, vede sfumare il primo successo in casa, assistendo alla vittoria del suo acerrimo rivale Prost con la Ferrari. Senna si rifà alla grande l’anno successivo, compiendo l’impresa più folle e magica della sua carriera. Con il cambio bloccato in sesta marcia e le braccia distrutte dal dolore per la durezza del volante, Ayrton conquista una vittoria che rimarrà negli annali della Formula 1. Il brasiliano torna a vincere in patria nel 1993, regalando alla McLaren la 100° vittoria della sua storia.

Dal suo ritorno nel 1990, Interlagos continua ad ospitare il circus della Formula 1 fino ai giorni nostri. Il layout del circuito rimane sostanzialmente invariato: fanno eccezione qualche modifica alla corsia box e le varie riasfaltature. Alla memoria di Senna viene intitolata la prima ‘S’ del circuito, che diventa così “S do Senna”. Negli anni, Interlagos è teatro di gare spettacolari. Basti pensare al caos totale del 2003, con incidenti a non finire sotto la pioggia e la vittoria assegnata alla Jordan di Fisichella a cinque giorni dal termine della corsa.

Dal 2005 al 2009, quella di Interlagos è la gara che assegna il titolo mondiale piloti, essendo spesso proprio l’ultima tappa del campionato. I primi due anni festeggiano Fernando Alonso e la Renault, mentre nel 2007 la Ferrari torna al successo con Iceman, Kimi Raikkonen, che vince il suo primo e unico titolo mondiale in carriera. Nel 2008, Lewis Hamilton rimedia al clamoroso errore di Shanghai 2007 conquistando con la McLaren il primo dei suoi sette titoli, grazie al sorpasso sulla Toyota di Glock all’ultimo giro. Che beffa per Felipe Massa, che vede sfumare la vittoria mondiale quando aveva già tagliato il traguardo vincendo la gara. Nel 2009, infine, è Jenson Button a conquistare il mondo, a coronamento di una stagione totalmente folle con la Brawn GP. Nel 2012, il mondiale torna a decidersi in Brasile. Questa volta è Sebastian Vettel a trionfare, conquistando il suo terzo mondiale consecutivo con la Red Bull, al termine di una gara incredibile.

Nel 2016, un giovane Max Verstappen si esibisce in un sorpasso clamoroso sul bagnato all’esterno di curva 3 sulla Mercedes di Nico Rosberg, e durante la gara dà prova del suo immenso talento con dei controlli da vero fenomeno. Verstappen si impone per la prima volta in Brasile nel 2019, al termine dell’ennesima gara caotica, che vede Pierre Gasly e Carlos Sainz conquistare i loro primi podi in carriera, rispettivamente con la Toro Rosso e con la McLaren.

Nel 2020, la Formula 1 non corre in Brasile a causa della pandemia da Covid-19, mentre dal 2021 l’evento assume la denominazione di Gran Premio di San Paolo. In quello stesso anno, Hamilton vince grazie ad una fantastica e devastante rimonta dalla 14° posizione. Le tre successive edizioni sono tutte di Max Verstappen, che nel 2024 si inventa una magia degna dei più grandi della storia di questo sport. L’olandese trionfa davanti alle due Alpine grazie ad una rimonta pazzesca dalla 17° posizione, e chiude di fatto i giochi per la conquista del suo quarto titolo mondiale consecutivo.