LA SFIDA MCLAREN-FERRARI: I PRECEDENTI
Stati Uniti 1974, Las Vegas 1982,
Australia 1985, Giappone 1998-1999-2000, Brasile 2008. In 74 anni di Formula 1
è successo sette volte. E quest’anno stiamo rivivendo la storia: dopo sedici
anni McLaren e Ferrari tornano a contendersi il campionato costruttori fino
all’ultimo weekend di gara. Ad Abu Dhabi è il momento della verità, al termine
di una stagione incredibile, all’inizio della quale in pochi si sarebbero
aspettati una resa dei conti all’ultimo appuntamento tra la McLaren e la
Ferrari, due scuderie che hanno scritto pagine di storia di questo sport.
Signore e signori, che abbia inizio il duello finale!
LA SFIDA MCLAREN-FERRARI: AD ABU DHABI IL
VERDETTO FINALE
Eccoci qui, dopo nove mesi in viaggio per
il mondo, per l’ultimo atto del Campionato del Mondo di Formula 1 2024: il Yas
Marina Circuit ospita la 16° Edizione del Gran Premio di Abu Dhabi, evento che
ormai da undici anni chiude il sipario della Formula 1. E quest’anno Abu Dhabi
ha un compito importante, perché il mondiale che si chiuderà questo weekend è
stato sicuramente uno dei più avvincenti della storia. Lo dicono i numeri:
quest’anno sette piloti hanno vinto almeno due gare e quattro team diversi hanno
ottenuto almeno quattro vittorie a testa. Ne è derivato un vero spettacolo per
tutti gli appassionati di motorsport. Considerato tutto ciò, il fatto che si
sia arrivati all’ultimo weekend con ancora almeno un mondiale aperto, quello
costruttori, è sicuramente l’epilogo perfetto di questo campionato.
Da un lato abbiamo la McLaren, un team
fortissimo che in questi due anni ha fatto un lavoro impressionante per tornare
al successo; ma è anche una squadra che forse non ha totalmente ritrovato la
mentalità propria del campione, visti i tanti errori commessi in questa
stagione, che avrebbe potuto non dico dominare, ma sicuramente vincere con più
tranquillità. Comunque, nonostante tutti gli errori, la McLaren merita di
vincere questo titolo e il fatto che sia finalmente tornata al top è da
applausi.
Dall’altro lato abbiamo la Ferrari, il
team più vincente nella storia e che non ha certo bisogno di presentazioni:
semplicemente leggenda! Come la McLaren, anche la Ferrari ha commesso errori,
soprattutto nel periodo estivo, quando un aggiornamento tecnico portato in
pista si è rivelato sbagliato e ha fatto perdere alla squadra la retta via per
una serie di weekend. Anche la Ferrari, però, merita di vincere questo titolo,
per la stagione che ha condotto, per la costanza dei due piloti, ma soprattutto
per la capacità di rientrare in una lotta che a metà stagione sembrava lontana
anni luce.
Per la 18° volta su 67 il titolo
costruttori si decide all’ultima gara e per l’8° volta i due contendenti sono
la McLaren e la Ferrari. Nei sette precedenti, quattro volte ha vinto
Maranello, tre volte ha vinto Woking.
Vincesse la McLaren, sarebbe il suo nono
titolo costruttori, il primo dal 1998; se vincesse la Ferrari, sarebbe il suo
17° titolo costruttori, il primo dal 2008. La situazione in classifica alla
vigilia di Abu Dhabi dice McLaren: la Ferrari, per trionfare, deve infatti
recuperare 22 punti. Ma tutto è aperto, tutto è possibile, nulla è già scritto:
la sfida è accesa più che mai!
La Ferrari, però, parte già con un deficit
importante. Durante le FP1, infatti, è stata necessaria la sostituzione della
seconda unità del pacco batteria sulla monoposto di Leclerc. Avendo superato il
numero limite di unità consentito dal regolamento, il monegasco avrà dieci
posizioni di penalità in griglia di partenza. Si tratta, a mio avviso, di un
grande errore da parte della Ferrari: se facciamo un salto nel tempo, infatti,
sulla macchina di Leclerc la prima unità del pacco batteria era stata sostituita
già a Marzo; ciò significa che per tutta la stagione Charles ha utilizzato
quella unità. Era abbastanza prevedibile che dopo 22 weekend la seconda unità
avrebbe implorato pietà. Quindi, perché rischiare aspettando fino all’ultima
gara, soprattutto se si è in lotta per un campionato? Questa situazione, almeno
per me, è abbastanza incomprensibile. Detto questo, godiamoci la battaglia e
che vinca il migliore!
LE ALTRE BATTAGLIE IN CAMPIONATO
Ma la sfida Ferrari-McLaren non è la sola
ad infiammare il weekend di Abu Dhabi. Lando Norris e Charles Leclerc sono
separati da soli 8 punti in classifica e si contendono il ruolo di
vice-campione, alle spalle di Max Verstappen: Leclerc ha già raggiunto questo
risultato nel 2022, per Norris sarebbe invece la prima volta in carriera.
Un’altra sfida molto interessante
interessa la parte bassa della classifica: Alpine e Haas, separate da soli 5
punti, si giocano il 6° posto, per essere il migliore degli ultimi cinque team;
oltre naturalmente alla lotta per l’orgoglio, questa battaglia è molto
importante anche per una questione economica, perché tra una posizione e
l’altra ci sono almeno dieci milioni di dollari di differenza, e in ottica
futura questo potrebbe essere anche determinante.
L'ESORDIO ANTICIPATO DI JACK DOOHAN
Come già anticipato nel weekend del Qatar,
ad Abu Dhabi ci sarà in pista un nuovo titolare. L’Alpine ha infatti concluso
il contratto con Esteban Ocon, svincolandolo anzitempo dal team per
permettergli di partecipare ai test post-season (che si terranno sempre ad Abu
Dhabi all’inizio della prossima settimana) con la Haas, la sua nuova squadra
dal 2025, quando sarà in coppia con Oliver Bearman. A sostituire Ocon è Jack
Doohan, pilota australiano che avrebbe dovuto esordire con l’Alpine la prossima
stagione e che quindi comincerà con un weekend di anticipo la sua carriera da
pilota titolare in Formula 1. Questa decisione dell’Alpine è perciò anche un
modo per mettere alla prova Doohan prima del 2025: ricordiamo infatti che
Briatore non molto tempo fa aveva dichiarato la sua intenzione di dare a Jack
cinque gare di tempo ad inizio 2025 per essere effettivamente sicuro del suo
potenziale, per poi valutare se confermarlo per il resto della stagione oppure
sostituirlo in corsa, presumibilmente con Franco Colapinto. Ecco: non vorrei
che questo weekend di Abu Dhabi valesse come i primi cinque weekend della
prossima stagione, perché in quel caso, se Doohan non dovesse performare bene
ad Abu Dhabi, il rischio di non vederlo nel 2025 sarebbe elevato.
SHANGHAI E ZANDVOORT ANCORA PROTAGONISTE
Dopo il rinnovo del Gran Premio di Monaco
e del Gran Premio d’Italia, questa settimana ne sono stati ufficializzati altri
due. Infatti, la Formula 1 correrà a Shanghai ancora almeno fino al 2030,
nonostante quindi l’assenza di un pilota cinese in griglia, e in Olanda fino al
2026. Il rinnovo con Zandvoort, però, non è particolarmente lungo (sono solo
due anni) e ciò fa riflettere su due questioni. La prima è legata alla
struttura dell’autodromo (intesa nel suo insieme, quindi tribune, box etc…),
che sono evidentemente non in linea con quelle dei nuovi circuiti, ma ciò è
dovuto, credo, proprio alla conformità del circuito e dell’ambiente
circostante, e probabilmente per conformarle al modello richiesto al giorno
d’oggi gli investimenti da fare sono ingenti. L’altra questione è legata a Max
Verstappen: non dimentichiamo che l’Olanda è rientrata in calendario
principalmente per lui, peraltro nel 2021, l’anno del primo mondiale di Max.
Quindi è altamente probabile che, quando Max deciderà di ritirarsi, l’Olanda non
ospiterà più la Formula 1. Quindi: non è che il fatto che Zandvoort abbia
rinnovato solo fino al 2026 è un indizio che Max si ritirerà a fine 2026?
IL LATO EMOTIVO DELLA FORMULA 1: AD ABU
DHABI È TEMPO DI SALUTI
A Yas Island, come ogni anno, è tempo di
saluti, e questo fine settimana sono sicuro che l’aspetto emotivo sarà molto
presente e forte. Di uno ne abbiamo già parlato abbastanza approfonditamente
nel nostro “Appuntamento con la storia”: Lewis Hamilton si appresta a salutare
la Mercedes, dopo che insieme hanno costituito probabilmente una delle coppie
più leggendarie della storia, una storia d’amore durata 12 stagioni e resa
indimenticabile dalla conquista di sei campionati e dal fortissimo rapporto tra
Lewis e tutto il team. Oltre al pilota inglese, anche Carlos Sainz vivrà i suoi
ultimi momenti da pilota Ferrari, dopo una relazione durata quattro anni che
sono serviti tanto a Carlos per crescere, anche grazie alla convivenza con un
compagno di squadra ingombrante come Leclerc. Con la Rossa, Carlos ha
conquistato i suoi quattro successi in carriera, con la perla naturalmente di
Singapore 2023.
Questa settimana Kevin Magnussen, che si
appresta a salutare la Haas dopo sette stagioni, ha annunciato che dal prossimo
anno sarà tra le file di BMW Motorsport come pilota del programma HyperCar nel
WEC.
Ma la domanda che tutti ci poniamo è:
quello di Abu Dhabi sarà l’ultimo weekend in Formula 1 per Sergio Perez? Sembra
di sì, nel senso che all’inizio della prossima settimana Sergio dovrebbe
annunciare il suo ritiro, ma il condizionale è sempre d’obbligo, perché eravamo
pronti a salutare il messicano già a metà stagione, e invece poi così non è
stato.
Anche il futuro di Franco Colapinto è
incerto: il suo esordio è stato esplosivo, tanto che in Argentina si è
scatenata la “Colapinto-mania”, ma nelle ultime gare, tra incidenti e
prestazioni deludenti, Franco non è più così tanto al centro dell’attenzione.
Per lui un futuro nella famiglia Red Bull sembrerebbe lontano e probabilmente
rimane solo la possibilità dell’Alpine, nel caso in cui Doohan non dovesse
performare. Sarebbe però un peccato se la Formula 1 perdesse un talento
cristallino come quello del giovane argentino.
TANTI ROOKIES NELLE PROVE LIBERE
Nel rispetto del regolamento, durante la
prima sessione di prove libere molte squadre hanno messo a disposizione di un
pilota rookie una monoposto. Per la Racing Bulls è sceso in pista Ayumu Iwasa,
pilota giapponese attivo in Super Formula e in passato anche in Formula 2; per
la McLaren, in pista Ryo Hirakawa, pilota attivo fino al 2023 nel WEC con
Toyota; per l’Aston Martin, il brasiliano Felipe Drugovich, presente anche
nella FP1 del Messico; per la Williams, Luke Browning, membro della Driver
Academy del team di Grove; per la Red Bull, Isack Hadjar, che proprio questo
weekend si gioca con Gabriel Bortoleto il titolo di Formula 2 (i due sono
arrivati alla vigilia del weekend separati da mezzo punto!).
La Ferrari ha invece dato la possibilità
di effettuare la FP1 ad Arthur Leclerc, fratello di Charles e terzo pilota del
team, che ha preso il posto di Sainz. Per la prima volta nella storia della
Formula 1, quindi, due fratelli sono stati compagni di squadra durante una
sessione ufficiale.